Sentii il suo profumo invadermi le narici, un aroma familiare e rassicurante che mi era mancato così tanto in quei tre giorni. La sua vicinanza mi dava una calma che avevo quasi dimenticato.
"Ho trovato i miei genitori," dissi d'impulso, lasciando scivolare via quelle parole come un segreto che non riuscivo più a trattenere.
Gabriel mi guardò, sorpreso, cercando di cogliere ogni dettaglio del mio volto. "Davvero? Stavano bene?"
"Sì, stavano ancora bene," risposi, con un sorriso che nascondeva però qualcosa di più profondo. Non potevo dirgli delle minacce, del pericolo che ancora ci circondava. Non volevo coinvolgerlo in qualcosa che avrebbe potuto metterlo in pericolo. Volevo solo godermi quel momento, quella sensazione di pace che mi dava il suo abbraccio.
Mi stringeva con forza, come se volesse proteggermi da qualsiasi cosa. E in quell'abbraccio, anche se solo per un attimo, mi sentii davvero al sicuro.
"Sicura di stare bene, Rapunzel? Non hai idea di come mi sono sentito in questi giorni," disse, accarezzandomi il viso con una dolcezza che mi scaldava il cuore.
Lo guardai negli occhi, cercando di trasmettergli tutto il sollievo che provavo ad essere finalmente lì, accanto a lui. "Sì, amore, adesso sto bene. Sono qui, siamo qui, e stiamo bene," risposi, prendendogli la mano e posandola sul mio ventre.
Vidi il suo sguardo addolcirsi, colto da una commozione che ci avvolgeva entrambi. Era un momento perfetto, un frammento di pace che desideravo restasse per sempre, senza che niente e nessuno potesse mai togliercelo.
"Adesso vado a fare una doccia e torno da te. Ho bisogno di coccole," dissi con un sorriso affondando il viso sul suo petto e stringendolo in un abbraccio.Lui mi tenne stretta per un istante in più, accarezzandomi i capelli. "Ti aspetto qui," mormorò con un sorriso dolce.
Scesi al bancone e mi recai verso il bagno, salii le scale con passi lenti, ogni gradino una piccola liberazione. Chiudendo la porta del bagno, lasciai fuori il mondo e tutto quello che mi aveva tormentato. Mi tolsi i vestiti, uno alla volta, sentendo il tessuto scivolare via dalla pelle, quasi come se anche la tensione si stesse staccando da me.Aprii l'acqua e mi immersi nel calore che scendeva in piccole cascate sulle spalle. L'acqua tiepida colava lungo il corpo, portando via il sangue, lo sporco, tutto ciò che mi aveva segnato in quei giorni. Osservavo l'acqua scura scivolare nello scarico, un piccolo sollievo visibile che mi faceva sentire più leggera.
Inspirai a fondo, lasciando che il vapore e il profumo delicato del sapone mi avvolgessero. Finalmente, dopo tutto, mi sentivo più me stessa.Dopo essermi rilassata sotto chiusi l'acqua della doccia e presi un asciugamano morbido, avvolgendolo intorno al corpo. Un secondo asciugamano lo usai per asciugare i capelli ancora umidi, mentre il vapore si dissolveva lentamente attorno a me. Mi sentivo finalmente pulita, come se ogni traccia di quei giorni infernali fosse stata lavata via.
Aprii la porta del bagno e mi avviai verso la camera da letto, pensando solo a infilarmi qualcosa di comodo e godermi un po' di tranquillità con Gabriel. Ma appena entrai, lo trovai lì, appoggiato alla porta con un'espressione divertita.
"Ma tu sei matto! Vuoi farmi morire di infarto?" sbottai, portandomi una mano al petto per enfatizzare lo spavento. Gabriel, però, non rispose. Invece, con un movimento deciso, mi attirò a sé, stringendomi forte contro il suo corpo.
Avvolsi automaticamente le braccia intorno al suo collo, sentendo il suo respiro caldo sulla mia pelle. "Ti andrebbe di fare un piccolo giro in barca, solo noi due?" mormorò, lasciando una scia di baci leggeri lungo il mio collo.
"Un giro in barca, mh?" risposi, cercando di mantenere un tono scherzoso, anche se il cuore mi batteva forte. Ogni suo tocco sembrava accendere qualcosa dentro di me, un desiderio che avevo cercato di ignorare nei giorni precedenti.
"Sì." continuò, senza smettere di baciarmi. "Stacchiamo un po' la spina. Tu ed io, lontani da tutto. Sai..." aggiunse con un sorriso malizioso, "...non ho mai fatto l'amore su una barca." Risi, cercando di mascherare il calore che si faceva strada dentro di me. "Che ne dici di farlo prima qui?" sussurrai, catturando le sue labbra in un bacio profondo.
Mi sollevò con facilità, e senza smettere di guardarmi con quel desiderio ardente negli occhi, mi fece avvolgere le gambe attorno alla sua vita. L'asciugamano scivolò via, lasciandomi vulnerabile sotto il suo sguardo, ma non provai alcun imbarazzo, solo una travolgente voglia di sentirlo più vicino.
Le sue labbra trovarono di nuovo il mio collo, baciandolo con una passione che sembrava bruciare ogni pensiero nella mia mente. Mi adagiò delicatamente sul letto, ma la sua intensità non si fermò. Ogni tocco, ogni bacio, era una promessa non detta. Le sue mani scivolarono lungo i miei fianchi, mentre le sue labbra scendevano, tracciando una scia di calore sulla mia pelle.
"Dio, mi sei mancata da morire." mormorò con voce roca, mentre le sue labbra si posavano sul mio seno. Sentii un brivido attraversarmi quando prese il mio capezzolo tra i denti, giocandoci con una delicatezza che mi fece gemere.
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Endless 2
RomanceDa quando Gabriel era uscito dalla sua vita, il vuoto era stato riempito da un'angoscia crescente. Non era solo il suo amore a tormentarla, ma una presenza oscura che sembrava seguirla ovunque. Qualcuno voleva farle del male, e ogni giorno il perico...