26.Sofia

55 3 3
                                    

Mi staccai lentamente da lui, arretrando mentre le mie mani scivolavano sott'acqua. Il respiro si fece pesante, le labbra ancora umide del suo sapore. Con il pollice mi ripulii il labbro inferiore, cercando di scacciare quel brivido che mi attraversava la pelle. I nostri sguardi si incrociarono, il mio carico di emozione, il suo indecifrabile, come se volesse dire qualcosa ma preferisse lasciarmi nell'incertezza. Scese in acqua senza distogliere lo sguardo, avvicinandosi lentamente. Mi prese per i fianchi, e la sua presa decisa mi fece trattenere il fiato. Sentii i suoi pollici premere leggermente contro la mia pelle, come se non volesse lasciarmi andare.

"Cosa vogliamo fare adesso?" domandai, avvolgendo le braccia attorno al suo collo, cercando di non pensare a nulla se non alla sua vicinanza.
"L'idea di un bel massaggio non ti dispiacerebbe, vero?" rispose con un sorriso malizioso, baciandomi dolcemente sul collo. Annuì senza aggiungere altro. Insieme uscimmo dalla piscina, asciugandoci velocemente prima di dirigerci verso la sala massaggi. Lì ci aspettavano due donne. Non appena ci avvicinammo, una ragazza bionda attirò la mia attenzione, e non in senso positivo. Sembrava decisamente troppo interessata a lui.
"Sdraiatevi pure," disse la bionda con un tono professionale, anche se i suoi occhi sembravano indugiare un po' troppo su di lui. Mi sdraiai sul lettino, ma il mio sguardo era incollato su di lei mentre lo toccava con una delicatezza che trovavo irritante.
"Anche meno, non credi?" ringhiai quasi senza rendermene conto, incapace di trattenere la gelosia.
"Sto solo facendo il mio lavoro," rispose lei con una voce fin troppo dolce, una specie di falsa innocenza che mi faceva ribollire.
"E fallo altrove, cara mia. Ci penso io a mio marito." Le parole mi scapparono di bocca prima che potessi fermarle. Mio marito? Da dove mi era uscito? Le due donne si scambiarono un'occhiata imbarazzata prima di uscire dalla stanza in silenzio.
"Mio marito, eh?" ripeté lui, sorridendo maliziosamente mentre si metteva a sedere sul lettino, divertito dalla mia improvvisa reazione.
"Dai, scemo, non so neanche perché l'ho detto." Sentivo il viso andare a fuoco, e la mia pelle bruciava di imbarazzo.
Sorrise ancora, allungando una mano verso di me. La presi, lasciandomi tirare fino a posizionarmi tra le sue gambe, mentre le sue mani si facevano strada lungo i miei fianchi, accarezzandomi lentamente. Ogni suo tocco mandava un'ondata di calore lungo la mia schiena.
"Sai, sei dannatamente sexy quando sei gelosa," sussurrò, stringendomi dolcemente.
"Non sembro piuttosto una pazza?" ridacchiai nervosamente, cercando di nascondere il battito accelerato del mio cuore.
Prima che potessi aggiungere altro, lui prese la mia mano e la posò sul suo costume, facendomi sgranare gli occhi. Il rigonfiamento era evidente, e sentii il calore salire ancora di più sulle mie guance.
"Quando diventi gelosa, me lo fai venire duro," confessò con voce roca, mentre il mio cuore batteva più forte. Le sue labbra si posarono sul mio collo, e io ansimai, incapace di trattenere la reazione. La tensione tra di noi era palpabile, quasi elettrica, mentre lui stringeva le sue mani attorno al mio sedere.
"Vuoi che ti dimostri che sono solo tuo?" mi sussurrò all'orecchio, sollevandomi con facilità e facendomi sedere a cavalcioni su di lui.
"Dovrei dimostrare io che sei solo mio." risposi, iniziando a muovere lentamente i fianchi contro di lui, sentendo la sua erezione crescere sotto il costume.
"Quanto mi fai impazzire!" mormorò, mordendomi delicatamente il collo mentre un lieve gemito sfuggiva dalle mie labbra.
Gli spostai il costume, liberando la sua erezione, che mi colpì delicatamente il ventre. Lo accarezzai lentamente, sentendomi invasa da un misto di desiderio e eccitazione.
"È durissimo." ansimai, osservando la sua reazione.
"Sì, solo per te." disse con un sorriso complice.
Quella piccola frase  mi fece sorridere, facendomi desiderare ancora di più il suo corpo.
"Ah sì solo io?" Mormorai con il respiro corto.
"Solo tu mi provochi una reazione " Disse passando la sua lingua sul mio collo.

Il suo respiro caldo mi sfiorava la pelle mentre mi teneva stretta contro di lui, e ogni suo tocco sembrava accendere una scintilla dentro di me. Sentii il mio corpo muoversi da solo, seguendo quel desiderio che cresceva sempre di più.
"Smettila di tentarmi così," sussurrai, ma lui rispose solo con un sorriso malizioso, lasciando che le sue mani esplorassero la mia schiena, i miei fianchi, come se volesse imprimere ogni centimetro di me nella sua memoria.
"Non ti sto tentando, sto solo rispondendo alla tua gelosia," rispose, mentre i suoi occhi brillavano di quel misto di desiderio e sfida che mi faceva impazzire.

Endless 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora