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12. Tutto a galla

Lavinia non riusciva a capire fosse avesse fatto di tanto terribile, da essere convocata con effetto immediato dalla Celentano. Qualche minuto prima la produzione aveva chiamato al telefono della casetta e aveva chiesto che, la ballerina raggiungesse al più presto possibile la palestra, dove la attendeva la maestra.

« Amo ma che hai combinato che ti fai chiamare con effetto immediato? »
Rise Daniele sedendosi sul suo letto, mentre lei si legava i capelli in una coda bassa.

« Ti giuro che non lo so, sto impazzendo. »
Borbottò andando alla ricerca di una forcina con cui bloccare il solito ciuffo che le usciva dall'acconciatura.

« E allora sbrigati! Già sei in ritardo! »
Scherzò il ballerino, non credendo che le sue parole avrebbero fatto saltare l'amica in aria.

« Hai ragione! Corro sennò mi lincia. »
Gli lasciò un rapido bacio sulla guancia, poi prese il borsone e corse fuori dalla casetta per raggiungere il prima possibile la palestra.

« Buongiorno... »
Salutò incerta quando vide la Celentano seduta sulla sedia, mentre le rivolgeva uno sguardo torvo.

« Buongiorno Lavinia, siediti qui. »
Indicò la sedia accanto a lei, battendoci una mano sopra.

Che cosa ho fatto? Adesso mi fa tornare a casa?, pensò Lavinia lasciando il borsone vicino alla sbarra, per poi andarsi a sedere sulla sedia davanti alla sua insegnante.

« Sai perché ti ho fatta convocare? »
Alla sua domanda la ragazza non poté far altro, se non scuotere la testa in segno di negazione. Non ne aveva idea e voleva saperlo al più presto.

« Ho saputo che hai preso appuntamento con il nutrizionista e il motivo... perché non mi hai detto tutto quando abbiamo parlato qualche giorno fa? »
Le domandò con aria austera, facendole abbassare lo sguardo sulle sue gambe, coperte dai leggings.

« Diciamo che questo non è un argomento facile da affrontare per me, ieri ne ho parlato con un compagno perché ero arrivata allo stremo e non riuscivo più a tenermi tutto dentro. »
Spiegò scrocchiando nervosamente tutte le dita delle mani.

« Quindi se tu non avessi parlato con Luca, avresti continuato a tenere questa cosa per te; da come mi sembra di capire... »
La ballerina sussultò quando sentì pronunciare il nome del cantante.

« Non lo so. »
Rispose con sincerità. Non riusciva a prevedere come si sarebbe comportata se non si fosse aperta con il ragazzo.

« Ma capisci che questa è una cosa che va a tuo discapito? Non ti fa bene, Lavinia. Se tu me ne avessi parlato subito, avremmo agito tempestivamente. »
Le rivolse uno sguardo addolcito la maestra, inclinando la testa da un lato per studiare meglio le sue reazioni.

« Si certo, ne sono consapevole anche io. È solo che non sono mai stata abituata ad avere accanto qualcuno che si interessasse alla mia salute... mio padre era sempre a lavoro fuori Napoli, quindi ero sola con mamma e il suo unico pensiero era farmi ballare, non le importava come mi sentissi, io dovevo solo... apparire. Dovevo fingere che tutto andasse bene, niente doveva essere fuori posto. Così ho cominciato a lasciarmi andare sempre di più, mangiare era diventato il mio ultimo pensiero e gli allenamenti il primo. Ogni volta mi rinfacciava di essere stata la causa per cui aveva dovuto abbandonare la sua carriera da professionista, perché ha avuto delle complicazioni durante la gravidanza, quindi l'unica cosa che mi restava da fare era impegnarmi per essere la migliore, cercavo di ripagare i suoi sacrifici con la danza. In cambio volevo solo che lei mi desse un po' di affetto... non mi ha mai detto 'ti voglio bene', non mi ha mai abbracciata e detto che era fiera di me. »
Confessò con un sorriso sarcastico, tenendo lo sguardo puntato in basso sul pavimento della sala. Più parlava e più sentiva gli occhi riempirsi di lacrime, ma non poteva piangere. Doveva prima aspettare che fosse sola.

𝐋𝐎𝐕𝐄 𝐙𝐎𝐍𝐄, Luk3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora