I already hate this city

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Killing someone's vibe should
be a fuckin' crime.
~ This Could Be us, Rae Sremmurd~

Non ero pronta.
Non ero pronta a dovermi trasferire a Bristol.
Una città nel Inghilterra sud-occidentale bagnata dal fiume Avon.

Non ero pronta a vivere con un'altro padre, sapendo che la mancanza del mio vero padre era alle stelle.

Mia madre diceva che mi sarei abituata, che Patrick fosse un'uomo gentile e generoso, ma poco mi interessava, nemmeno un padre perfetto aggiusterebbe la ferita creatasi da mio padre.

Mio padre era un pilota di Rally famoso, campione del mondo, ricordo che tornò a casa e noi lo accogliemmo con champagne, cartelloni, regali.
Ma tutta quell'euforia finì qualche anno dopo quando iniziò ad innamorarsi di una nuova donna, e ad amare una nuova figlia.

Quando gli scrivevo se volesse venire a trovarci mi liquidava con un "no, sto con la mia nuova famiglia".

« Alyssa, hai preso tutto?» domandò mia madre dal piano di sotto.
«si, arrivo.» osservai la mia camera, ormai spoglia.
Bianca, priva di vita.
Presi la foto mia e di mio padre che festeggiavamo dopo una sua vittoria, la misi nella valigia e scesi velocemente le scale.

« bene... andiamo.» mi occupai di chiudere tutte le finestre, mia madre di staccare la corrente.
Chiuse la porta alle nostre spalle, mentre posizionavo le valigie nella Volkswagen grigia di mia madre.

Salimmo un'auto, non prima di aver osservato la nostra ormai non più casa.

Indossai le mie cuffie, mettendo le gambe sul cruscotto dell'auto e con un libro poggiato su di esse.
« cosa leggi di bello?» tolsi le cuffie, sbuffando.
« sto sentendo la musica, non ti sento, cosa hai detto?»

Lei sospirò.
« Che leggi?» le feci vedere la copertina.
« Alyssa, tesor-» indossai le cuffie, ignorando i discorsi di mia madre.

Arrivammo finalmente alla villa di Patrick, mia madre si affrettò a parcheggiare ed uscire per abbracciare il suo nuovo marito.
Io uscì, andando verso il cofano e prendendo la mia valigia.

« ciao Aly-» ignorai Patrick.
« dove si trova la mia camera?» domandai.
« al secondo piano,  è l'unica porta aperta.» rispose rattristato Patrick.

Salì, esplorando la casa.

Lampadario pendente enorme, scale con il manico in oro.

Ci manca solo il barboncino col fiocchetto.

Entrai in camera mia, bianca, con qualche piantina qui e lì.
Una scrivania lunga e con decorata da cianfrusaglie.

« amore, lo so che non dovevo separarti dai tuoi amici, ma-» la notai, appoggiata allo stipite della porta.
« ma ho finalmente trovato un'uomo per bene.»
Sospirai.

« ed io avevo trovato degli amici per bene, mamma.» non la guardai, iniziai a sistemare tutto nell'armadio, posando la foto di mio padre sul comodino.

« vedrai che farai amicizia, ti abbiamo iscritta a un istituto qui vicino.» sospirai.
« ok, ora esci, ti prego.» lei uscì non prima di avermi baciato la fronte e avermi accarezzato.

Chiuse la porta ed io mi sedetti sul letto, scrollando per la home page di Instagram, mettendo like ai post che mi interessano, quando mi uscì un post da mio padre.

Sospirai, era con la sua nuova famiglia.
Scrollai, posando il telefono e decidendo di andare a dormire.

Mi addormentai in poco tempo, a causa della stanchezza nel fare le valigie, viaggio eccetera.

𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐁𝐑𝐄𝐀𝐊𝐄𝐑|| 𝐀𝐋𝐄𝐗 𝐂𝐇𝐈𝐍𝐎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora