16- Paura in città

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Nella sala della creepy house, l’atmosfera è tesa. Alcuni bisbigliano, scambiandosi sguardi nervosi, cercando di capire cosa stia succedendo davvero a te, T/N. C’è confusione, incertezza, e l’eco delle tue ultime azioni ancora pesa nell’aria. Nurse Anne è inginocchiata accanto a Jeff, che digrigna i denti mentre lei gli disinfetta le ferite sul braccio e sul volto, ferite che tu stessa gli hai procurato. Nonostante la rabbia, il dolore, Jeff non dice una parola: il suo sguardo è fisso sul pavimento, ma cova una sorta di rancore silenzioso.

All’improvviso, Hoodie richiama l’attenzione di tutti. “Ehi, guardate qui,” dice, puntando il dito verso il televisore nella sala. Gli altri si voltano, silenziosi. La vecchia TV sfrigola, passando tra interferenze e fruscii, fino a che l’immagine di un telegiornalista appare sullo schermo.

“Intanto, in Ohio,” dice il telegiornalista con tono serio, “sono scomparse diverse persone, quasi tutte con precedenti penali. Due uomini e due ragazzi, tra cui un disperso. Non si sa ancora se questi casi siano collegati, ma la polizia sta indagando.”

Mentre le parole risuonano nella stanza, una tensione palpabile sembra salire. I presenti scambiano occhiate inquietanti, chi abbassa lo sguardo, chi sembra trattenere il respiro. Ma prima che qualcuno possa parlare, Slenderman allunga uno dei suoi tentacoli verso il televisore, penetrando lo schermo come fosse liquido, e lo scaglia violentemente contro il muro. Il televisore si frantuma in pezzi, lasciando solo frammenti e una scia di fili penzolanti. Un silenzio di piombo cala sulla sala.

“Non possiamo sapere che sia stata lei,” interviene Jane, con una voce che cerca di mascherare la tensione. “Non abbiamo prove che sia stata T/N, e…”

Slenderman la interrompe, la sua presenza si fa ancora più imponente, la sua figura oscura e rigida. Non alza la voce spesso, ma questa volta un ringhio basso e minaccioso attraversa la stanza. “Andate a trovarla,” ordina, la sua voce è una lama di ghiaccio che fa rabbrividire chiunque la ascolti.

Hoodie, Masky e Toby non perdono tempo. Senza un’altra parola, si voltano e attraversano la porta principale, scomparendo nella notte con l’obiettivo di rintracciarti. Sanno bene che resistere agli ordini di Slenderman non è un’opzione.

Jane rimane immobile nella stanza ormai quasi vuota, il viso contratto in una maschera di pensiero e preoccupazione. Non può fare a meno di chiedersi cosa stia succedendo a te, a ciò che stai attraversando e a cosa ti stia trasformando, lontana dalla casa. Non sa se deve sentirsi in colpa per averti difesa o se ha fatto bene, ma una cosa è chiara: si preoccupa, e l’incertezza si impadronisce di lei.

Sono diventata una creepypastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora