Capitolo 3

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Mi sentivo male,, molto peggio del solito e non sapevo come mai. Non avevo mai fatto nulla del genere , anzi reputavo la gente che lo faceva come
Stupida e dicevo che nn serviva a niente, ma trovai sollievo in quella lametta, in quel sangue e in quel dolore che riusciva a contrastare quello mentale. Ora capivo quando una ragazza era autolesionista, capisco che trovava sollievo in una lametta, insomma è preferibile il dolore fisico che dopo un po' finisce a quello mentale che ti perseguite per molto tempo.
Mi sciacquai il braccio, fascia per evotare la fuoriuscita di sangue e mi addormentai, mi svegliai solo la sera per colpa di un forte dolore al braccio e, andando in bagno e togliendo le bende vidi il braccio molto gonfio, allora decido di emttere del ghiaccio, saranno state le 10 di sera es i miei genitori staranno già dormendo perché domani si dovranno svegliare presto per andare al lavoro.
Prendo il ghiaccio e qualcosa da sgranocchiare visto che non avevo cenato e me ne torno in camera; accendo la televisione, mangio qualcosa (sempre teneso il ghiaccio al braccio ) e mi riaddormento.
Mi sveglio solo la mattina dopo, giusto in tempo per andare a scuola, con il braccio ancora un po' dolorante; opto per un jeans , una canotta e un felpone comodo della vans per nascondere quei segni sulle braccia e mi incamminai a puedi verso la scuola, arrivai in tempo per la seconda campanella, spensi il telefono, mi tolsi pe cuffiette le misi nello zaino e mi incamminai verso la classe.

L'amore ci distruggeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora