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La città si era appena svegliata, l'alba aveva cominciato a tingere di rosa i grandi palazzi di cemento, e la gente iniziava a riversarsi per le strade, pronta per un'altra giornata di lavoro. Tra loro c'era Violet, una giovane impiegata che si stava avviando con calma verso il suo turno in ufficio. Aveva appena finito di prepararsi: indossava un tailleur grigio composto da gonna e giacca, una blusa bianca e dei collant sottili. L'unica cosa che le mancava erano le sue décolleté dal tacco basso, che completavano il suo look professionale.

Di fronte allo specchio, applicava un leggero trucco, un po' di mascara per accentuare lo sguardo e un lucidalabbra discreto. Violet osservava i suoi lineamenti dolci riflessi nello specchio e, sciolti i lunghi capelli castani, si affrettò a indossare i tacchi. Prese la borsetta e uscì di casa, come faceva ogni giorno.

Il viaggio verso l'ufficio era relativamente breve, le bastava camminare fino alla fermata del bus, qualche isolato più in là. Mentre camminava a passo svelto, controllava il cellulare per dare un'occhiata al meteo e alle notizie, distratta dai pensieri. Rischiò di scontrarsi con alcune persone lungo il tragitto, ma riuscì a evitarle per un soffio. Arrivata alla fermata, si fermò ad attendere il bus, pronta per affrontare un'altra giornata.

Quando il bus arrivò, Violet salì e si sedette tranquillamente, attendendo che la sua fermata arrivasse. Il tragitto fu breve e, una volta giunta a destinazione, scese dal bus e si avviò verso le porte della grande agenzia. Entrata nell'edificio, prese l'ascensore e salì al piano giusto, dove venne accolta da una ragazza dai capelli ramati e lo sguardo vivace. Era Marine, la sua migliore amica, conosciuta proprio lì, sul lavoro. Marine la abbracciò con calore, dandole il buongiorno, e Violet sorrise, grata di averla al suo fianco. Non sapeva cosa avrebbe fatto senza di lei.

Le due si avviarono insieme verso le loro postazioni, chiacchierando del più e del meno. Marine si lamentava del suo fratellastro, che da quando si era trasferito a casa sua perché senza un posto dove andare, sembrava averle rubato ogni briciolo di spazio personale. Violet rise, trovando divertente l’espressione esasperata dell'amica, e rispose scherzando che forse lei, al contrario, avrebbe bisogno di un po' di compagnia ogni tanto, visto che la sua vita sentimentale sembrava limitarsi a brevi incontri casuali.

Marine gonfiò le guance in un finto sbuffo e, con tono scherzoso, replicò. «Sono troppo giovane e bella per non divertirmi adesso che posso!». Violet scoppiò a ridere insieme a lei, poi si sistemò comodamente alla sua scrivania, pronta a iniziare la giornata di lavoro.

Durante la pausa pranzo, Violet si affrettò a raggiungere Marine nel solito ristorante nella via parallela all'agenzia. Stava camminando a passo svelto, sovrappensiero per via di alcuni conti che doveva rivedere per l'agenzia, quando notò qualcosa di strano. In un vicoletto vicino, una donna sembrava essere in difficoltà, un paio di loschi individui cercavano di derubarla.

Violet non era il tipo che si girava dall'altra parte. Decisa a intervenire, si avvicinò alla scena con passo sicuro e, senza esitazione, si tolse una décolleté, usandola come arma di minaccia. «Se non volete che vi colpisca, fareste meglio a sparire!» disse con una determinazione che sorprese persino lei stessa. I rapinatori, presi alla sprovvista e preoccupati di essere scoperti, scapparono via, lasciando la donna in pace.

Violet si girò per controllare che la vittima stesse bene, ma con sua sorpresa, la donna era scomparsa. Si guardò intorno per capire dove fosse finita, ma non c'era più traccia di lei. Al suo posto, per terra, c'era una piccola scatola di legno, un po' rovinata dagli anni. Pensando che potesse appartenere alla donna, Violet la prese con sé, osservandola attentamente. La scatola era decorata con intagli consumati, semplici ma eleganti.

Con curiosità, Violet la aprì lentamente. Al suo interno c'erano solo due piccoli orecchini tondi, neri, niente di apparentemente prezioso o importante. Nonostante ciò, Violet provò una strana sensazione di mistero. Chiuse la scatola e la infilò nella sua borsa, intenzionata a cercare ancora la donna, ma dopo aver cercato in giro per qualche minuto, si rese conto che era svanita nel nulla.

🐞Ma Cherie🐞~ Le avventure di... [Dall'universo di Miraculous]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora