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Yoongi si ritrovò dentro l'ascensore praticamente senza nemmeno accorgersene e una volta chiuse le porte Taehyung selezionò all'istante il parcheggio interrato.

“Per pranzo andiamo via.”

Disse con tono irremovibile come suo solito e solo poi si voltò quando Yoongi non ribatté in alcun modo.

Non appena incrociò gli occhi del corvino ancora sotto shock, la sua espressione adirata si distese un attimo.

“Che è successo?”

Glielo chiese a bruciapelo e l'altro non capì il perché di quella domanda, non finché Taehyung con due passi non azzerò la distanza fra di loro.

Il rosso gli prese il mento fra due dita e lo costrinse ad inclinare il volto verso l'alto per incrociare il suo sguardo in mezzo a quei ciuffi spettinati color inferno.

“Hai pianto?”

Yoongi sgranò leggermente gli occhi lucidi e si scostò voltando il capo e facendo un passo indietro.

Merda.

“È tutto ok. Lei invece signorino Kim?”

Rigirò la domanda coi battiti talmente accelerati dall'imbarazzo che non si sentiva nemmeno arrabbiato con Taehyung, sebbene sarebbe stato più che lecito irritarsi dopo esser stati portati via così a forza.

Il rosso non rispose subito, ma dopo un paio di istanti di silenzio sospirò una seconda volta e fece schioccare la lingua.

“Mia madre è completamente pazza, ma già si sapeva.”

Calò il silenzio, Yoongi che ancora gli dava le spalle mentre con lenti respiri cercava di calmarsi.

Quella spiegazione di Taehyung era tutto fuorché esaustiva, ma di chiedere ulteriori specifiche non ne aveva voglia, non in quel momento nel quale si sentiva come inghiottito in un vortice.

Gli ultimi dieci minuti erano stati delle montagne russe di emozioni, con Junseo che gli aveva fatto venire gli occhi lucidi in mezzo alla vergogna e Taehyung che lo aveva sorpreso facendolo correre lungo tutto il corridoio.

E ora gli aveva pure fatto arrossare le guance d'imbarazzo, come al solito.

Con la coda dell'occhio diede un rapido sguardo al rosso poco più in là intento a sfilarsi la cravatta con rabbia, i movimenti delle mani decisi e quasi meccanici.

Eppure non appena Taehyung lo aveva visto in faccia anziché gettargli addosso la propria stizza come al solito lo aveva fissato con preoccupazione e gli aveva carezzato il mento.

La cosa lo aveva sorpreso persino più dell'essere trascinato via dalla mensa all’improvviso.

Sono allora realizzò appieno cosa fosse successo, ma se da una parte sapeva di dover tornare indietro portando con sé Taehyung -non poteva scappare in quel modo!-, dall'altra la cosa gli pareva un'idea terribile.

Il rosso non aveva palesemente alcuna intenzione di tornare dalla signora Kim e Yoongi sapeva di non essere assolutamente nelle condizioni adatte per impuntarsi su di lui, non in quel momento quando era ancora in subbuglio.

Merda, era una situazione pessima…

Le porte si riaprirono e Taehyung stavolta gli prese il polso; camminando a passo spedito andò alla solita macchina, ma stavolta l'autista non c'era -probabilmente anche lui in pausa pranzo-.

Prese le chiavi e solo adesso Yoongi riuscì per un istante a fermare quella sua fuga.

“Forse è meglio se guido io.”

Forza Signorino Kim! [TAEGI]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora