27} Soffocare

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Il pomeriggio si allungava in un tramonto che tingeva l'orizzonte di un rosso cupo e lacerato, quasi fosse una ferita nel cielo. La Thousand Sunny era ancorata pacificamente in una baia nascosta, ma l'atmosfera a bordo era tutt'altro che serena. Zoro era alla prua, come spesso accadeva, lo sguardo fisso sul mare, ma il suo spirito era lontano, tormentato da pensieri che non osava condividere. La tensione che lo attanagliava, invisibile ai più, si irradiava come un'onda di tempesta, travolgendo ogni briciolo di pace che poteva aver trovato.

Sanji lo osservava da lontano, con la sua solita espressione di distaccata indifferenza, ma c'era qualcosa di diverso nel suo sguardo. La tensione tra i due era palpabile, come corde tirate al massimo, pronte a spezzarsi al minimo tocco. Sanji si avvicinò con la sua solita noncuranza, il passo calmo, la sigaretta tra le labbra che si consumava lentamente, il fumo che si disperdeva nell'aria calda del tramonto.

"Non riesci proprio a stare da solo senza sembrare uno stronzo." disse Sanji, con quel tono provocatorio che usava spesso quando parlava con Zoro.

Zoro strinse la mascella, non distogliendo lo sguardo dal mare. "Non sono dell'umore per le tue stronzate, cuoco."

Sanji si fermò a qualche passo da lui, appoggiandosi alla balaustra. "Stronzate, eh? Certo, perché è più facile chiamare così qualsiasi cosa che non vuoi affrontare." Un ghigno tagliente si allungava sulle sue labbra. "Scommetto che nemmeno ti sei reso conto di quanto sembri patetico. Seduto lì, con quell'aria da duro, mentre dentro ti sgretoli. È quasi divertente, sai?"

Zoro serrò il pugno, il suo respiro si fece più pesante, ma non si voltò. "Hai voglia di farti ammazzare oggi?"

Sanji lo guardò, fumando con calma, gli occhi azzurri che brillavano di una freddezza tagliente. "Sai, la tua forza non è mai stata il problema, Zoro. È il tuo essere un codardo che mi fa incazzare."

In un lampo, Zoro fu in piedi, la mano sulla spada, gli occhi ridotti a fessure. "Codardo? Hai intenzione di farti tagliare a metà per una provocazione così stupida, cuoco?"

Sanji lo fissò, non cedendo di un millimetro. "Ti sfido. Perché tutto quello che stai facendo è scappare. Non dal nemico, ma da te stesso. Ed è patetico. Forse lei se n'è andata proprio per questo. Perché non sei abbastanza uomo da affrontare quello che senti."

Le parole colpirono Zoro come una lama nel petto, ma non lo diede a vedere. La sua mano tremava leggermente sulla spada, ma si trattenne dal sguainarla. Non qui, non così. Non avrebbe dato spettacolo. "Vattene," ringhiò, la voce bassa, minacciosa. "Prima che faccia qualcosa di cui mi pentirò."

Sanji lo guardò per qualche istante, poi fece spallucce, voltandosi con un'espressione di finta indifferenza. "Come vuoi. Ma sappi che stai perdendo molto più di una battaglia." Si allontanò, lasciando Zoro con i suoi pensieri che ribollivano come lava sotto la superficie.

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La cena sulla *Thousand Sunny* era, come sempre, un momento di allegra confusione. Le risate di Luffy riempivano l'aria mentre divorava ogni piatto che Sanji metteva davanti a lui. Usopp raccontava le sue storie fantastiche, esagerando ogni dettaglio, mentre Chopper rideva a crepapelle, gli occhi pieni di ammirazione per il suo amico. Anche Nami e Robin, solitamente più tranquille, sorridevano tra loro, rilassate dalla pace momentanea dopo giorni di avventure.

Ma Sanji, dietro il suo sorriso smagliante e le battute gentili, era distratto. I suoi occhi, ogni tanto, scivolavano verso Zoro, che sedeva in silenzio, la schiena rigida come una tavola. Il suo viso, normalmente inespressivo, era una maschera di gelo. Era lì fisicamente, ma la sua mente sembrava lontana, persa in un mare di pensieri che lo stava soffocando.

Ad un certo punto, la voce squillante di Usopp emerse sopra il frastuono. "E così, proprio mentre stavo per lanciare l'ultimo colpo, T/n mi ha salvato con un fendente che sembrava potesse aprire le porte dell'inferno per quanto fu forte!!"

Memories    (ZoroxReader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora