♥️40. Pensieri♥️

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Il giorno dopo sia Taehyung che Hoseok sembravano dei zombi, avevano delle occhiaie che tra un pò arrivavano sotto i piedi e il loro umore non era tanto dei buoni, per tutta la notte non avevano dormito pensando ai due ragazzi che fino al giorno prima credevano morti... Avevano parlato tutto il tempo e sapevano che in quel mondo ogni movimento, ogni azione è tutta calcolata in modo che il nemico non lo scoprisse, ma per loro era stata una tortura sia quando avevano creduto che Jimin era morto sia quando avevano dovuto uccidere loro Yoongi, sentendosi delle merde atroci e pieni di colpa assoluta.

Avevano portato Ji-Woo a scuola insieme ma avevano sempre una sensazione strana, come se qualcuno li stesse osservando, e quando attorno a loro vi erano i due mafiosi sapevano che la cosa poteva essere vera.

Si fermarono dopo un pò a un bar e si sedettero a un tavolo per quattro e come immaginavano quei posti vuoti vennero subito occupati, ma quando girarono lo sguardo non pensavano di trovare i due uomini che stavano facendo affari con Jimin e Yoongi la sera prima.

"Buongiorno, scusate se mi sono seduto senza chiedere... Ieri sera non abbiamo avuto modo di presentarci, io sono Carlo e sono colui che controlla questa zona... Voi siete?"

L'uomo porse la mano ai ragazzi ma loro sapevano di diffidare da quel tipo di persona, lo ignorarono e tornarono a fare colazione sperando che presto se ne sarebbe andato.

"Vedo che i vostri padroni vi hanno istruito bene..."

Forse se l'uomo avrebbe tenuto la bocca chiusa sarebbe stata perfetta quella mattinata, anche se vi erano intrusioni fastidiose, ma purtroppo quel tipo di persona non era mai stata brava a tenere la bocca chiusa specialmente nel dare nomignoli od offendere senza sapere niente.

Hoseok si girò guardando Carlo con sguardo cattivo, alzò la mano dove teneva la tazza di cappuccino e la rovesciò sulla testa dell'uomo il quale si alzò di corsa venendo subito asciugato dal compagno.

"Ma cosa cazzo ti passa per la testa? Tu stupido cagnolino..."

L'uomo si mosse per colpirlo con un pugno ma una presa salda e forte al polso lo fece fermare, quando Carlo girò lo sguardo su chi poteva essere sgranò gli occhi nel vedersi davanti Jimin e dietro di lui Yoongi che lo guardavano.

"V-Voi... Io..."

"Tu cosa Carlo? Penso che sai bene che non bisogna toccare ciò che ci appartiene, no? Eppure mentre passavamo di qui abbiamo visto che tu stavi per colpire lui... Cosa dobbiamo fare con te ora?"

Lo sguardo di Jimin era così freddo che Carlo sembrò sentire su di se il gelo che lo avvolgeva e lo faceva tremare.

"Non è come sembra, stavamo parlando... Diteglielo anche voi cagnolini..."

Ancora una volta quel nomignolo che fece alzare i due ragazzi di scatto e sbattere le mani sul tavolino, guardarono i loro due mafiosi per poi incamminarsi lungo il marciapiede lasciando il bar.

"Per quanto ci riguarda potete anche farlo fuori... Non ci interessa la sua sorte."

Disse Taehyung senza girarsi ma continuando il suo cammino, quella risposta fece ghignare i due ragazzi che non avevano mai distolto lo sguardo da Carlo e il suo uomo.

"Li hai sentiti? Ma oggi siamo di buon umore e non abbiamo voglia di fare fuori qualcuno..."

Jimin rimase in silenzio e Yoongi si avvicinò togliendo dalla mano di Carlo la pistola, la pulì per bene con un tovagliolo e la rimise nella cintura dell'uomo proprio dove vi era la sua intimità, con il pollice mosse il cane della pistola guardando negli occhi l'uomo che tremava.

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