Veleno

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Mentre Maria si preparava all'incontro con l'ispettore De Luca, i pensieri continuavano a tornare a Lilia. La determinazione di Maria di scoprire la verità e di aiutare la sua amica era incrollabile. Ma mentre Maria si trovava immersa nei suoi dubbi e nelle sue riflessioni, Lilia era alle prese con il proprio incubo, seduta in una sala d'interrogatori, cercando di difendere la sua innocenza.

Lilia era seduta nervosamente sulla sedia di fronte al magistrato, il cuore che batteva forte nel petto. La stanza era fredda e spoglia, con una luce che sembrava volesse sottolineare ogni piccolo dettaglio della sua ansia.

Il magistrato, un uomo alto e dal volto serio, non staccava gli occhi dai documenti davanti a sé. Finalmente sollevò lo sguardo, fissandola con intensità. "Lilia, mi dica, come ritiene che sia morto Andrea?"

Lilia prese un respiro profondo, cercando di mantenere la calma. "Dottore, non ne ho idea. Potrebbe essere stato un incidente o forse un suicidio... non lo so."

Il magistrato annuì lentamente, senza tradire alcuna emozione. "L'autopsia ha rivelato che Andrea è stato avvelenato. Ma non si tratta di un avvelenamento rapido. Parliamo di un avvelenamento lento e graduale, che ha portato alla sua morte in modo insidioso e prolungato."

Lilia sentì il sangue gelare nelle vene. "Avvelenato? Ma... chi avrebbe potuto farlo? E perché?"

Il magistrato posò i documenti sul tavolo e incrociò le mani. "L'analisi tossicologica ha rilevato tracce di arsenico, somministrato in piccole dosi nel tempo. È un metodo che richiede accesso costante e una certa pazienza."

Lilia sbiancò, tremante. "Dottore, non avrei mai avuto il tempo o il motivo per farlo. Andrea era il mio compagno, non avrei mai pensato di fargli del male."

Il magistrato continuò a fissarla, impassibile. "Questo è quello che stiamo cercando di capire. Le prove indicano chiaramente l'avvelenamento. Ora dobbiamo determinare chi e perché."

Lilia si sentiva sopraffatta, ogni parola del magistrato era un colpo. Cercava di mantenere la calma, ma le domande incalzanti e l'atmosfera pesante della stanza la stavano logorando.

TuIl magistrato si alzò lentamente, fissando Lilia con uno sguardo severo. "Signora Rossi, devo avvertirla che, sulla base di questi elementi, la sua custodia in carcere verrà probabilmente confermata."

Lilia si sentiva sopraffatta: scoppiò a piangere.

Il magistrato cercò di tranquillizzarla "La custodia cautelare è necessaria per garantire che lei non possa fuggire o compromettere ulteriormente le prove. Restiamo in attesa delle indagini per determinare la verità."

Il giorno seguente, Maria si preparò con cura per l'incontro con De Luca

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Il giorno seguente, Maria si preparò con cura per l'incontro con De Luca. Indossò un abito semplice ma elegante, cercando di trasmettere sicurezza e determinazione. Arrivata al caffè, si sedette a un tavolo appartato, osservando l'ambiente con una certa ansia.

 Arrivata al caffè, si sedette a un tavolo appartato, osservando l'ambiente con una certa ansia

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De Luca arrivò puntuale, con lo stesso sguardo serio ma cercando di mettere Maria a suo agio. Si avvicinò al tavolo e sorrise leggermente. "Buongiorno, Maria. Grazie per essere venuta."

Maria ricambiò il sorriso, cercando di nascondere il nervosismo. "Buongiorno, ispettore. Grazie a te per avermi invitata."

De Luca si sedette di fronte a lei e chiamò il cameriere. "Ordiniamo qualcosa? Un cappuccino e una brioche per me, per favore."

Maria annuì. "Anche per me, grazie."

Mentre aspettavano le loro ordinazioni, De Luca cercò di rendere la conversazione più informale. "Spero che tu non ti senta troppo sotto pressione. Volevo solo parlare in un ambiente più rilassato."

Maria apprezzò il gesto, sentendo un leggero calore nel cuore. "Grazie, ispettore. È stato un periodo difficile."

De Luca la guardò negli occhi, cercando di trasmettere comprensione. "Capisco. Vogliamo solo trovare la verità, e sono qui per ascoltarti."

Quando arrivarono i cappuccini e le brioche, Maria prese un sorso e si rilassò leggermente. "Lilia e io abbiamo lavorato insieme su una nave da ricerca. Durante quel periodo, lei aveva ricevuto delle minacce anonime. Non ne abbiamo parlato molto, ma era visibilmente turbata."

De Luca annuì, ma questa volta senza il taccuino, solo ascoltando. "Minacce anonime? Questo potrebbe essere importante. Hai qualche idea su chi possa averle mandate?"

Maria scosse la testa. "No, non lo so. Ma ricordo che Lilia era preoccupata che qualcuno volesse farle del male. Forse c'è un collegamento."

De Luca prese un sorso del suo cappuccino, riflettendo su quanto detto. "Questo potrebbe aprire nuove piste. Continueremo a indagare su queste minacce. Nel frattempo, ti prego di stare attenta e di non intraprendere azioni avventate."

Maria annuì, grata per l'interesse di De Luca. "Farò come dici. Grazie, ispettore."

Mentre parlavano, Maria non poteva fare a meno di notare l'attrazione che provava per l'ispettore. C'era qualcosa nella sua determinazione e nella sua gentilezza che la colpiva profondamente. Tuttavia, sapeva che la situazione era troppo complessa per lasciarsi andare a tali sentimenti. Doveva restare concentrata su Lilia.

De Luca si alzò, terminando l'incontro. "Restiamo in contatto, Maria. La verità verrà a galla."

Lilia - Gli oceani del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora