We Built This Town On Shaky Ground || Daddawed [OS]

we built this town on shaky ground

prima di iniziare a leggere vi dico che questa ff ha una playlist. il link ve lo lascio in un commento qui accanto, ma nel caso non riusciste ad aprirlo cercate "we built this town on shaky ground" su spotify (ha la stessa copertina della ff), spero vi esca. buona lettura <3

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Dadda's POV

«Simo ci ha appena dato buca, mi ha scritto che oggi non se la sente di venire a registrare insieme a noi» mi dice Riccardo, venendo a sedersi accanto a me sul divano.

«Okay» rispondo con voce piatta, incrociando le braccia e continuando a fissare il vuoto fuori dalla finestra. Una parte di me ne è sollevata, non so come avrei reagito se me lo fossi ritrovato davanti adesso, mentre un'altra desidera solo rivederlo e stringerlo.

«Daniel» mi richiama lui.
«Mh?»

«Lo sai, se hai bisogno di parlarne sono qui» lo so, è il migliore amico del mondo, ma non me la sento. Mi sembra di comportarmi come un bambino e che per colpa mia il nostro trio si stia rompendo, ma ho il diritto di stare male e piangermi un po' addosso... poi troverò il modo per sistemare le cose, sempre che sia rimasto qualcosa da poter sistemare.
Rimango in silenzio, esattamente com'è successo quando me l'ha detto nei giorni precedenti, e lo sento sospirare.

«Quando vorrai. Nel frattempo hai voglia di registrare o preferisci fare altro?» mi chiede con voce pacata, anche se so che tra pochi giorni perderà la pazienza a forza di vedere me e Simone in questo stato... o almeno credo che anche lui stia così.

«Registriamo» rispondo alzandomi dal divano, il lavoro è l'unica cosa che riesce a distrarmi.

***

Reagiamo a un paio di episodi di "Alta Infedeltà" ma la mia testa è più sconnessa del solito e se ne rende conto anche Riccardo, che a un certo punto chiude il pc e si gira a guardarmi.

«Scusa» gli dico, appoggiando i gomiti sul tavolo e coprendomi la faccia con le mani. Lui sta in silenzio per poi abbracciarmi di slancio, lasciandomi un attimo sorpreso. Dopo pochi secondi ricambio, iniziando a piangere le lacrime che non sono riuscito a fare uscire in questi giorni, come se solo ora fossi riuscito a realizzare che mi ha lasciato. Richi non parla, si limita a stringermi e a lasciarmi sfogare.

«Mi manca» mormoro a un certo punto, quando il mio corpo è ancora scosso da singhiozzi ma non più da lacrime.

Il mio migliore amico mi prende il viso tra le mani, guardandomi negli occhi con affetto «Parlamene, ti va?» prova a richiedermi. Questa volta annuisco leggermente.

Ci spostiamo ancora sul divano e rimaniamo in silenzio; non è facile per me parlarne ad alta voce ma lui aspetta, senza mettermi fretta e stringendomi un braccio intorno alle spalle.

«Amo Simone, ma ero stanco di vivere la nostra relazione nell'ombra» inizio. «So che per lui non è facile per cui, quando circa un paio di mesi fa, gli avevo accennato a questa cosa e l'ho visto irrigidirsi ho lasciato subito perdere, non volendo forzarlo a fare cose che non voleva. Ma con il passare delle settimane questa cosa ha continuato a pesarmi sempre di più» faccio un respiro profondo, cercando di non scoppiare ancora a piangere.

«Mi pesava inventare sempre scuse idiote alle ragazze che ci provavano con me, perché dire "scusa ma sono fidanzato" avrebbe scatenato troppa curiosità e non lo volevamo; iniziavano a pesarmi anche le nostre solite battute nei video, fingere di essere etero e di frequentare persone che non ci interessano per niente...»

Riccardo mi ascolta in silenzio, stringendomi solo di più a sé. Non esistono parole per esprimere quanto gli voglia bene.

«Così l'altro giorno ho provato a ritirare fuori l'argomento con Simo... ma non l'ha presa bene. Ha iniziato a dire che non riesco ad aspettare i suoi tempi, che gli sto mettendo pressione. Ho cercato di spiegargli il mio punto di vista, finendo solo per peggiorare la situazione. Alla fine ha esclamato che se proprio volevo vivere una relazione alla luce del sole avrei dovuto trovarmi una ragazza con cui farlo» sento una nuova lacrima segnarmi il viso.