29} Bisogno?

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La notte di Wano era gravata da un'oscurità plumbea, resa ancora più densa dai fumi delle battaglie che avevano infuriato incessantemente. L'aria era satura di tensione, un'energia feroce che impregnava ogni respiro, ogni battito di cuore. Il suono dei fendenti e degli scontri riecheggiava in lontananza, confondendosi con il crepitio delle fiamme che lambivano le rovine di un castello. In quel contesto apocalittico, il destino di ogni combattente sembrava sospeso, in bilico tra la vita e la morte.

Zoro si trovava al culmine di uno scontro epico, fronteggiando King e Jack, due nemici la cui brutalità era pari solo alla loro determinazione. Il sudore gli colava dalla fronte, mescolandosi al sangue che scorreva da una ferita appena ricevuta. Il terreno sotto i suoi piedi, una distesa di rocce scheggiate e frammenti di battaglia, tremava sotto i colpi poderosi dei suoi avversari. La sua mente, nonostante la fatica, era affilata come le sue lame: sapeva che un errore, una distrazione, avrebbe segnato la fine.

Fu in quell'istante, in un momento di fatale esitazione, che una combinazione letale degli attacchi dei due avversari lo colse di sorpresa. Un fendente micidiale e un colpo schiacciante lo catapultarono in aria, scaraventandolo a miglia di distanza. Il tempo sembrò dilatarsi mentre il suo corpo veniva lanciato contro le rocce, ogni muscolo teso nel tentativo disperato di riprendere il controllo. Quando si rialzò, il fiato corto e il sangue che pulsava nelle tempie, sentì il gelo della paura insinuarsi nel suo cuore. I suoi nemici erano già su di lui, pronti a infliggere il colpo finale.

Zoro serrò le mani attorno agli hilts delle sue spade, le nocche bianche per lo sforzo. Chiuse gli occhi, concentrandosi per un attimo che parve eterno. Quando li riaprì, l'istinto affilato come la sua lama, era pronto a sferrare un fendente che sperava potesse ribaltare le sorti della battaglia. Ma quello che vide, quando riaprì gli occhi, fu qualcosa che mai avrebbe previsto.

King e Jack erano stati bloccati, respinti da una figura familiare, avvolta in un'aura imponente e misteriosa.

T/N era lì, a pochi passi da lui, con un sorriso beffardo a piegarle le labbra. Indossava un kimono nero, lacerato in più punti, marchiato dal fuoco della battaglia. La stoffa sventolava nell'aria, frustata dal vento, mentre i suoi stivali alti le fasciavano le cosce con una sensualità che nulla toglieva alla sua minacciosa presenza. I suoi capelli danzavano attorno al viso, incorniciando uno sguardo che esprimeva al contempo sfida e risolutezza.

«Serve aiuto?» domandò, la voce suadente, ma intrisa di un tagliente sarcasmo.

Per un attimo Zoro rimase immobile, il cuore che batteva furioso nel petto. Era davvero lei? I mesi passati senza vederla avevano trasformato quel volto in un ricordo dolorosamente sfocato, e ora la visione di T/N lì davanti, come un'apparizione divina, gli faceva dubitare della sua sanità mentale. Ma quell'aura, quell'energia pulsante che emanava, era inconfondibile.

«Alzati, Roronoa,» proseguì T/N, il tono fermo, come un ordine travestito da consiglio. «Non è il momento dei convenevoli.»

Il sorriso sulle sue labbra era sicuro, malizioso, come quello di qualcuno che sa di essere perfettamente padrone della situazione. La tensione si sciolse dalle spalle di Zoro mentre, con un cenno deciso, afferrò saldamente le sue spade e si alzò, affiancandola. Le loro katane scintillarono nel buio della notte, pronte a danzare in una coreografia letale.

L'attacco che seguì fu un'esplosione di pura potenza. T/N si muoveva con una grazia feroce, la fluidità dei suoi movimenti ricordava una tempesta incarnata in forma umana. Ogni colpo era un vortice di energia, le sue lame sibilavano nell'aria come fulmini pronti a distruggere qualsiasi ostacolo. Zoro la seguiva con precisione chirurgica, sincronizzando i suoi movimenti a quelli della donna. Le loro spade s'incrociavano, fendenti che si completavano a vicenda, un gioco di forza e agilità che annientava ogni resistenza.

Quando Zoro ebbe finalmente sconfitto King, i suoi occhi cercarono subito T/N. La trovò impegnata in un duello cruento contro Jack. La sua postura era diversa dal solito, un'energia arcana sembrava avvolgerla come una seconda pelle. Il cielo si oscurò, e per un istante parve che il tempo stesso si fermasse, mentre T/N raccoglieva le forze per un colpo finale. Un bagliore sinistro illuminò la scena, le sue katane brillavano di una luce quasi ultraterrena. Il vento si alzò, vorticoso, sollevando polvere e detriti intorno a lei, e i suoi capelli si mossero come serpenti al ritmo di un potere inarrestabile.

«Full Counter,» sussurrò, la voce gelida e determinata, mentre fissava il suo avversario con uno sguardo di pura freddezza. Le sue parole furono appena udibili, ma il loro effetto fu devastante. Un'ondata di energia pura si sprigionò da lei, un'esplosione silenziosa ma letale, che si riversò su Jack con la forza di un cataclisma. Quando l'energia si dissipò, tutto ciò che restava del gigantesco avversario erano ceneri portate via dal vento.

Per un istante, il mondo sembrò fermarsi. Il silenzio che seguì fu assordante, come se la battaglia stessa avesse perso il suo senso di esistere. T/N rimase in piedi, immobile, la sua energia ancora crepitante attorno a lei come scintille residue di una tempesta appena placata. Poi, lentamente, le sue ginocchia parvero cedere sotto il peso della stanchezza. Zoro la osservava, rigido, quasi temendo di rompere quell'attimo sospeso nel tempo.

Quei mesi trascorsi lontani, ognuno immerso nei propri tormenti e nella solitudine, sembravano distillarsi in quel momento. Non c'erano parole per colmare l'abisso che si era creato tra loro, un vuoto fatto di rimpianti, di silenzi mai interrotti, di desideri non confessati. Ma il silenzio era diventato intollerabile, troppo denso per essere sostenuto ancora a lungo.

«Sta' zitta, donna.» La voce di Zoro ruppe il silenzio, dura ma venata da un'urgenza che non poteva più reprimere. Non ci fu tempo per spiegazioni o per discorsi elaborati. In un lampo, si avvicinò a lei con la velocità e la precisione di un colpo di spada. Le sue labbra si unirono alle sue in un bacio che era al contempo disperato e possessivo, un incontro di anime che avevano troppo a lungo negato quel desiderio.

Il contatto iniziale fu carico di una tensione trattenuta, un tocco cauto come quello di due guerrieri che si studiano prima di lanciarsi all'attacco. Ma quel freno cedette presto sotto la pressione di un'urgenza travolgente. Le loro bocche si cercarono con più avidità, i respiri si fecero affannosi, il calore dei corpi si mescolava in una danza lussuriosa. Non era solo un bacio, era una dichiarazione di tutto ciò che avevano tenuto nascosto, una fusione di emozioni crude e inespresse.

Quando finalmente si staccarono, il respiro era corto, i volti arrossati. Si scrutarono per un attimo, gli occhi che si specchiavano l'uno nell'altro, carichi di promesse non dette.

«Forse... dovremmo raggiungere gli altri,» sussurrò T/N, la voce ancora tremante, ma intrisa di un'ironia sottile. Il suo volto si aprì in un sorriso lieve, incerto, come quello di chi è ancora sospeso tra due mondi: il desiderio e il dovere.

Zoro annuì, con un sorriso altrettanto impacciato, quasi fosse un ragazzino colto in fallo. Nessuno dei due era abituato a esprimere ciò che provava, e quel momento di intensità straordinaria, era solo un preludio a ciò che avrebbero dovuto affrontare. Per ora, però, nessuno dei due era pronto a sondare quel mare di sentimenti inespressi che si stendeva tra loro.

Memories    (ZoroxReader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora