Capitolo 11- Un prete e una suora

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Quanto è difficile capire qual è il senso della vita? Certo che è vero, ma nonostante l'uomo sia cresciuto nella storia scientificamente soprattutto nel secolo scorso, a questa domanda risponde che solo Dio può sapere qual è il senso della vita è ...

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Quanto è difficile capire qual è il senso della vita? Certo che è vero, ma nonostante l'uomo sia cresciuto nella storia scientificamente soprattutto nel secolo scorso, a questa domanda risponde che solo Dio può sapere qual è il senso della vita è di tutte le cose. E se c'è una cosa che l'uomo deve fare quotidianamente più di ogni altra cosa è l'essere devoto a Dio, essere devoto per tutto ciò che ha donato, tutta la bellezza che ci ha regalato; ed alcuni potrebbero dire "Facile a dirsi quando non vivi nel pieno della crisi economica!" ma io sono sempre stata dell'idea che siede sempre del buono anche piccolo nel cuore delle persone, e che Dio ha sempre un piano per noi

La domenica è il giorno del signore del suo figlio sceso in terra, e tutte le domeniche come sempre vado a messa per pregare per i miei amici e i miei cari, quella domenica di fine giugno avrei tanto voluto passarla con Vaggie, ma per quanto potessi insistere lei doveva tornare a lavorare nella sartoria.

...Magari potrei chiedere ad Alastor di venire come me...

Alastor non veniva mai in chiesa, non aveva neanche un crocifisso in camera da letto sopra il letto, lo avevo notato mentre facevo il suo letto. Uscii dalla mia camera pronta per andarmene, mi avvicinai un po' titubante ad Alastor che era seduto sulla sua poltrona con il giornale sotto mano. Mi misi davanti a lui ferma sul pavimento con i piedi bloccati, aspettò qualche minuto prima di alzare la testa e fissarmi col suo solito sguardo col sopracciglio alzato. Non parlavamo più di tanto ultimamente, non mi sarei sorpresa se mi avesse ignorato continuando a leggere il giornale, ma sorprendentemente chiuse il giornale e si tirò in piedi avvicinandosi a passo lento difronte a me.

Rimanemmo in silenzio, era...dannatamente vicino, mi prese le spalle tra le mani questa volta gelide cominciò ad avvicinarsi al volto facendo una piccola deviazione verso il mio collo. Sentivo il calore che si propagava velocemente per tutto il corpo, ma non feci resistenza "Hai davvero un buon profumo Charlotte..." non dissi niente avrei solo voluto che quel momento finisse, anche se molto piacevole.

...Cosa? Perché è così vicino non si avvicina mai così tanto alle persone...

"Comunque sia cosa hai da dirmi?" si allontanò di scatto rimanendo imposizione retta come una mazza di scopa

"Beh...volevo chiederti se ti andasse di venire in chiesa con me questa domenica"
Sì lascio andare la testa leggermente indietro alzando gli occhi al cielo, si girò di spalle e si diresse verso la cucina

"Charlie...mi pare di averti già detto una volta che non amo particolarmente recarmi in un posto del genere" si versò il caffè restante nella tazzina dalla moca riempiendosi questa volta una tazzina. Di solito beveva una tazza intera di puro caffè americano sinceramente non sapevo come facesse a bere quella roba era così amara e priva di sapore e di un colore preciso , come le acque putride e sporche del fiume vicino alla fabbrica. Passavo molto tempo lì all'epoca e quando mi affacciavo era quello il mio personale paesaggio...il fiume inquinato Quinnipiac della città di New Haven.
"Pensavo ci avrebbe fatto bene a entrambi uscire e prendere un po' d'aria...non trovi?" Sorseggiò il suo caffè appoggiato al piano della cucina "Ma sì perché no! Ma non ti assicuro che sarò attento a ripetere tutto ciò che dirà il pastore"

Battei le mani per far esprimere la mia gioia al quanto infantile e uscimmo fuori di casa insieme. Durante tutto il tragitto Alastor non aprì bocca fino a quando non si avvicinò a me e mi prese a braccetto "Sai Charlotte non penso che sia stata una buona idea accettare la tua proposta"

"P-perché?!" per un momento mi si fermò il cuore nel petto "Perché quasi sicuramente finirò per contrastare e disapprovare tutto ciò che riguarda il tuo signore"

"Perché dici...Alastor?"

"Si?"

"Tu non credi in Dio?"

Girò la testa verso il lato sinistro della strada e mi tirò ancora di più verso di se. Il suo calore, il suo profumo...il contatto troppo ravvicinato con lui, i nostri visi si sarebbero presto sfiorati e toccati e per un momento ebbi la malata idea stringermi io a lui e appoggiare la testa sul suo petto "Io credo in molte cose Charlotte: nel paranormale, negli spiriti, nella magia nera... ma in un Dio che ha costruito universo e mondo in sette giorni anzi sei? Questa è fantascienza anche per me cherì"
Di nuovo quel soprannome, quel soprannome che mi faceva sentire una persona assai vicina a lui, come se avessimo una intimità parecchio personale.

...Quanto ti amo quando mi chiami così...

Eravamo arrivati difronte alla chiesa così lo presi per un braccio e salii le scale velocemente. Facemmo appena in tempo ad entrare prima che iniziasse la messa

"Fratelli e sorelle quest'oggi siamo qui per celebrare col signore il giorno del riposo"

"Sai Charlie non credo che questo sia proprio il posto adatto a noi" Alastor cominciò a parlarmi mentre il prete celebrava il rito dell'eucarestia "Perché?" "Be sai...non siamo proprio un prete e una suora..."
"Cosa?"
"Tu hai disobbedito a tuo padre e non lo hai 'onorato', ed io...be ci sono cose che solo io posso sapere" si alzò dalla panca e si diresse verso il prete per prendere l'eucarestia dalle quelle mani santificate.

Spazio autrice
Hey lettori! Ma quanto avevo paura di non riuscire a pubblicare questa settimana il capitolo? Tanta ma davvero tanta. Fatto sta che sono riuscita fortunatamente, Diecimila Battiti sempre al primo posto nella mia vita. Non ho molto da dire...anche questo volta il capitolo parla da solo. Noi ci vediamo al prossimo.
Diletta

Diecimila battiti [ Charlie x Alastor ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora