12 𝓈ℯ𝓉𝓉ℯ𝓂𝒷𝓇ℯ
Noah pov's:
<<È lunedì mattina. Sono le 07:35 e la sveglia di Noah suona per la quarta volta.Lui non dà segni di vita, è immerso nel suo sonno pesante.Alla fine, dopo la quinta volta che la sveglia suona, allunga un braccio fuori dalle coperte e la spegne. Si gira dall'altra parte, cercando di ingorgare il pensiero di alzarsi ma sa che prima o poi deve farlo. Dopo 10 minuti, Noah si tira su dal letto e si dirige verso il bagno. Lo specchio riflette un volto stanco, privo di espressione, quasi come se stesse guardando uno sconosciuto. Non prova nulla..né stanchezza né entusiasmo, solo un vuoto che lo accompagna da sempre. Dopo essersi lavato il viso, si dirige in cucina dove il profumo del caffè riempie l'aria. Suo padre è già seduto al tavolo, intento a leggere il giornale. Mentre mastica un pezzo di pane tostato..il pensiero della scuola lo assale come sempre, è un misto di indifferenza e timore. Noah nel mentre alza lo sguardo verso suo padre, seduto dall'altra parte del tavolo..l'uomo è immerso nella lettura come ogni mattina d'altronde(non parlano molto a colazione.Anzi non parlano in generale)"Esco" mormora il ragazzino,senza aspettarsi una vera risposta
"Buona giornata" risponde suo padre senza distogliere gli occhi dalle pagine.
Noah non risponde..ormai per lui la parola "buona giornata" è una frase che non ha più significato da molto tempo.
Prende lo zaino e si dirige verso la porta..
*Apre la porta* e l'aria fresca del mattino lo accoglie appena mette piede fuori casa, pungente contro il suo viso. Un soffio di vento gli scompiglia i capelli ma lui non ci fa tanto caso, il tragitto verso la scuola è abbastanza breve ma..ogni passo sembra più lungo del precedente ogni cosa intorno a lui è così..distante. Persone che si salutano con entusiasmo, auto che sfrecciano sulle strade bagnate, ma nulla di tutto questo lo tocca.
Noah finalmente è arrivato a scuola, si muove tra le persone come un fantasma invisibile e indifferente nei corridoi..
Come se il mondo attorno a lui vive una frenesia che non riesce a comprendere, le risate e le chiacchiere sembrano provenire da un'altra dimensione..un'eco distante che non riesce a coinvolgerlo.
Non ha mai capito perché le persone si affrettino così tanto, come se cercassero costantemente il contatto emotivo. Per lui la vita scorre come un film attraverso un vetro opaco, ogni colore attenuato, ogni suono attutito.
Mentre cammina tra i corridoi si chiede se un giorno riuscirà a vedere il mondo diverso, se il vetro che lo separa dal resto delle persone si spezzerà mai. Ma poi scuote la testa per scacciare quel pensiero, non gli importa davvero o almeno..è quello che si ripete ogni giorno.
Si dirige verso il suo armadietto per prendere i libri ma all'improvviso riceve una spinta da dietro e accidentalmente il suo quaderno cade a terra, Noah sospira e si china per raccoglierlo..ma quando alza lo sguardo incontra un ragazzo che non ha mai visto nella sua scuola. >>??:oddio scusami*dice il ragazzo chinandosi anche lui per prendere il quaderno*
<<Ha un sorriso leggero, quasi distratto e i suoi occhi azzurri brillano di una strana energia.
Noah resta immobile per un attimo. Non dovrebbe essere diverso dagli altri, eppure c'è qualcosa in lui. Una sensazione sottile, un lieve calore che gli risale lungo la schiena..non era mai successo prima.>>Noah:oh..non preoccuparti*nel mentre prende il quaderno dalle mani del ragazzo*
<<Il ragazzo fa un cenno con la testa, poi si allontana..scomparendo tra la folla del corridoio. Noah lo osserva per qualche istante, incapace di scrollarsi di dosso quella sensazione inaspettata. Un incontro breve, insignificante..eppure per un attimo qualcosa si è mosso dentro di lui.>>
*drin..drin..* ~la campanella suona e per i ragazzi è l'ora di entrare in classe~
<<Il ragazzo si dirige verso la classe e nel frattempo prova a concentrarsi sulle lezioni, sul suono dei passi che rimbombano intorno a lui, ma il pensiero di quel ragazzo non lo lascia. Si chiede perché abbia sentito quel calore improvviso, quella sensazione diversa..non era abituato a provare qualcosa soprattutto per una persona che non conosceva.
Le prime due ore di lezione passano come sempre: una nebbia di parole e formule che scivolano via senza lasciare traccia. Noah guarda fuori dalla finestra, osservando le foglie sugli alberi che oscillano al vento, mentre l'insegnante continua a spiegare qualcosa che non ascolta.>>