Un campeggio da paura

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Qualche settimana dopo, organizzo con i miei amici un campeggio.
La navetta privata che ci porta alla destinazione della gita è pieno di voci e risate. Mi sono seduta vicino al finestrino, con Emy accanto a me, mentre dietro di noi ci sono Ava e Noelle che bisticciano, Eden ascolta la musica da solo, invece Elias dorme. Il sole del primo mattino filtra attraverso il vetro, illuminando i volti dei miei amici e creando un'atmosfera rilassata e piena di aspettative. Non vedo l'ora di passare un po' di tempo lontano dalla scuola, immersa nella natura ma sopratutto con i miei amici.
Emy si sta lamentando della colazione dell'autogrill. «Ma ti sembra normale che la brioche avesse il sapore di cartone? Giuro che potevo quasi sentire i pezzi di plastica nella crema!»
Rido, scuotendo la testa. «Dai, non può essere stato così terribile.»
«Terribile?» ribatte lei con un'espressione esasperata. «Peggio! Mi serve qualcosa di vero, tipo una di quelle pizze che fanno in centro.»
«Emy, è ancora mattina! Chi mangia la pizza a quest'ora?» interviene Elias da dietro, lanciandole un pacchetto di biscotti. «Ecco, prendi questi. Non è pizza, ma almeno non è cartone.»
Mentre continuiamo a chiacchierare, non posso fare a meno di notare Eden, seduto un po' in disparte con le cuffie nelle orecchie. Sembra ancora essere immerso nella sua musica, ma i suoi occhi vagano ogni tanto verso di me, e non riesco a decifrare il suo sguardo. Mi chiedo cosa stia pensando, ma non ho intenzione di chiederglielo. È meglio così, mantenere le cose semplici tra noi.
Durante il viaggio, la navetta si ferma diverse volte per brevi pause. In una di queste, Noelle convince tutti a partecipare a un gioco di società che ha portato con sé, una versione più semplice del gioco dei mimi. Ridiamo a crepapelle mentre Ava cerca disperatamente di farci indovinare il titolo di un film che nessuno conosce. Alla fine, ci arrendiamo e lei si arrabbia fingendosi offesa, ma si unisce alle risate subito dopo.
Verso metà mattinata, finalmente arriviamo alla nostra destinazione: un grande campeggio immerso in una foresta verdeggiante. Gli alberi altissimi ci circondano, creando una sorta di cattedrale naturale. Il canto degli uccelli e il fruscio delle foglie al vento sono l'unico suono che riempie l'aria.

Mentre scendiamo dalla navetta, Eden si avvicina a Elias e inizia a parlare sottovoce, ridacchiando. Mi chiedo di cosa stiano parlando, ma mi concentro sull'organizzazione delle tende con le ragazze. Dopo qualche scambio di battute e discussioni su chi dovrebbe montare cosa, ci mettiamo finalmente al lavoro.

Emy e Noelle stanno combattendo con i picchetti della tenda, che sembrano non voler entrare nel terreno, mentre io mi concentro sulla disposizione delle nostre cose all'interno. Eden passa di lì con un'espressione divertita, fermandosi a guardare il nostro progresso.
«che hai da guardare?» sbotto, togliendo il sudore dalla fronte. Lui si gira roteando gli occhi, questa cosa mi fa ancor più innervosire.

Emy e Noelle finiscono per prime con le loro tende e, con un sorriso trionfante, si avvicinano a noi, mentre Ava e Elias sono già intenti a preparare un barbecue. Eden, con il suo solito atteggiamento rilassato, sembra non avere fretta e si limita a guardare gli altri.
«Non è divertente?» chiede Noelle mentre griglia i marshmallow. «Voglio dire, fare una pausa dal solito trambusto scolastico fa bene!»
«Assolutamente» rispondo mentre aiuto Emy con le ultime cinghie della tenda. «E, sinceramente, una buona scusa per staccare un po' da tutto non solo dalla scuola.» Elias sorride, si gira verso Eden con un'espressione maliziosa. «E tu, che hai intenzione di fare? Solo spettatore o hai qualche piano segreto?»
«Nessun piano segreto» risponde Eden. «Solo osservare e godermi il panorama.» gli occhi passano dal suo migliore amico a me in un lampo, distolgo il suo sguardo aiutando le mie amiche.

Quando il sole inizia a calare, ci riuniamo attorno al fuoco per una gara di storie spaventose. Noelle inizia con una storia su una casa stregata, mentre Emy e Ava si scambiano occhiate spaventate. Elias, con un sorriso malizioso, decide di aggiungere un tocco di dramma alla situazione, facendoci ridere con le sue imitazioni.

Eclissi di luna e soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora