Mi andai a sedere sulla scalinata con in mano la mia busta blu, gli altri ragazzi osservavano i miei movimenti lenti. Pochi minuti fa ero stata avvertita dell'arrivo di una busta blu per me, ciò significava che qualcuno mi aveva mandato un compito.
<< "Ciao Luna, come sai il giorno in cui si stava formando la classe io ti ho abbassato la leva. Il mio gesto è stato fatto in base a ciò che mi hai trasmesso quel giorno, ovvero paura. La prima settimana ho aspettato a darti un compito perché volevo vedere come ti saresti comportata nella puntata dopo e sperando che quella paura che avessi visto dipendeva dall'ansia del momento. Mi duole dirti che, purtroppo, la scorsa volta ho continuato a vedere questa tua incertezza; era di meno rispetto alla prima puntata, ma era presente. Trovo che tu sia una ballerina bellissima, a livello tecnico non ti posso contestare nulla, ma vorrei che tu lavorassi su questo punto che ti ho detto prima. Ti lascio un compito in qui voglio vedere energia, forza e soprattutto sicurezza. Buon lavoro Emanuel Lo." >>.
Lessi il contenuto della lettera in modo che tutti potessero sentire ciò che mi era richiesto. << Cosa ne pensi Luna? >> mi domandò la conduttrice vedendomi ancora silenziosa, << non posso negare che Emanuel abbia ragione sulla prima puntata, ma nella seconda io mi sono sentita bene nel fare ciò che stavo facendo. Ovviamente ora guarderò la coreografia e poi si vedrà >>. Maria mi mandò il video del pezzo, lo osservai attentamente per capire se fosse fattibile oppure no.
<< È bellissimo come pezzo Lu! >> commentò Alessio quando la tv si spense << concordo è veramente figo >> si associò Daniele. Io rimasi in silenzio per qualche secondo ancora ferma al video << il pezzo è bello, questo sicuro ma è completamente al di fuori dal mio stile. Però che bisogna fare, lo farò >> dissi alzando le spalle.
Mi alzai dalle gradinate e andai verso il giardino posteriore, avevo bisogno d'aria. Più tardi sarei dovuta andare dalla maestra per parlare del compito e in quel momento mi serviva la solitudine più completa per incanalare la calma che mi serviva. Il pezzo che stavo preparando della maestra mi metteva sempre più difficoltà, soprattutto ora che mi era arrivato l'abbigliamento con cui mi sarei dovuta esibire. Ora ci si era messo anche quest'altro compito che era arabo per la mia danza, che mi avrebbe dato soltanto uno stress in più.
Non volevo deludere la maestra dicendogli che non me la sentivo di farlo, anche perché non me l'avrebbe permesso neanche in un'altra vita. Mi dovevo concentrare e dare il meglio di me, non mi andava assolutamente di finire in sfida e prendermi anche il cazziatone per il compito; ero consapevole che sarebbe stato faticoso il percorso ed ora che si iniziava a fare sul serio non mi potevo buttare giù. Mi alzai dal divanetto e mi diressi verso la cucina << vado dalla maestra! >> dissi all'aria mentre uscivo, in cortile erano in pochi che mi guardarono correre sulle scalette per uscire.
Quando arrivai in sala 10 trovai già la maestra che faceva stretching << buongiorno maestra >>. La vidi girarsi verso la mia figura << vedo una bella busta blu! Di chi è? >> sventolai la busta << Emanuel >>, la maestra mi fece segno di passargli la busta; lesse velocemente il contenuto. << Allora in tanto siediti, poi quello che dice qui Emanuel è vero in parte; perché ti spiego. Tu la paura di cui parla ce l'hai per un motivo ben preciso, ovviamente ci dobbiamo lavorare sopra per toglierla figlia mia perché poi non va più bene. Quindi noi accettiamo questo compito e continueremo a lavorare sul tuo caratterino eh >>.
Annuì alle sue parole consapevole che erano pura verità. << Come va il pezzo che ti ho dato io invece? >> quella domanda l'avrei voluta evitare ben volentieri << ad esserci c'è, il problema sta sempre lì >> dissi indicando la busta che si trovava in mezzo a noi due. La maestra mi riservò uno sguardo duro, << forza scaldati che ti voglio vedere. Le hai le scarpe? >> << sono in sala relax >> risposi << tra dieci minuti ti voglio qui calda e pronta >>.
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Posso e lo farò// Nicolò Filippucci
FanfictionQuello studio era più piccolo di quanto avessi potuto immaginare, l'avevo sempre visto da una tv e sembrava immenso così da potersi confondere meglio tra la gente e passare inosservata. Le persone scalpitavano alla visione di noi ragazzi entrare ed...