TRENTA

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•Dimenticare•

"Ricordami perché non possiamo già partire?" Dom ha interrogato mentre intrecciava i capelli di Morana, una Morana che sta dormendo con l'aspetto di essere svenuta sulle ginocchia di Dom- non si è addormentata sulle sue ginocchia ma lui l'ha messa...

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"Ricordami perché non possiamo già partire?" Dom ha interrogato mentre intrecciava i capelli di Morana, una Morana che sta dormendo con l'aspetto di essere svenuta sulle ginocchia di Dom- non si è addormentata sulle sue ginocchia ma lui l'ha messa lì perché voleva.

"Le stai aggrovigliando i capelli." Kieran ha detto a Dom.

"Non sono affari tuoi, cazzo, quello che faccio con i capelli di mia sorella".

"È anche mia sorella."

"Elio, dobbiamo davvero andare." Milo ha mormorato mentre siamo in piedi davanti alla porta dell'aereo in attesa della persona che sarà sicuramente la mia morte.

"Sarà qui tra qualche minuto-" La vedo correre verso l'aereo. "Finalmente". Ho borbottato. Rallenta quando raggiunge le scale e poi sale. La sua passeggiata è spenta, cammina sempre come una fottuta top model, ma non in questo momento. Quando mi raggiunge, le chiedo: "Stai bene?" E lei mi vomita addosso. Ho ricevuto la mia risposta.

Lei si blocca. Prima che lei mi guardi. I suoi occhi sono fottutamente rossi. Stava piangendo? Valentina non piange, non ride, non sorride, non esprime davvero alcuna emozione. Allora perché diavolo stava piangendo?

Sono stupido. Non piangeva, è sballata.

"Scusa". Dice così elegantemente come se mi avesse appena versato un po' di champagne.

Mi sono girato per vedere se i miei fratelli stavano guardando e hanno praticamente visto tutto.

"Suppongo di aver bevuto troppo e la corsa che ho fatto per arrivare qui, non ha aiutato". Si spiegò raddrizzando la schiena.

"Sei ubriaca? Da quando bevi?" Gli ho chiesto confuso.

"Non ho mai bevuto prima di stasera." Ha risposto prima di guardare la mia camicia rovinata, le sue belle labbra baciabili che si arricciavano. "Te ne comprerò una nuova."

"Vai a sederti." Gliel'ho detto. Lei annui ed è stato allora che ero sicuro che fosse ubriaca, non avrebbe mai lasciato che nessuno le ordinasse di fare qualcosa. Nel momento in cui si sedette, chiuse gli occhi e cadde in un sonno profondo.

Mi sono tolto la camicia e mi sono seduto accanto a lei. Ho preso la sua testa e l'ho posata sulle mie ginocchia prima di sollevarle le gambe sul sedile. Così è più comodo.

Mi sono girato per guardare i miei fratelli. "Giuro state zitti, non una parola e vi uccido". Li ho avvertiti e in realtà hanno tenuto la bocca chiusa durante tutto il volo. Abbiamo dormito tutti la maggior parte comunque.

Morana di "is_it_true_l0ve"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora