Capitolo 5: La rivelazione

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Marco si girò di scatto, cercando di mettere a fuoco la figura che si avvicinava. Una donna stava camminando verso di lui, avvolta in una veste nera di velluto, con lunghi capelli scuri che ricadevano sulle spalle. I suoi occhi brillavano di un verde intenso, quasi innaturale. Un volto bello, ma segnato da una strana aura misteriosa, quasi inquietante.

"Chi sei? E dove mi trovo?" chiese Marco, la voce incerta, mentre il suo corpo si riassestava lentamente.

La donna si sedette su una vecchia poltrona di fronte a lui, fissandolo con un sorriso enigmatico. "Io mi chiamo Nyx Nera, sono la guardiana dei segreti, capace di leggere il futuro e i desideri più nascosti delle persone e proprio in questo momento ti sto leggendo la mente" 

Marco si gelò

" Sì, ti trovi in un luogo sicuro... per ora." proseguì con voce calma

"Sicuro? Da cosa?" Marco ripeté, cercando di capire cosa intendesse, ma lei aveva già ascoltato tutte le altre numerose domande che gli frullavano nel cervello e lo fermò prima che potesse continuare a parlare.

La donna lo osservò attentamente, come se stesse decidendo quanto dirgli. Poi, con un tono più serio, iniziò: "Il vento ti ha portato lontano mio caro bambinone, ma non è stato un caso. A volte, le forze che ci governano non sono così casuali come sembrano."

Marco la guardava, confuso. "Ma no deve esserci un errore, la finestra era rotta, stavamo provando un incantesimo e per sbaglio sono volato fuori e poi..."

"Poi sei stato portato qui," lo interruppe Nyx Nera. "Smettila di voler capire a tutti i costi, chiediti piuttosto perché."

Marco si accigliò e di nuovo la donna gli lesse nel pensiero tutti i suoi dubbi, gli sorrise, ma questa volta c'era qualcosa di più sinistro nel suo volto. "Sai qual'è il potere più grande di una strega?"

Marco non potè fare a meno di trasalire a quella parola, aveva sentito parlare della congrega di Noxhaven, ma nonostante gli ultimi avvenimenti continuava a credere che fosse solo un racconto, una leggenda che la nonna di Giulia usava per farli divertire quando erano piccoli.

"Le streghe hanno il potere dell'immortalità, ma è un'immortalità diversa da ciò che concepiscono le persone normali," disse la donna, i suoi occhi verdi brillanti riflettevano le fiamme tremolanti delle candele. "Non viviamo per sempre nello stesso corpo, né sfuggiamo alla morte. Noi attraversiamo il tempo, ci fondiamo con la terra, l'aria, il fuoco. Cambiamo forma, come un fiume che scorre e trova sempre nuove strade. Le persone comuni temono la fine; noi, invece, abbracciamo l'eternità come un ciclo, un fluire continuo tra l'ombra e la luce."

Marco la fissava, affascinato e inquieto al tempo stesso. 

"Sono una delle Streghe di Noxhaven," rivelò Nyx con calma, la sua voce bassa e ipnotica. "La nostra piccola cittadina, dove non succede mai niente... è in realtà un luogo che pochi conoscono, ma che da sempre vigila sugli equilibri tra l'oscurità e la luce."

Il suo sguardo si fece più intenso mentre parlava, come se stesse rivelando un segreto antico, custodito da generazioni. "Siamo noi a mantenere quell'equilibrio. Ci muoviamo nell'ombra, proteggendo i confini invisibili che separano il mondo degli uomini da quello delle creature che non conoscono il sole."

Marco sentì un brivido percorrergli la schiena. "E io? Cosa c'entro in tutto questo?"

Nyx sorrise enigmaticamente. "Sei molto più legato a Noxhaven di quanto immagini. Il tuo destino è intrecciato con il nostro... e con quello dell'oscurità."

"Tu sei parte della profezia, Marco," continuò Nyx, con un tono solenne. "Tutti voi lo siete. Ogni azione, ogni decisione... ogni momento conduce a un unico disegno. È come se l'intero universo avesse atteso questo istante. Ogni tassello della storia sta completando il puzzle."

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