Seth si svegliò nel suo letto, avvolto da un silenzio opprimente che sembrava rimbombare nelle sue orecchie. La luce del mattino filtrava attraverso le tende, ma i raggi dorati del sole si sentivano come un'offesa al suo dolore. Ogni mattina era una battaglia, un promemoria che la vita continuava a scorrere mentre lui si sentiva intrappolato in un limbo di angoscia e desolazione. Thomas non c'era più, e il mondo esterno appariva irreale, come se stesse osservando tutto da una finestra opaca, invisibile agli altri.
Era passato un mese dalla morte di Thomas, e ogni giorno si sentiva più distante dalla vita. La casa che un tempo era stata un rifugio di amore e risate ora sembrava un cimitero di ricordi, ogni oggetto un testimone muto della loro felicità. Ogni mattina, Seth si svegliava in un letto che sembrava più grande, più vuoto. Le lenzuola portavano ancora il profumo di Thomas, ma ora era un aroma amaro, un promemoria della sua assenza.
Seth si alzò dal letto con movimenti meccanici, ogni gesto pesante come un macigno. Indossò i vestiti che avevano un sapore di nostalgia e si guardò allo specchio. I suoi occhi erano cerchiati, la pelle pallida, come se la vita lo avesse abbandonato. C'era un estraneo di fronte a lui, un uomo distrutto che aveva perso la ragione di vivere. Uscì, deciso a cercare un po' d'aria fresca, ma anche il parco, un luogo che un tempo era stato il loro rifugio, sembrava un deserto, un paesaggio desolato.
Il sole splendeva alto, eppure tutto sembrava grigio. Si sedette su una panchina, le spalle curve sotto il peso del dolore. Le lacrime scesero silenziose sul suo viso, mentre il ricordo di Thomas lo avvolgeva come un velo di tristezza. Ogni angolo del parco, ogni volto sconosciuto che incrociava, era un colpo al cuore, un promemoria che il mondo andava avanti mentre lui era rimasto intrappolato nel suo dolore.
Il tempo non curava, anzi, sembrava allungare la tortura. Ogni giorno era una lotta per alzarsi dal letto, per affrontare un mondo che sembrava sempre più ostile. Tornò a casa, e si sedette sul divano, il loro posto. L'aria era carica di un'assenza che lo soffocava, e il solo pensiero di affrontare un pasto senza Thomas lo angustiava. Ogni morso era un promemoria che la vita continuava a mangiare, mentre lui si sentiva incapace di nutrire la propria anima.
La vita di Seth si era ridotta a un susseguirsi di ricordi e rimpianti. Ogni mattina si svegliava nella stessa angoscia, sperando di scoprire che fosse solo un brutto sogno. Ma la realtà era una tortura incessante. Tornò a casa e si sdraiò sul divano, abbracciando il cuscino di Thomas, cercando di cogliere il suo profumo, ma non trovò che un vuoto. Le lacrime scesero, e il dolore esplose in un grido soffocato. Era un grido di disperazione, un atto di ribellione contro un universo che aveva strappato via l'amore della sua vita.
Le notti erano le più dure. Ogni sera, mentre si ritirava nel letto, la mancanza di Thomas lo abbatteva. Il suo profumo era svanito, e il cuscino che un tempo era stato un rifugio sembrava ora un blocco di pietra. Ogni rumore della casa lo faceva sobbalzare, sperando di sentire il richiamo della voce di Thomas, ma la realtà lo schiacciava ogni volta. Si girava nel letto, cercando di abbracciare il vuoto, ma il vuoto non restituiva nulla.
Una sera, dopo aver passato ore a fissare il soffitto, Seth decise di recarsi al mare. Era un luogo che aveva sempre significato libertà e speranza. Ma anche il mare sembrava privo di vita. Le onde si infrangevano sulla battigia, ma non portavano conforto. Si sedette sulla sabbia, fissando l'orizzonte, chiedendosi se Thomas fosse lì, da qualche parte, a guardarlo.
Il sole stava tramontando, tingendo il cielo di colori intensi. Ma invece di trovare bellezza in quel momento, Seth vide solo un'ingiustizia. La vita continuava a girare, mentre il suo cuore si spezzava in mille pezzi. L'immagine di Thomas lo perseguitava: il suo sorriso, la sua risata, la luce nei suoi occhi. Ogni ricordo era un coltello conficcato nel suo petto. "Non riesco a farcela senza di te," urlò al cielo, la voce straziata.
La sua anima era in guerra, e non sapeva come combattere. Le onde si infrangevano sempre più forte, e lui si sentiva attratto dall'idea di abbandonarsi a quel mare. La disperazione era come un vortice, un richiamo irresistibile che lo invitava a lasciarsi andare. Tornò a casa, il cuore ancora più pesante. Si sdraiò nel letto, abbracciando il cuscino di Thomas, cercando di cogliere il suo profumo, ma non trovò che un vuoto. Le lacrime scesero, e il dolore esplose in un grido soffocato.
Era un grido di disperazione, un atto di ribellione contro un universo che aveva strappato via l'amore della sua vita. Ogni giorno che passava, Seth si sentiva più perso. Le cose che un tempo gli portavano gioia ora sembravano insignificanti. Gli amici lo chiamavano, ma lui non rispondeva. Si sentiva intrappolato in un isolamento autoimposto, incapace di affrontare la realtà. Ogni giorno, il dolore si faceva più intenso, come se un serpente velenoso avesse avvolto il suo cuore, stringendolo sempre di più.
Il dolore si trasformò in un pensiero costante. Ogni volta che si guardava allo specchio, vedeva un estraneo, un uomo distrutto. E mentre i giorni si susseguivano, il desiderio di unirsi a Thomas divenne sempre più forte. Voleva sentire il suo abbraccio, il calore della sua presenza. La vita senza di lui sembrava una condanna.
Una notte, in preda al dolore, decise di tornare al mare. Mentre camminava sulla spiaggia, la sabbia fredda sotto i piedi, sentiva il richiamo delle onde. Si fermò, guardando l'orizzonte scuro, il cuore che batteva forte nel petto. Il rumore delle onde lo avvolse, e in quel momento, decise di abbandonarsi a quel dolore. Le onde si infrangevano con forza, come se stessero cercando di trascinarlo via. E lui si lasciò andare, immergendosi nell'acqua. Il freddo lo avvolse, ma non sentì il brivido.
Sentì solo il peso della sua sofferenza sollevarsi, come se ogni goccia d'acqua portasse via un pezzo del suo cuore spezzato. L'acqua lo circondava, e mentre affondava, sentiva la presenza di Thomas intorno a lui. Era come se il mare fosse un passaggio verso un'altra dimensione, un luogo dove poteva finalmente riunirsi con l'amore della sua vita. La lotta contro le onde si fece più intensa, ma Seth non voleva resistere. Voleva abbracciare il dolore, lasciarlo entrare, e finalmente liberarsi.
Le onde lo avvolsero completamente, e in quel momento di resa, la sofferenza si trasformò in una strana calma. Non aveva più paura. Si sentiva leggero, come se finalmente fosse libero da un fardello insopportabile. E mentre il mondo attorno a lui svaniva, pensò a Thomas, immaginando il suo sorriso, la sua voce, e si sentì a casa. Era come se le onde lo stessero portando verso Thomas, e finalmente, il dolore lasciò il posto a una serenità inaspettata.
In quel momento, mentre la vita lo abbandonava, Seth si rese conto che l'amore che aveva condiviso con Thomas non sarebbe mai svanito. Era un legame che trascendeva la vita e la morte, e lui sarebbe stato sempre parte di quel legame eterno. Seth chiuse gli occhi e si lasciò andare, accogliendo l'oscurità, finalmente pronto a riunirsi con l'amore che aveva perso.
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L' Assenza
Short StorySeth e Thomas si incontrano durante un'estate indimenticabile, innamorandosi follemente. La loro relazione è intensa e profonda, ma un tragico incidente separa i due amanti, lasciando Seth distrutto nel dolore. In preda alla disperazione, Seth affro...