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Mi sveglio sentendomi un peso addosso, e aria calda sul collo, apro gli occhi e trovo una chioma scura accanto alla mia faccia, dei capelli che mi pizzicano il naso, ma hanno un profumo piacevole, provo ad alzarmi ma il suo corpo mi ferma, lo sposto e mi alzo senza svegliarlo.

La sua camera profuma di lui, talmente tanto che si sarà intriso pure nei miei vestiti, la camera per quel poco che posso vedere è tutta nera, mobili lucidi e scaffale sopra il letto bianco opaco.

Esco dalla camera senza fare rumore e mi avvio in cucina, ho una fame che sto morendo e il mio stomaco ne sta dando la conferma brontolando.

<La casa dei miei sogni stronzo> dico ad alta voce osservando l'isola nero lucido in perfetto ordine, cerco gli ingredienti per fare omelette e pancake, noto che è tutto rigorosamente senza lattosio e senza glutine, già le sue allergie in cucina, ogni tanto me ne scordo anche se abituata

<Merda> mi scappa un pancake a terra mentre lo stavo girando, tutte a me sul serio, ne ho fatti tredici ma il quattordicesimo ha deciso di abbandonarmi pensando magari che ne abbia già fatti troppi per i suoi gusti

<Lo sai vero che ti caccio in padella comunque, non mi cambia niente> lo guardo in modo omicida, finché non sento qualcuno ridere dietro di me

<Che succede principessa?>

<Niente che ti riguarda Jayden, sono a tanto così da ammazzare chiunque provi anche solo a dire a> lo avviso raccattando il pancake e cacciandolo in padella, pulisco il pavimento dall'impasto sotto il suo sguardo divertito, la sua risata eccheggia per tutto il soggiorno,

<Potrei divertirmi ad averti come coinquilina>

<Potevi anche non cadere, dovevi per forza rovinarmi la giornata?> lo lancio nel piatto da parte e controllo negli armadi se trovo qualcosa per condire i pancake

<Non ne sarei così convinta, avermi come coinquilina ti porterà solo incubi> trovo la nutella in uno degli scaffali sopra il piano di lavoro, mi sorge un dubbio lui è allergico a molte cose e la nutella è una delle tante cose che non può mangiare

<Perché hai la nutella?> chiedo girandomi verso di lui

<Perché a te piace principessa> dice nonchalance lo guardo confusa, anche se mi scappa un sorriso ma non lo do a vedere

<Strano, non mi ricordo di avertelo detto> mi giro dall'altro lato e sorrido

<Me lo hai detto invece, e io non scordo niente>

<Forza a mangiare, prima che poi si raffreddano e non sono più buoni>

<Va bene mamma> ci sediamo al tavolo, mi porto una gamba vicino al petto

<Grazie per ieri sera>

<Non c'è di che> mi fissa e da un morso al suo pancake con il miele

<Ti voglio bene Jayden> guardo altrove perché mi vergogno

<Anche io principessa> sento due braccia circondarmi, ricambio l'abbraccio senza pensarci due volte, per fortuna non mi bacia altrimenti sarei potuta morire.

Ho imparato a cucinare da quando ero piccola, cucinavo sempre con mia zia, mia madre mi insegnò per prima, voleva che io sapessi cucinare alla perfezione, quindi da allora ho sempre cucinato, per me stessa, mai per gli altri perché mi scocciava, e poi mi vergogno, ma in certi casi come questa mattina, anche se sono a casa di altri, ho fame quindi mi viene spontaneo cucinare, e non potevo farlo solo per me, non essendo casa mia.

<Jay> lo richiamo, come sempre non risponde

<Jaaaay> alzo di poco la voce, ma niente, sono nella stanzina e ho trovato qualcosa di molto interessante

<JAYDEEEEEN> stavolta urlo

<COSA C'E', POSSO CAGARE IN PACE?> mi urla di rimando alterato, penso lo abbia fatto incazzare e non poco

<Hai la play e non mi dici niente?>

<Esatto, cosa vuoi?> chiede alle mie spalle, mi spavento visto che fino a due secondi fa era in bagno

<Tu la stavi nascondendo ai miei occhi?>

<Esatto, perché sei uno stress vivente, insopportabile, ti comporti come una bambina, non hai freni, dici la prima cosa che ti passa per la testa>

<Dai Jayden, devi sempre offendere> lo guardo male, sorride

<Dai su, te la faccio provare, fammela portare in soggiorno> mi abbraccia, mi scappa un sorriso,

<Io nel frattempo cerco dei vestiti da mettermi> lo avviso ricordandomi di avere gli stessi vestiti da ieri sera

<Tu vuoi usare i miei vestiti?> chiede poco contento dell'idea

<Se vuoi si, non ho portato il cambio> mi faccio piccolina da parte

<Sinceramente mi dà l'urto che qualcuno indossi i miei vestiti> dice brusco guardandomi male, non cambierà mai

<Allora non fa niente, mi cambio appena torno a casa, dai andiamo a giocare> non do a vedere di esserci rimasta male per i suoi toni poco cordiali

<Li puoi prendere vai tranquilla>

<No, meglio di no, giochiamo?> chiedo impaziente di poter giocare, mi fissa e poi va a sistemare la play.

Il primo round lo vince lui.

<Aspetta due secondi, vado a prendere una cosa> mi avvisa Jay, appena si allontana gli arriva una notifica, per curiosità allungo il collo verso il suo telefono e leggo un certo contatto chiamato "amore mio"

-Tra un po' passo da te, fatti trovare pronto per quello che ci siamo detti ieri- e che si saranno mai detti ieri? Un'altra notifica attira la mia attenzione

-Posso giocare con lui? Ho iniziato a prendere la pillola due settimane fa, quindi con un po' di attenzione non rimarrò incinta, però ne ho bisogno mi manca, che ne dici? Posso divertirmi?- Ma lascia stare il mio mostro non ti azzzardare ad avvicinarti

-Ci vediamo tra poco, ho una voglia che mi sta facendo male l'inguine- una porta si richiude così poso il telefono e torno composta,

<Principessa vatti a cambiare forza, ti ho preso dei vestiti> me li allunga, li rifiuto

<Jay l'idea non ti piace, vai tranquillo non muoio se non mi cambio, era solo per stare più comoda>

<Principessa per favore> mi guarda stanco, ma non credo sia una stanchezza dovuta alle ore piccole di sonno ma di tutto in generale

<Va bene> prendo i vestiti e vado in camera sua a cambiarmi, sento delle voci provenire dal soggiorno, finisco di mettermi i pantaloni e esco.

In soggiorno trovo Jayden e quella che dovrebbe essere la ragazza dei messaggi, brutta mamma mia, non si può vedere

<E tu chi sei?> chiede squadrandomi e incollandosi ancora di più a Jay, strusciando la sua intimità sui suoi pantaloni

<Si da il caso che la domanda la dovrei fare io, visto che sono arrivata per prima> guardo Jay per avere spiegazioni ma non arrivano

<Sono la sua ragazza, quindi se è possibile esci fuori da casa del mio ragazzo>

<A me prima di tutto non mi comandi, quello che decide è lui, secondo se ti azzardi anche solo per sbaglio a spezzargli il cuore, io ti vengo a cercare e ti farò passare le pene dell'inferno, ti farò passare la voglia di riprovarci due volte, sono stata chiara?> avviso la ragazza che mi guarda male, lui invece ha un bel ghigno stampato in faccia

<Syd ci vediamo a scuola tranquilla, puoi tenerti pure i vestiti> vado a recuperare le scarpe e esco dalla casa senza salutare.

Io mi auguro che lei veramente non gli spezza il cuore, perché non voglio mettermi lì pezzo per pezzo ad aggiustarlo, come nessuno da un anno a questa parte si è messo ad aggiustare il mio, mi auguro anche che lo sappia amare follemente, lui non ha bisogno di essere preso in giro da nessuno in certi campi, ha solo bisogno di qualcuno che lo ami talmente tanto da metterlo al primo posto.

Da Los Angeles A Mai PiùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora