-sguardi silenziosi-

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Grace mi sorride luminosa, i suoi ricci rossi scintillano sotto la luce del sole mentre dice: "Oggi ti farò conoscere mio fratello. È un anno più grande di noi, ma ti assicuro che sembra della nostra età." I suoi occhi color miele brillano, e il suo profumo di vaniglia mi avvolge, facendomi sentire a mio agio.

"D'accordo, non vedo l'ora di conoscerlo," rispondo con un sorriso. È la prima volta che sento di avere una vera amica, e questo pensiero mi riempie di entusiasmo.

Poche ore dopo, ci sediamo sulla solita panchina al parco davanti alla scuola. Il sole tramonta lentamente, tingendo il cielo di sfumature rosa e arancione, e noi parliamo del più e del meno. Grace mi racconta con occhi sognanti della sua cotta per un ragazzo della nostra classe. Io, invece, rimango in silenzio. Non ho mai provato l'amore, quindi posso solo immaginare com'è. Mentre lei descrive le emozioni che prova, cerco di visualizzarle nella mia mente.

Improvvisamente, un ragazzo dai capelli biondi e occhi azzurri appare dietro Grace e sussurra un "buh!" così improvviso che lei salta in aria con un grido sorpreso. Io scoppio a ridere, trovando la sua reazione esilarante.

"Noah, quanto puoi essere stupido?" esclama lei, visibilmente irritata ma con un sorriso divertito.

"Ivy, lui è quello scemo di mio fratello di cui ti parlavo," dice, indicando Noah. Li osservo meglio: non si somigliano quasi per nulla.

Noah mi rivolge uno sguardo teatrale e, con un tono sarcastico, si inchina leggermente. "Signorina Ivy, onorato di fare la sua conoscenza. La vostra bellezza merita un inchino."

Sorrido imbarazzata, mentre Grace gli dà una gomitata affettuosa al fianco. "Non farci caso, è sempre così," mi rassicura ridendo.

Noah si siede accanto a noi, e presto ci ritroviamo a parlare di cose leggere. Quando decidiamo di andare a mangiare qualcosa, ci dirigiamo al Subway vicino alla scuola, un piccolo locale con tavolini sparsi qua e là. Io ordino un gigantesco hamburger con patatine e una Coca-Cola. L'odore del cibo è irresistibile e mi fa venire subito fame.

Mentre stiamo gustando il nostro pasto, Haru entra nel locale con il suo gruppo di amici. Si siedono al tavolo di fronte a noi, ma lui non mi rivolge nemmeno uno sguardo. È come se fossi completamente invisibile. La sua attenzione è tutta per una ragazza dai capelli neri che gli sta appiccicata addosso, così vicina da sembrare incollata. Lui le sorride e la imbocca con uno sguardo malizioso, e questo mi fa sentire fuori posto. Cerco di concentrarmi sui miei amici, ma è difficile ignorare quel senso di disagio che cresce dentro di me.

Ad un certo punto, Grace rovescia accidentalmente la Coca-Cola addosso e la sua reazione è così esagerata che Noah ed io scoppiamo a ridere all'unisono. Le nostre risate riempiono il locale, e per un momento mi sento leggera, spensierata. Ma Grace, ridendo a sua volta, afferra il mio hamburger e me lo spiaccica in faccia, spalmandomi di maionese. La cosa mi fa ridere ancora di più, e presto ci ritroviamo tutti a ridere.

Mentre mi pulisco, Noah si avvicina con un tovagliolo e, con un gesto dolce, mi pulisce i lati della bocca. Il suo tocco è delicato, e per un istante il mio stomaco fa una strana capriola. Mi ritraggo istintivamente, sorpresa dall'improvvisa intimità del gesto. I nostri sguardi si incrociano, entrambi leggermente imbarazzati, ma quello che mi colpisce davvero è lo sguardo di Haru.

È fisso su di me. I suoi occhi scuri mi scrutano con un'intensità che mi fa arrossire. Non capisco cosa significhi quello sguardo, ma mi fa sentire nervosa. È duro, freddo, e sembra che ogni gesto tra me e Noah lo disturbi profondamente.

"Guarda che carina, è arrossita!" ride Grace, senza rendersi conto che non è stato Noah a farmi provare quel turbamento.

Il vero motivo è Haru. Il suo sguardo mi trapassa, come se stesse cercando qualcosa. Ma cosa? Cosa ho fatto di sbagliato perché mi guardi così?

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Alcune ore dopo,Tornata a casa, noto subito il biglietto sul tavolo della cucina. Lo prendo e lo leggo: "Oggi starò via per lavoro, ritornerò domani mattina." Accanto al foglio, c'è la cena già pronta. Tina è sempre così premurosa con noi, penso con un sorriso affettuoso.

Mi dirigo in bagno per lavarmi le mani. L'acqua fredda sul viso mi rinfresca, ma non riesco a scrollarmi di dosso una strana tensione. Scendo le scale e noto che Haru è appena rientrato. Ha il collo segnato da quelli che sembrano succhiotti, e il suo viso è freddo, quasi indifferente. Si siede al tavolo, senza dire una parola, e inizia a mangiare. Faccio lo stesso, ma l'aria tra di noi è densa, pesante.

Il silenzio regna sovrano. Lui ogni tanto alza lo sguardo su di me, ma quegli occhi... sono duri, gelidi. Non posso fare a meno di sentirmi a disagio. Ogni suo sguardo è una freccia, e non capisco cosa possa averlo fatto arrabbiare così. Alla fine, non riesco più a trattenermi.

"Ma sei arrabbiato con me per caso?" chiedo, la voce mi esce un po' più tesa di quanto avessi voluto, cercando i suoi occhi con uno sguardo interrogativo.

Haru mi guarda come se fossi un'intrusa, sorpreso dalla mia domanda. Un'ombra di disprezzo attraversa il suo viso prima che un ghigno sarcastico si formi sulle sue labbra.

"Perché mai? Cosa siamo io e te?" risponde, con una punta di veleno nella voce.

La sua risposta mi colpisce come uno schiaffo. Cosa vuol dire? Il suo tono freddo mi lascia stordita, e l'imbarazzo inizia a crescere. "Che intendi, scusa?" riesco a dire, cercando di mantenere una calma apparente mentre il cuore mi batte più forte.

Lui mi fissa per un momento, il suo sguardo si fa ancora più tagliente. "Intendo che meno ti vedo, meglio sto. È sempre stato così, Ivy."

Quelle parole mi trafiggono. Senza aggiungere altro, si alza di scatto, facendo sobbalzare la sedia. "Mi hai fatto passare la fame," dice con disprezzo, voltandomi le spalle e uscendo dalla stanza senza neanche guardarmi.

Rimango lì, immobile, il piatto davanti a me intatto. Le sue parole rimbombano nella mia mente, lasciandomi stordita. Non ho nemmeno avuto il tempo di rispondere. Che cos'ho fatto di male? Un senso di confusione e vuoto si insinua dentro di me, mentre lo guardo allontanarsi, lasciandomi sola nella cucina ormai avvolta da un silenzio opprimente.

Spazio autrice:
Ciao amichetti, allora che ve ne pare?? Vi sta incuriosendo?
Che ne pensate del nostro haru e del suo atteggiamento?
Sono curiosa di conoscere i vostri punti di vista♡

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