The planetarium

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Era la terza volta che mi svegliavo sta notte.
Il sonno era completamente sparito.
Ero stesa immobile nel letto, mentre osservavo il cielo completamente nero con delle stelle.

Girai la testa, notando fossero le 4.
Avevo bisogno di prendere dell'aria, così andai a farmi uno chignon disordinato, misi un pantalone della tuta e una maglia crop semplice, sopra di essa una felpa grigia col cappuccio.
Indossai le mie cuffie, sopra ci appoggiai il cappuccio della felpa con la zip e scesi le scale senza fare rumore.

Arrivai alla porta, la aprì e presi le chiavi, chiudendola silenziosamente, iniziai a camminare, mentre le cuffie riproducevano "Softcore" dei "The Neighbourhood".

Quella canzone mi ricordava mio padre.
Quei momenti, felici, avevo solo 7 anni e non sapevo che dovevo tenermi stretta mio padre, che mi sarebbe scivolato via dalle braccia a causa di una donna e di una ragazzina di 12 anni.

« papà!» lo chiamai, mostrandogli il mio disegno.
« wow, Angioletto, è fantastico.» gli indicai gli elementi. « questo sei tu, e questa sono io su un go kart, ti piace?» lui iniziò ad annuire sorridendo.
« lo aggiungerò alla mia lista dove ci sono tutti i tuoi disegni, vieni Angioletto.» mi prese fra le sue braccia muscolose, mi portò nella sua camera, dove aveva le mie mille letterine e i miei disegni.
Sta volta lo appese, sorrisi.
« Che ne dici se andiamo a giocare?» domandò, annuì. Corsi in camera seguita da lui, presi le mie macchinine, si sedette accanto a me, iniziammo a fingere di fare una gara.

Sorrisi, pensando a quei momenti.
Presi il telefono, mi sedetti su una panchina, mentre pioveva insistentemente.
Premetti sulla chat "papi❣️" lo avevo ancora segnato così.

PAPI❣️

Ehi papà.
Oggi stavo risentendo la
nostra canzone, mi manchi.

Ok.

Quando tornerai a trovarmi?

Sei grande, hai ancora
bisogno di me?

Certo che sì.
Anche la tua nuova
figlia è grande.

È diverso con lei

Ed è meglio con lei o con me?

Sicura di volerlo sapere?

Si.

Lei.

Ma tu dicevi che ero perfetta.
Nessuna figlia mi batteva.

Ci ho ripensato, Alyssa.

Quando verrai a trovarci allora?

Non lo so.

Mese prossimo?
Il mese scorso avevi
detto di avere un impegno.

No, io e la mia famiglia andiamo in Francia per l'inverno.
Ora devo andare che mi chiamano.

Ciao❣️

Continuavo ad illudermi che sarebbe tornato, che mi amava, che gli mancavo.
Ma infondo sapevo che lui voleva perdere i contatti con me per sempre.
Faceva male ammetterlo, si, ma lo sapevo.
L'illusione fa male, fa male.
Continuare a pensare che lui pensa i nostri momenti, mentre giocavamo in salone, o mentre guardavamo le gare 24h Le Mans, F1, MotoGp.

𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐁𝐑𝐄𝐀𝐊𝐄𝐑|| 𝐀𝐋𝐄𝐗 𝐂𝐇𝐈𝐍𝐎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora