Shards of Glass

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Kaitlyn Lauren Avery's POV:

Kaitlyn non ricordava un momento preciso in cui la sua famiglia fosse stata felice. Crescere con una madre che preferiva il fondo di una bottiglia al volto di sua figlia e un padre che appariva solo quando c'era da impartire ordini era diventata la norma per lei. Il calore familiare di cui parlavano gli altri bambini era qualcosa di lontano, quasi irraggiungibile.

Ogni volta che la madre tornava a casa, c'era una nube di disordine che sembrava seguirla. I suoi occhi erano spesso annebbiati, e l'odore di alcol che emanava permeava l'aria della casa. Ricordava ancora quella notte, una delle tante. Kaitlyn aveva forse otto anni, e stava cercando di finire i compiti per Hogwarts, sperando che sua madre non la disturbasse. Ma quel silenzio tanto desiderato si ruppe.

«Sei proprio una delusione, Kaitlyn!» la madre aveva gridato, il bicchiere di vetro in mano mentre si spostava barcollando per la stanza. «Non sei capace di nulla. Lo sa anche tuo padre, per questo non è mai qui... chi vorrebbe stare con una mocciosa come te?»

Quelle parole si erano impresse come marchi a fuoco nella mente di Kaitlyn. Aveva stretto i pugni fino a farsi male, ma non aveva pianto. Non poteva darle quella soddisfazione. Adrian l'aveva trovata poco dopo, rannicchiata nell'angolo della sua stanza, a fissare il pavimento come se volesse scomparire.

«Non ascoltarla, K. Sai che non è vero,» le aveva detto, stringendola tra le braccia. L'abbraccio del fratello era l'unico rifugio sicuro che le fosse rimasto. «Lei non sa quello che dice.»

Adrian era stato tutto per lei. Non c'era stato nessun altro a proteggerla, nessuno che la facesse sentire importante. Ogni volta che la madre sprofondava nei bicchieri di vino, ogni volta che il padre spariva per mesi senza una spiegazione, Adrian era lì. Lui le ricordava che non tutti i membri della famiglia Avery erano persi.

Ma il peso di quella casa non se ne andava mai. Non poteva sfuggire alla realtà della sua famiglia, soprattutto quando suo padre decideva di fare ritorno. Il suo arrivo non era mai un evento felice; sembrava più un fantasma che appariva solo per mantenere la sua ombra sulla famiglia.

«Non mettermi in imbarazzo,» le aveva detto una volta, prima di una delle rare occasioni in cui erano stati invitati a una festa dai Malfoy. Kaitlyn era appena adolescente, ma quelle parole le erano rimaste impresse. Non erano mai stati abbracci, mai parole di affetto, solo ordini e silenzi che pesavano come catene.

Negli anni a venire, Kaitlyn aveva imparato a nascondere il dolore dietro una maschera di freddezza e indipendenza. Adrian era l'unica persona che riusciva a scorgere dietro quella corazza, e anche lui, col tempo, aveva capito che non poteva sempre essere lì a salvarla. Era stato lui, quando aveva lasciato la casa per iniziare la sua vita, a darle i primi consigli su come affrontare quel vuoto.

«Sai che non posso sempre proteggerti, K,» le aveva detto l'ultima volta che l'aveva vista prima di Hogwarts. «Ma devi trovare un modo per sopravvivere, per andare avanti, anche senza di me.»

E Kaitlyn aveva trovato un modo, anche se sapeva che Adrian non ne sarebbe stato orgoglioso.

Nel presente, l'odore del fumo la circondava come una vecchia amica. Seduta sulla soglia della Sala Comune di Serpeverde, Kaitlyn inspirò profondamente, il sapore amaro della sigaretta che le bruciava la gola. Era una delle poche cose che riusciva a farla sentire come se avesse ancora un controllo su qualcosa. L'aria fredda che si infiltrava attraverso le finestre del sotterraneo la faceva sentire un po' più sveglia, ma non abbastanza per scacciare quella sensazione opprimente che le stringeva il petto.

Il fumo non bastava, non più.

Cacciò una mano nella tasca della sua tunica e tirò fuori una piccola boccetta di vetro, riempita a metà con un liquido trasparente. Tranquillanti. Non avrebbe mai immaginato di arrivare a questo punto, eppure... eccola lì. Il primo attacco di panico lo aveva avuto l'anno precedente, dopo una discussione con sua madre al ritorno dalle vacanze di Natale. Da quel giorno, quegli episodi si erano fatti sempre più frequenti. Ora, era quasi impossibile affrontare una giornata senza sentire il cuore battere troppo forte, le mani tremare senza controllo.

Kaitlyn strinse la boccetta e chiuse gli occhi per un momento, lasciando che il suono distante delle onde del Lago Nero si mescolasse al fumo che le riempiva i polmoni. Aveva sempre saputo che il suo passato sarebbe tornato a tormentarla, ma non aveva mai immaginato che la tempesta dentro di lei sarebbe stata così devastante.

Con una rapida occhiata per assicurarsi che nessuno la stesse osservando, versò qualche goccia del liquido nella bocca, lasciando che il sollievo la invadesse lentamente. Non era una soluzione, lo sapeva. Ma per il momento, era l'unico modo per tenere a bada la tempesta.

Per ora, almeno, poteva sentirsi in controllo. Anche se sapeva che non sarebbe durato a lungo.

Spazio autrice 🌪️🌩️
CIAOO!
Sono nuova, spero che qualcuno trovi questa storia e che gli piaccia!
Ho fatto fatica a dover decidere se iniziare a scrivere o FREGARMENE, ma eccomi qui!!
Come vi sembra? Questo non fa parte della storia, è solo un modo per farvi capire gli atteggiamenti di Kaitlyn!
per favore mettete i cuori e commentate in modo che arrivi anche ad altri questa storia!!

- A voi i commenti

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⏰ Last updated: Oct 13 ⏰

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Storm. | Draco Malfoy. Where stories live. Discover now