Capitolo 4: Capitolo III

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"Mi dispiace per tutte le cose
Che ho distrutto cercando di
ricostruire me stessa.
Mi dispiace per tutti quelli che
che ho lasciato cercando di
trovare me stessa.
Mi dispiace per tutti i cuori
che ho spezzato cercando di
capire il mio".

- Kiana Azizian

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Draco rimase in piedi all'angolo della stanza, con i lineamenti fissi in una fredda indifferenza, ignorando gli sguardi dei membri dell'Ordine presenti alla riunione. Una parte di lui era contenta di aver lasciato Scorpius con Watson invece che qui, a ricevere sguardi truci e disgustati. All'inizio era esitante a lasciare suo figlio con il vecchio elfo brontolone, ma la Granger gli aveva assicurato che, nonostante il carattere di Watson, trattava bene i bambini e in effetti aveva aiutato a prendersi cura dei bambini orfani lasciati dalla guerra. Watson aveva mugugnato sottovoce, ma non aveva contraddetto le sue affermazioni. Scorpius, curioso e stranamente affezionato a quella creatura che non faceva che sogghignare, era stato sorprendentemente favorevole all'idea.
Con un'ultima occhiata a Scorpius che blaterava felice con l'elfo del suo libro babbano, Draco prese con la Granger la passaporta verso la sede dell'Ordine.
Shacklebolt stava esaminando le nuove informazioni che la Granger aveva raccolto dal magazzino e dal nascondiglio dei Mangiamorte in cui si era infiltrata. L'unico motivo per cui era stato incluso nella riunione era quello di fornire ulteriori informazioni. Nella sala riunioni c'era un' unica uscita e una ventina di streghe e maghi, membri di alto livello dell'Ordine. Solo i dodici al tavolo della conferenza rappresentavano una potenziale minaccia. Ma lui non aveva la bacchetta. Tutto ciò che lo proteggeva era il Voto Infrangibile di Shacklebolt, secondo il quale, finché Draco non avesse rappresentato una minaccia e avesse fornito informazioni veritiere al meglio delle sue possibilità, Shacklebolt avrebbe garantito la protezione sua e di suo figlio.
"Come ha spiegato la Granger, le informazioni di Malfoy sono state finora valide", disse Malocchio a voce alta. Il suo occhio nero e ambiguo rimase concentrato sul tavolo, mentre l'altro occhio di vetro blu sfrecciò in direzione di Draco, sbattendo le palpebre prima di fermarsi. Draco cercò di non sembrare a disagio e spostò lo sguardo verso la Granger, che evitava stoicamente lo sguardo preoccupato di Ginny Weasley. Interessante.
Nel momento in cui lui e la Granger erano atterrati al quartier generale, si era aspettato che lei se ne andasse di corsa con i suoi amici. Curiosamente, la Principessa di Grifondoro sembrò irrigidirsi alla vista della ragazza Weasley e del suo gruppo: una delle gemelle Patil, Cho Chang e altri che riconobbe vagamente. E naturalmente Lunatica Lovegood, che si trascinava dietro di loro con quell'aria stralunata che lo aveva sempre disturbato.
La Granger aveva sfoderato un sorriso teso quando l'avevano abbracciata, abbandonandosi ai loro discorsi sommessi solo per un momento, prima di giustificarsi dicendo che doveva prepararsi per la riunione e portarlo dentro. Le loro espressioni vacillarono prima che uno sguardo preoccupato e pietoso li travolgesse. Ma lei se ne andò prima che potessero dire qualcosa.
"Siamo riusciti a infiltrarci in un paio di laboratori, ma non siamo ancora sicuri dei piani più ampi del Signore Oscuro", esordì Shacklebolt. "È alla ricerca di Artefatti Oscuri da usare nei suoi esperimenti, ma non sappiamo quali siano. Abbiamo concentrato i nostri sforzi nel tentativo di individuare che tipo di arma o..."
"Bambini". Tutti gli occhi si voltarono sorpresi verso Draco.
"Prego?"
"Il Signore Oscuro", disse Draco spolverandosi la camicia, "il suo piano prevede dei bambini. Non sono sicuro di quali siano i suoi piani esatti, perché non sono stato messo al corrente di alcuni di essi, ma ho il forte sospetto che riguardi i bambini".
Ci furono diversi sussulti nella stanza prima che Shacklebolt alzasse la mano per farli calmare.
"E cosa ti fa pensare che si tratti di bambini?", chiese l'uomo.
"Quattro mesi dopo la Battaglia di Hogwarts noi purosangue dovevamo produrre eredi. Per quelli non ancora sposati, siamo stati abbinati - con altri purosangue, naturalmente - e poi sposati con l'aspettativa di produrre immediatamente un erede". Draco scrollò le spalle con nonchalance e incrociò le braccia per nascondere il tremolio delle dita.
"Non ci hanno detto molto, se non che il Signore Oscuro voleva aumentare la popolazione dei purosangue - più potere, ha detto". Draco sorrise torvo. "Sono successe cose curiose dopo la nascita di un paio di bambini purosangue, però..."
"Quali cose?" Chiese la Granger.
"I bambini purosangue cominciarono a scomparire". Draco osservò l'orrore su molti volti. "I genitori dei bambini non ne hanno voluto parlare. Ma sospetto che abbia a che fare con il Signore Oscuro..."
"E non hai pensato di divulgarlo prima, Malfoy?". Ah, la Weaslette. Draco si chiese dove fosse tutta la sua nidiata di fratelli Aveva visto i più grandi che non erano a Hogwarts nel corso degli anni, durante le incursioni quando era ancora un Mangiamorte.
"Be', Weasley, non mi andava di rivelare tutto subito, visto che stavo entrando qui senza bacchetta. Avevo bisogno di garanzie".
"Kingsley ha detto che hai fatto un Voto Infrangib..."
"L'ho fatto", sorrise. "Per informazioni che sono veritiere al meglio delle mie possibilità. Come ho detto prima, questo era solo un mio sospetto".
"Un fottuto serpente in tutto e per tutto", ringhiarono alcuni Grifondoro insieme ad altri che lo chiamavano Mangiamorte.
Draco si limitò a incontrare gli occhi marroni e calcolatori della Granger. Lei sollevò un sopracciglio e lui scrollò le spalle, appoggiandosi al muro.
"Basta così." Shacklebolt sparava scintille dalla bacchetta. Si strofinò la testa e sospirò. "Il comportamento di Malfoy è stato conforme finora e ha ragione, è una speculazione ma è un'informazione utile. Useremo questa pista. Ora, Granger, se vuoi..."

THE ORDER OF SERPENTS (traduzione - bl_crtz)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora