VII. "Slut".

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Evie

Sento il suo pollice muoversi delicatamente sopra il mio clitoride coperto dalle mutande.

Appoggio la fronte sulla sua spalla e gli stringo il braccio con la mano.

È estremamente piacevole.

«Svestiti. Voglio averti nuda e a mia disposizione...» deglutisco un groppo in gola e guardo Dylan negli occhi.

«Se non vuoi va bene.» Sfila la mano dai miei pantaloni e io mi alzo sentendomi con la gola secca.

Mi giro di spalle e il suono della cerniera dei miei pantaloni rompe il silenzio. Mi lascio cadere i Jeans sulle caviglie e realizzo di aver fatto una cazzata ricordandomi dei graffi sui fianchi.

«Posso tenere la felpa...?»

«No, voglio guardarti.» Deglutisco e me la sfilo lentamente.

Rimango in reggiseno e mutande. Di schiena.

Sento il suo sguardo sul mio sedere e mi giro mentre metto le mani attorno alla pancia.

«Devo toglierti io il resto, Piccoletta?» annuisco piano e deglutisco stringendo le gambe per un fastidio in mezzo ad esse.

Mi avvicino a lui e mi fa sdraiare «Sono il primo a vederti nuda?» annuisco piano e guardo altrove

Mi accarezza dolcemente il fianco e mi bacia i graffi delicatamente.

Mi bacia le cose e me le divarica per mettersi in mezzo.

«Dylan...» Mi toglie le mutande di scatto e deglutisco a fatica.
«Togliti il reggiseno.» Metto la mano dietro la mia schiena e slaccio il gancetto per poi toglierlo.

Guarda il mio corpo senza vergogna.

«Sei bellissima Evie...» sussurra guardandomi negli occhi.

i suoi occhi sono piú limpidi.

Non sono neri come la pece ma sono quel marrone che amavo fissare da piccola.

Le sue labbra iniziano a baciarmi l'interno coscia e mi sento soffocare quando sento il suo fiato contro la mia intimitá.

«Evie... cerca di rilassarti.» gli appoggio piano le gambe sulle spalle e metto una mano tra i suoi riccioli biondi.

Sento la sua lingua tra le mie pieghe e mi sento soffocare.

Non capisco piú niente.

«Se entra qualcuno...?»

«Grayson è fuori.»

Sento il suo dito medio spingere piano dentro di me e mi lascio scappare un gemito.

Gli stringo i capelli senza curarmi di fargli male.

«Evie... non riesco a controllarmi se fai cosí...»

«Ti prego Yan...»

Siamo io e lui. Senza vergogna.

Infila anche l'anulare dentro di me e inizia a muoverle piano per non farmi male.

Dalla mia bocca escono solo gemiti.

Non riesco a dire nulla.

Sento le sue dita muoversi sempre piú veloce e la sua bocca ovunque.

Racchiude un capezzolo tra i denti e inarco la schiena a quel contatto.

Sento le sue dita muoversi velocemente dentro e fuori.

I miei gemiti si fanno piú acuti e Dylan mi poggia l'altra sua mano sulla mia bocca per attutirli.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 24 ⏰

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