-un ritmo contagioso-

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"Ivy, preparati per stasera!" esclama Grace, con un entusiasmo contagioso, gli occhi brillanti di eccitazione.

"Eh? Per cosa?" chiedo, completamente spiazzata. Per cosa dovrei prepararmi?

"Questa sera c'è una festa a casa di uno dei più fighi della scuola!" risponde lei con uno sguardo sognante.

Una festa?? Dentro di me si accende subito una sirena d'allarme. No, no, no! Quello non è il mio ambiente. Non ho mai partecipato a qualcosa di simile, non saprei neanche come vestirmi, come comportarmi. Il panico inizia a farsi strada nel mio petto.

"No, Grace, grazie ma passo," dico seccamente, sperando che la questione si chiuda lì.

Lei, però, incrocia le braccia con aria decisa. "Non accetto un rifiuto." Mi lancia uno sguardo di sfida, poi sorride maliziosa. "Ti ricordi il ragazzo di cui ti parlavo l'altro giorno?"

Mi prendo un attimo per riflettere. "Chi, quello che ti piace?" chiedo, finalmente ricordando.

"Esatto! Lui è il proprietario della festa, quindi NOI dobbiamo assolutamente andare." L'entusiasmo di Grace è travolgente, tanto che mi sento quasi soffocare dalla sua energia.

Alla fine, cedo. "Va bene... ma non so cosa mettermi. Dovrai aiutarmi."

Grace scatta in piedi come una molla. "Tranquilla, ci penso io!" Mi afferra per mano e mi trascina verso casa sua, il cuore che mi batte forte tra emozione e timore.

Quando entriamo nella sua camera, rimango sbalordita. Le pareti sono dipinte di rosa acceso, scintillano di glitter, e i mobili bianchi sembrano usciti da una rivista di moda. È tutto così diverso dal mio stile più sobrio e semplice. Grace apre il suo armadio ed estrae una quantità impressionante di vestiti, tutti rigorosamente bianchi.

"Non hai qualcosa di più... colorato?" chiedo, ridendo nervosamente.

"Mi dispiace, Ivy, è una festa a tema. Tutti ci vestiremo di bianco, quindi sbrigati a scegliere qualcosa!" esclama con un sorriso furbetto.

Frugo tra i vestiti che mi ha messo davanti, ma sono tutti troppo corti, troppo scollati, completamente inadatti a me. Mi sento persa. Grace, vedendo la mia indecisione, prende in mano la situazione. Afferra un vestito bianco con un corpetto che mette in risalto le mie forme, la schiena scoperta e un lungo fiocco dietro. La gonna è corta... decisamente troppo corta per i miei gusti, quasi a rivelare più di quanto mi senta a mio agio a mostrare.

Indosso il vestito con esitazione e mi guardo allo specchio. Le gambe, così lunghe, sembrano interminabili sotto l'orlo della gonna, e il corpetto aderente sottolinea la mia figura in un modo a cui non sono abituata. Il mio viso arrossisce.

Poi Grace mi porge aprendo leggermente la porta, un paio di tacchi altissimi, anche questi bianchi, con cinturini di perle e un fiocco elegante al lato. Mentre mi sistemo le scarpe, il battito del cuore accelera. Non mi sono mai vestita così, e mi sento incredibilmente fuori luogo.

Quando esco dal bagno, Grace mi guarda a bocca aperta. "CAZZO, IVY! SEI UNA BOMBA!" esclama, saltellando per l'eccitazione.

Sorrido timidamente, imbarazzata, ma dentro di me inizia a crescere una strana sensazione di sicurezza. Grace mi fa accomodare sul letto e inizia a sistemarmi i capelli con la piastra, lisciando le ciocche castane fino a renderle perfette. Poi mi trucca, con grande cura, applicando un rossetto rosso acceso e un sottile eyeliner che fa risaltare i miei occhi.

Alla fine, mi guarda soddisfatta e sorride. "Ora sei pronta."

Mi osservo allo specchio. Non riconosco quasi la ragazza riflessa: è sicura di sé, affascinante, e sembra perfettamente a suo agio in un mondo che non è il suo. Ma nel profondo, so che non sono io. Non del tutto.

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