21 - ... Quasi niente è sbagliato

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Mezz'ora dopo

Charles

La nostra alleanza con l'agenzia è appena cominciata, ma ciò che c'è dietro quella così tanto semplice stretta di mano includeva all'interno varie "regole di convivenza pacifiche" come dire, per non ammazzarci tra di noi; esse non sono complicate, tra loro c'è la regola di proteggersi a vicenda sempre, ma soprattutto in momenti di difficoltà e pericolosi; un'altra regola è quella di cercare sempre un punto comune per non finire a creare complicanze interne che una volta in battaglia creino problemi; ma la prima tra queste, che è anche la più rilevante è comunicare sempre tra noi e creare rapporti; cosa al quanto complicata per soggetti come me o Akuta che hanno totalmente perso i rapporti con uno dei responsabili dell'Agenzia di detective, nonché incaricato dell'alleanza tra noi.

Quando ho visto il suo pugno alzarsi verso il cielo per incoraggiare i nostri compagni giurerei di averlo visto tremare; il David che conoscevo io avrebbe esitato almeno tre volte prima di dirmi cosa gli succedeva. Ma ora è passato fin troppo tempo da quando ci confessavamo le nostre incertezze, è passato troppo tempo, lui ha abbandonato la Mafia... Lui ha lasciato la Mafia, abbandonato me e tutti gli amici con cui collaborava.

Eppure poco fa non esitai nemmeno per un secondo dall'assecondarlo, alla fine tutto ciò che diceva era coerente e approvo il suo pensiero. Sconfiggere Takahashi da soli è praticamente impossibile, bisogna unire le forze, e se unirsi all'agenzia permetterà di poter avere una possibilità in più di sconfiggere quel bastardo allora stringerò i denti e farò tutto il possibile.

Quella stretta di mano per me era molto di più, devo ricominciare da capo, tutto dal primo ciao, fino a ritornare quel duo micidiale di una volta, sempre che lo ritornerà mai...

E invece Ryūga non ha parlato nemmeno per un secondo, nonostante il mio sguardo fosse diretto sulla sua direzione sembrava quasi disinteressato, lui non ha messo la pietra sopra, ma non è nel suo carattere andare ritorcere contro David il male che gli ha causato, almeno non direttamente, sicuramente cercherà di fargli capire di aver sbagliato, sfrutterà qualsiasi occasione gli si pari davanti nel migliore dei modi possibili. E sono certo che non lo farà solo per lui stesso.

Se ciò che penso si avvererà la nostra alleanza potrebbe già avere delle crepature, che potrebbero sfaldarsi in qualunque momento, solo in attesa che arrivi quella pietra a scagliarsi contro e distruggere il tutto.

O magari saranno proprio quelle crepature che, spaccandosi potranno permettere di aggiustare il muro nella quale erano contenute, potrebbe addirittura decidere di fargli cambiare forma e far diventare il muro, una scala in salita che per quanto difficile da percorrere, ad ogni gradino aumenterà il nostro spirito e le nostre forze, una scala piena di speranza in un futuro incerto, basato su un'imminente guerra che potrebbe scatenarsi da un momento all'altro.

*

Jades

<Dav, perché non mi hai parlato prima di questa minaccia di Takahashi?> chiesi <beh, non c'era bisogno di farti angosciare prima del tempo, e poi tu eri così entusiasta per la tua prima missione, e a proposito di ciò, ti è purtroppo capitata tra le mani una sfida bella grossa e ardua, sai bene che confido in te ma...> lo interruppi subito, so già come voleva continuare <...ma se avrai mai bisogno di una mano puoi contare su di me o sugli altri membri dell'agenzia, lo so lo so> mi sono allenato davvero molto per questo, nonostante David non mi avesse mai esplicitamente detto di cosa si trattasse ha cercato sempre di prepararmi al peggio, in modo da poter essere preparato per la qualsiasi cosa mi si presenti davanti. Mi ha addestrato bene.

<Jades, so che sono stato tra i primi a dire di imparare a fidarci della Mafia, in una situazione come la nostra è più che comprensibile una collaborazione, ma in contesti normali mi avrebbero preso tutti per pazzo, più di come fanno ora. Non ho cambiato idea, bisogna allearci e imparare a convivere, ma senza correre, non c'è motivo di dare subito un coltello pretendendo che non ti pugnalino non appena ci si volta.> lo vidi incupirsi <ma anche tu facevi parte della Mafia eppure...> provai a giustificare invano <non tutte le persone sono identiche, hanno tutte caratteristiche che le rendono uniche in un modo o nell'altro, ma ognuno impara a camminare con i suoi tempi, e non è detto che tutti imparino subito senza almeno zoppicare un po', ricordalo.>

Annuii capendo finalmente il suo punto di vista; ai miei occhi David è sempre stata una persona dalla quale poter apprendere tanto, e non solo in ambito di combattimento, ma nella vita in generale, sa darti dei consigli unici, spesso basati su ciò che lui prova o comunque su qualcosa che è avvenuta nel passato e lo ha segnato, lui riesce a prenderne spunto per essere sempre al massimo, come ogni volta cerca di non dar nell'occhio del fatto che possa raccontare di esperienze personali, è il suo modo per dare sfogo al proprio egocentrismo, potendo dare consigli di vita ad altre persone a lui vicine, distaccandosi sempre un po' da ciò che potrebbe fargli male, rimanendo quasi impassibile alle sue stesse parole.

You made me hate this cityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora