Capitolo 7

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Pov Soraya

Mentre la festa continua a svolgersi intorno a me, un velo di nostalgia avvolge la mia mente, portandomi indietro nel tempo. Gli eventi che hanno segnato la mia vita e il mio rapporto con Lex si materializzano come ombre, danzando nella mia memoria.

"Flashback"

Era una sera d'estate, calda e piena di promesse. Lex ed io eravamo seduti su una panchina nel parco, sotto un cielo stellato che sembrava infinito. Il mondo sembrava lontano, e in quel momento, la nostra connessione era palpabile. Ricordo il modo in cui mi guardava, come se fossi l'unica cosa che contasse, e il calore della sua mano mentre si posava sulla mia.

"Ti va di scoprire il mondo insieme?" mi aveva chiesto, un sorriso malizioso che gli illuminava il viso. "Non voglio che questa estate finisca senza aver vissuto qualcosa di epico."

Ricordo di aver riso, sentendo il battito del mio cuore accelerare all'idea di avventurarmi con lui. La nostra relazione era giovane, fresca, ma carica di intensità. Non avevo idea che dietro quella luce ci fosse anche un'ombra.

"Certo, ma cosa hai in mente?" avevo risposto, guardandolo con curiosità.

"Una fuga," aveva esclamato, gli occhi scintillanti di eccitazione. "Un viaggio lungo la costa. Solo noi due."

E così era iniziata la nostra avventura. Ci eravamo messi in viaggio su un vecchio furgone che avevamo rubato a mio padre, ridendo e cantando canzoni a squarciagola mentre il paesaggio cambiava intorno a noi. Ogni chilometro percorso era un passo verso la libertà, un momento di pura felicità che sembrava non dover finire mai.

Ma, come spesso accade, la realtà ha un modo brutale di farsi strada. Durante una delle nostre soste in un piccolo paesino costiero, eravamo entrati in un bar locale. L'atmosfera era festosa, la musica che risuonava era contagiosa. Ricordo l'energia nella stanza, le risate e i brindisi che si mescolavano nell'aria.

Ma mentre la serata proseguiva, un gruppo di ragazzi più grandi entrò nel bar. Erano visibilmente ubriachi e avevano un atteggiamento aggressivo. Non ci avevo fatto caso all'inizio, ma quando uno di loro si avvicinò a noi, il mio istinto di avvertimento si attivò.

"Guardate chi c'è qui," disse uno di loro, con un sorriso beffardo. "I piccoli turisti."

Lex si irrigidì accanto a me, e io sentii un brivido di paura correre lungo la mia schiena. "Lasciaci in pace," rispose con calma, ma il suo tono tradiva la tensione.

Le cose presero una piega pericolosa. Le parole si trasformarono in spintoni, e all'improvviso ci ritrovammo circondati. La musica che una volta riempiva l'aria diventò un rumore lontano, mentre il mondo intorno a noi si trasformava in un campo di battaglia.

Ricordo di aver visto Lex mettersi tra me e quel gruppo, la sua figura che si ergeva protettiva. "Non toccarla!" urlò, e in quel momento ho capito quanto fosse disposto a lottare per me.

La situazione degenerò rapidamente. I colpi volarono, e il rumore della violenza riempì l'aria. Lex si difese con tutte le sue forze, ma eravamo in inferiorità numerica. Ricordo di aver chiuso gli occhi, la paura che mi attanagliava mentre sentivo il suono dei pugni e le urla che si mescolavano con la musica.

Alla fine, ci riuscimmo a liberare, ma non senza conseguenze. Lex tornò con un labbro rotto e un occhio gonfio, ma il suo sguardo era pieno di determinazione. "Non ti lascerò mai più da sola," mi disse, mentre ci allontanavamo dalla scena.

Quella notte, mentre dormivamo nel furgone, abbracciati, capii quanto fosse profondo il nostro legame. Ma il peso di quell'episodio rimase con noi, un ricordo che si trasformò in un'ombra. Non ci fu solo il dolore fisico, ma anche una ferita emotiva che continuò a crescere.

Dopo quella notte, le cose cambiarono. Lex divenne più protettivo, e la mia indipendenza cominciò a vacillare. Ogni volta che c'era un piccolo conflitto o una situazione di rischio, la sua reazione era esagerata. "Non voglio che ti faccia male nessuno," ripeteva, e io, sebbene amassi la sua dedizione, cominciai a sentirmi intrappolata.

E poi, la nostra estate di avventure finì in un modo che non avremmo mai potuto prevedere. La scoperta di un messaggio minaccioso che ci aveva seguito per mesi, rivelando un passato che pensavamo di aver lasciato alle spalle. Non era solo un ricordo, ma un fantasma che continuava a tormentare i nostri sogni.

"Fine Flashback"

Il flashback svanisce e mi ritrovo di nuovo al bar, con la musica che riempie l'aria e le risate dei miei amici che risuonano attorno a me. Ma nel mio cuore c'è un peso, un eco di ciò che abbiamo vissuto, e un'urgente necessità di proteggere Lex e me stessa da qualsiasi altra tempesta.

"Non voglio ripetere gli errori del passato," mormoro, le labbra serrate in una linea determinata. "Questa volta non mi nasconderò."

Lex, che mi osserva da un angolo, sembra percepire la mia risolutezza. La nostra connessione è profonda, e so che, nonostante le difficoltà, possiamo affrontare qualsiasi cosa insieme. La nostra storia non deve finire in tragedia; possiamo scrivere un nuovo capitolo, più forte di prima.

Ma nel profondo di me, sento che la vera battaglia è solo all'inizio. Con la minaccia che si avvicina e il passato che continua a tormentare, dovremo combattere non solo contro gli avversari esterni, ma anche contro le ombre delle nostre esperienze.

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