𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟒𝟔

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SILVIA'S POV

Oggi é 27 ottobre.

Ciò vuol dire solo una cosa: inter-juve.

Derby d'Italia.

Mi sono organizzata con Elisa per andare a Milano, ovviamente tribuna.

Penso subito ad Andrea, sarà stra nervoso conoscendolo.

Vorrei tanto correre negli spogliatoi per incoraggiarlo.

ANDREA'S POV

Sono non nervoso, di più.

La mie testa viaggia verso un solo nome.

Silvia.

Ho bisogno di lei, dei suoi discorsi motivazionali, del suo solito bacio pre partita che mi da sempre una carica straordinaria.

Ma per colpa mia non ce.

So che é in tribuna con Elisa, ma credo l'abbia obbligata, altrimenti non credo sarebbe venuta.

Senza accorgermene, mi torturo le mani.

Sento una mano posarsi sulla mia spalla.

«Andrea»

Mi giro e vedo Dusan.

«Dimmi» dico
«Tutto bene?» mi chiede
«Sì» mento io
«Sicuro?»
«Mhmh» dico passandomi una mano nei capelli
«É per Silvia?»
«Per la partita» lo correggo io
«Andrea» mi ammonisce lui
«Si Dusan, é per Silvia, mi servirebbe tantissimo in questo momento parlare con lei, ma sono un coglione e ora non posso» dico
«Senti, dopo la partita ci parlo io, ok?»
«Si, andiamo ora» dico sospirando per poi alzarmi.

SILVIA'S POV

Che partita di merda.

Primo tempo a siamo 3-2 per l'inter.

Spero che si diano una svegliata durante il secondo tempo.

Andrea ha provato a difendere il 2 gol dell'inter, ma non ci é riuscito.

Mi passo una mano tra i capelli.

«Tutto bene?» mi chiede Elisa
«No» ammetto io
«Stai pensando ad Andrea?» mi chiede
«Si» dico incrociando le braccia
«Ora sono negli spogliatoi, sicura che non vuoi
parlarci?» mi chiede lei
«No, anche se fosse non gliene fregherebbe niente» dico
«Come vuoi»

ANDREA'S POV

Il fischio dell'arbitro segna la fine del primo tempo, ma il mio cuore continua a battere come un tamburo impazzito.

Le luci dello stadio brillano sopra di noi, ma il loro splendore non riesce a illuminare il buio che mi attanaglia.

Ho appena lasciato entrare un gol che avrei dovuto fermare.

Il rimorso si fa strada nella mia mente, come un avversario implacabile.

«Andrea» La voce di Dusan si fa strada tra il frastuono dei tifosi.

Mi volto e lo vedo avvicinarsi, con il suo viso segnato dalla frustrazione.

«Cosa è successo là dietro?»

La sua domanda è come una pugnalata.

«Non lo so» rispondo, con la voce rotta dall'imbarazzo.

Sento il peso della responsabilità addosso, e l'immagine di Silvia mi attraversa la mente come un'ombra.

Ho bisogno di lei.

La certezza mi colpisce come un fulmine.

Non è solo la sua presenza che desidero, è il conforto di un abbraccio che mi faccia dimenticare l'errore, il calore di qualcuno che mi comprenda, nonostante tutto.

Ma tra noi c'è un abisso scavato da un tradimento che non riesco a perdonare neanche io stesso.

«Dai, Andrea, non possiamo permetterci di perdere così» continua Dusan, ma io sono già distante, perso nei miei pensieri.

Le sue parole rimbombano nella mia testa.

Mi appoggio al muro del tunnel, le mani tremanti.

Le immagini di quella notte tornano a tormentarmi: il sapore dell'alcol, le risate, il momento in cui ho scelto di tradirla.

Non avrei dovuto, eppure l'ho fatto.

Silvia, con il suo sorriso che sapeva di primavera, meriterebbe di meglio.

«Dusan» dico, abbassando lo sguardo
«Ho bisogno di Silvia» le parole escono come un sospiro disperato.

La sua reazione è un misto di sorpresa e preoccupazione.

«Sei sicuro? Non è esattamente la persona giusta da chiamare dopo quello che è successo»

Lo so.

Ma la mia anima è in frantumi, e la sola idea di non vederla mai più mi paralizza.

«Non mi interessa. Devo parlarle. Devo dirle che mi dispiace»

Dusan scuote la testa, ma non insiste.

Lo capisco, eppure la mia mente è una tempesta.

Mentre mi allontano, l'eco del gol subito rimbalza tra i miei pensieri.

Le luci si affievoliscono mentre ci prepariamo per il secondo tempo, ma in me la partita è già persa.

Ho bisogno di Silvia, anche solo per chiedere scusa, anche solo per un attimo di lucidità in questo mare di confusione.

E così, con il cuore pesante, mi avvio verso il campo, sperando che il secondo tempo possa riportarmi un po' di quella serenità che ho distrutto.

SPAZIO AUTRICE

scrivo giusto il primo tempo, ci vediamo tra poco al prossimo capitolo con il secondo👀

MA DUSANINO, WEAH E MCKENNIE?

Zielinski deve morire

che ne pensate??

vi amo❤️
~silvia💫

𝐥𝐢𝐤𝐞 𝐚𝐧 𝐢𝐝𝐨𝐥||andrea cambiaso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora