-tra il desiderio e la ragione-

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Poco dopo, il freddo inizia a penetrarmi nelle ossa. Decido che entrare in casa è la cosa migliore da fare se non voglio beccarmi un raffreddore. Salgo lentamente le scale, avvertendo il leggero scricchiolio del legno sotto i miei piedi, e mi dirigo verso la mia camera.

Mentre mi avvicino alla porta, il mio telefono vibra, interrompendo il silenzio della notte.
*Notifica.*
Sono le due di notte. Chi può essere mai a quest’ora? Con un misto di curiosità e apprensione, afferro il telefono.

La schermata si illumina e leggo il messaggio: “Ivy, sono Liam.”

Eh? Come ha fatto a avere il mio numero? La mia mente inizia a correre, e un velo di ansia mi avvolge.

Dopo un attimo di esitazione, inizio a scrivere, sentendo la tensione crescere in me. “Ehi Liam, volevo scriverti ma non avevo il tuo numero... Stai bene?” La preoccupazione aleggia nel mio cuore, il pensiero di Haru che colpisce Liam si fa strada nella mia mente, un’immagine che non riesco a scrollarmi di dosso.

Un breve momento di attesa, e finalmente arriva la risposta. “Sto bene. Perché Haru ha fatto ciò?”

Una fitta mi attraversa lo stomaco, come se una mano invisibile mi stringesse il cuore. Non voglio pensare a quello che è successo, ma non posso evitarlo.

“È difficile da spiegare... noi siamo... in un certo senso... fratelli?”

Quella frase mi pesa sulle dita. Ci vogliono secondi interminabili per metterla nero su bianco, e ancor di più per premere il pulsante “invia”. Un misto di confusione e inquietudine mi invade, e mi sento come se avessi appena lanciato una pietra in un lago calmo, creando cerchi concentrici di incertezze.

Mi lascio cadere sul letto, il cuore che batte forte nel petto. Le lenzuola sono fresche e profumate, ma la loro calma non riesce a calmare il tumulto dentro di me.

Sento il telefono vibrare di nuovo, ma il pensiero di rispondere mi fa esitare. La notte è carica di domande senza risposta, e un senso di inquietudine si fa strada, come un’ombra che non riesco a scacciare.

In piena notte, mi sveglio a causa di rumori inquietanti provenienti dal corridoio. Un brivido percorre la mia schiena mentre il cuore inizia a battere forte nel petto. La paura invade il mio corpo, ma, nonostante l’ansia, decido di alzarmi lentamente per controllare. I miei passi sono cauti e silenziosi, e la luce della luna filtra attraverso le finestre, gettando ombre misteriose intorno a me.

Una figura scura si staglia nel fondo del corridoio, muovendosi con cautela, quasi in punta di piedi, avvicinandosi sempre di più. Ogni istante sembra un'eternità. Quando finalmente la figura si avvicina alle scale, comincia a prendere forma. I contorni diventano nitidi e, con un misto di incredulità e sorpresa, riconosco il volto familiare.

“Haru?” sussurro, confusa e preoccupata. Cosa sta facendo qui, alle quattro del mattino? Indossa una camicia bianca, che spicca nell'oscurità, e un senso di mistero avvolge la sua presenza. Dove sta andando a quest’ora? L’ansia si mescola a una curiosità irrefrenabile, ma mi trattengo, preferendo non intromettermi nella sua vita.

Torno nel letto, il cuore ancora in tumulto. La mia mente è in subbuglio, mentre cerco di elaborare ciò che ho appena visto. Accendo il telefono e, mentre lo schermo si illumina, un’ondata di emozione mi pervade. Vedo il messaggio che non ho avuto il coraggio di aprire: “Buonanotte, principessa.”

Un sorriso si diffonde sul mio volto mentre leggo quelle parole. L'idea che lui pensi a me in questo momento mi riempie di una dolce speranza. La notte, che prima era carica di inquietudine, ora sembra piena di promesse. Potrebbe essere l'inizio di qualcosa di speciale, un'opportunità che non avevo mai osato immaginare. Chiudo gli occhi, ma questa volta non mi perdo nel buio; piuttosto, mi lascio avvolgere da sogni pieni di avventure, di risate e di momenti condivisi con Liam, mentre un leggero sorriso si forma sulle mie labbra.
---
La mattina mi sveglio, frastornata e
intorpidita dalle poche ore di sonno
che mi appannano la mente. Mi alzo
a fatica, ancora avvolta nel torpore, e
mi dirigo verso il bagno con
l'automatismo di chi cerca solo di
svegliarsi.

Appena apro la porta, però, mi blocco
all'istante. Haru è li davanti a me,
con solo un asciugamano legato sui
fianchi che scende morbido,
lasciando scoperti addominali
definiti e il petto tonico. Gocce
d'acqua scivolano lungo i suoi
pettorali, come piccole scintille che
scendono lentamente, ei suoi capelli
ancora bagnati, scompigliati, gli
incorniciano il viso con un'aria
selvaggia e incredibilmente sexy.

Resto senza parole, con gli occhi
incollati a quella visione. Il cuore
inizia a battermi forte, quasi in gola
e un'ondata di calore mi avvolge. È
così attraente che mi sento quasi
destabilizzata. Istintivamente porto
una mano davanti agli occhi,
cercando di riprendermi da
quell'impatto,ma la tentazione di
continuare a guardarlo è troppo
forte.

"Haru! Cazzo, perché non chiudi mai
a chiave la porta?" sbotto, cercando
di sembrare infastidita, anche se la
verità è che quella visione mi ha
lasciato senza fiato
Lui mi lancia uno sguardo divertito,
le labbra incurvate in un sorriso
provocante che non avevo mai visto
prima.

"Perché, Ivy? Non riesci a
resistere alla tentazione di saltarmi
addosso?" risponde, con quel tono
malizioso che manda in tilt i miei
pensieri.
Mi sento mancare.

Questa battuta,
così diretta e sfacciata, non è da lui.
E proprio questa insolita audacia mi
confonde ancora di più. Cerco di
ribattere con fermezza, anche se la
voce mi esce incerta e quasi
tremante. "Preferirei morire di fame
piuttosto che...che mangiare te!'
esclamo d'impulso, senza riuscire a
mascherare il nervosismo.

Lui accorcia le distanze, passo dopo
passo, finché non sono costretta ad
arretrare. Il suo sguardo è intenso,
penetrante, come se volesse
leggermi dentro. "Dici così perché
non lo accetti... o perché sai che non
puoi avermi?" sussurra, la sua voce è
un mormorio caldo che mi fa
rabbrividire.
Sento un brivido percorrermi, e cerco
disperatamente di mantenere il
controllo.

"Haru, smettila," gli dico
con poca convinzione, posando una
mano sul suo petto per respingerlo.
Ma lui, rapido, mi afferra per il polso
e mi tira a sé. Il calore della sua pelle
contro la mia mi toglie il respiro, mi
fa perdere ogni difesa
"Dovresti fare attenzione, lvy," mi
sussurra vicino al viso, con
un'intensità che mi lascia immobile.
La sua mano si muove con lentezza
lungo il mio viso, sfiorandomi con
una delicatezza che mi paralizza.
Potresti finire in guai seri."

Poi si allontana, con una calma
disarmante, uscendo dal bagno e
lasciandomi li, con il cuore che mi
martella nel petto e la mente
annebbiata di emozioni.
Rimango ferma, sola, incapace di
capire davvero cosa sia appena
successo.

COSA CAZZO STA SUCCEDENDO?

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