Brividi

3 1 0
                                    

Maria si sentì stanca e sovraccarica dopo l'incontro con l'ispettore De Luca. Si lasciò cadere sul divano del suo piccolo appartamento, ancora scossa dagli eventi recenti. Avrebbe fatto tutto il possibile per dimostrare l'innocenza di Lilia, ma sapeva che la strada sarebbe stata piena di ostacoli.

Il suo telefono squillò improvvisamente, strappandola dai suoi pensieri. Era Fabio Conti. Maria si sentì il cuore battere più forte mentre rispondeva alla chiamata.

"Maria, sei impazzita? Ho saputo che sei stata fermata dalla polizia dopo aver rotto i sigilli della casa di Lilia e Andrea! Cosa diavolo ti è saltato in mente?" gridò Fabio, la sua voce carica di rabbia e preoccupazione.

"Fabio, calmati," rispose Maria, cercando di mantenere la calma. "Sapevo che avrei corso un rischio, ma dovevo trovare delle risposte. E poi, ho parlato con l'ispettore De Luca."

"De Luca?" Fabio si fece improvvisamente più cauto. "E cosa ti ha detto?"

Maria raccontò brevemente l'incontro al caffè, la conversazione informale e la determinazione di De Luca a scoprire la verità. "Lui crede che ci siano nuove piste da seguire, Fabio. Forse c'è ancora speranza."

Fabio rimase in silenzio per un momento, poi sospirò. "Va bene, incontriamoci. Ma non voglio che venga Walter. C'è qualcosa che devo spiegarti, e preferisco farlo senza di lui."

Maria sentì un brivido di sospetto correre lungo la schiena. "Perché Walter non dovrebbe venire?"

"Maria, fidati di me. Ti spiegherò tutto quando ci vedremo. Troviamoci al solito posto, questa sera."

Maria accettò riluttante e chiuse la chiamata. Sentì un nodo allo stomaco, preoccupata per quello che Fabio avrebbe potuto rivelarle. Decise di farsi una doccia e di rilassarsi prima dell'incontro, cercando di prepararsi mentalmente a qualunque cosa stesse per affrontare.

La sera, Maria arrivò al piccolo bar dove lei e Fabio si erano spesso incontrati in passato. Il luogo aveva un'atmosfera intima, con luci soffuse e un profumo di caffè fresco che riempiva l'aria. Trovò Fabio seduto a un tavolo nell'angolo, con un'espressione tesa sul volto.

"Grazie per essere venuta," disse Fabio mentre Maria si sedeva di fronte a lui. "Abbiamo molto di cui parlare."

Maria annuì, cercando di controllare l'ansia. "Allora, cosa c'è che non posso dire a Walter?"

Fabio si chinò in avanti, abbassando la voce. "Ho scoperto qualcosa di importante, ma è rischioso. De Luca potrebbe essere l'unico a poterci aiutare, ma dobbiamo agire con cautela."

Maria lo guardò con occhi spalancati, il cuore che le batteva forte nel petto. "Che cosa hai scoperto, Fabio?"

Fabio prese un respiro profondo. "Qualcuno ha cercato di incastrare Lilia, e credo che Walter possa essere coinvolto. Ho trovato delle prove che collegano Walter alle minacce anonime ricevute da Lilia. Non posso ancora dimostrare nulla, ma se queste prove fossero vere, significherebbe che qualcuno molto vicino a noi sta cercando di manipolare tutto questo."

Maria sentì il mondo crollarle addosso. Walter, l'uomo che pensava di poter fidare, poteva essere coinvolto in qualcosa di così terribile? "Fabio, sei sicuro di quello che dici? Questa è un'accusa gravissima."

"Non posso essere sicuro finché non avremo ulteriori prove," rispose Fabio, il volto segnato dalla tensione. "Ma dobbiamo fare attenzione e cercare di capire cosa sta succedendo. Per ora, non dire nulla a Walter. Se è davvero coinvolto, potrebbe cercare di coprire le sue tracce."

Maria annuì lentamente, sentendo un misto di rabbia e tradimento. "Farò come dici, Fabio. Ma dobbiamo muoverci con cautela. Non possiamo permettere che Lilia paghi per qualcosa che non ha fatto."

Fabio sorrise debolmente, prendendo la mano di Maria. "Insieme, troveremo la verità. De Luca può essere un aiuto, ma per ora dobbiamo fare da soli. Ho parlato con Walter e ho notato che qualcosa non torna. L'unico modo per scoprirlo è tornare alla casa di Lilia e Andrea. Possiamo andarci stanotte stessa, te la senti?"

Maria sentì un brivido lungo la schiena. "Di notte? Sei sicuro che sia una buona idea?"

Conti annuì. "Dobbiamo essere discreti. Lasceremo la macchina lontano per non destare sospetti e proseguiremo a piedi. Non possiamo permetterci di essere scoperti."

Più tardi quella sera, Maria e Conti lasciarono l'auto a qualche chilometro dalla casa e iniziarono a camminare. La notte era fredda e tranquilla, e ogni rumore sembrava amplificato dal silenzio circostante. Maria sentiva il cuore battere forte mentre avanzavano, il buio intorno a loro rendeva tutto più inquietante.

Quando arrivarono alla casa, il silenzio era opprimente. Le finestre erano oscurate e la porta principale era chiusa a chiave. Conti armeggio un po' finché la porta si aprì, quindi tirò fuori una torcia e illuminò l'ingresso. "Andiamo," sussurrò.

Entrarono nella casa vuota e silenziosa. L'aria era fredda e pesante, e ogni passo risuonava forte nelle stanze vuote. Maria rabbrividì, sentendosi come se qualcuno li stesse osservando. "Tutto è stato già controllato dalla polizia," disse sottovoce. "Cosa stiamo cercando?"

Conti scrutò l'ambiente circostante con attenzione. "Non lo so, ma dobbiamo provare a cercare. Qualcosa potrebbe esserci sfuggito."

Iniziarono a perlustrare la casa, stanza per stanza. Il soggiorno era spoglio, con i mobili coperti da lenzuola impolverate. La cucina era immacolata, con i piatti riposti ordinatamente negli armadietti. Ma era la camera da letto a colpire maggiormente Maria. Il letto era rifatto, come se nessuno ci avesse dormito da giorni. Sul comodino, c'era una fotografia di Lilia e Andrea, sorridenti e felici.

"Non c'è nulla qui," disse Maria, sentendo la frustrazione crescere dentro di lei. "Tutto è stato già controllato."

Proprio in quel momento, udirono un rumore provenire dall'ingresso. Maria trattenne il respiro, il cuore che batteva furiosamente nel petto. "Qualcuno è qui," sussurrò, il terrore che le stringeva la gola.

Conti spense la torcia e tirò Maria in un angolo buio della stanza. Rimasero immobili, ascoltando i passi che si avvicinavano. Maria cercò di calmare il respiro, il panico che minacciava di sopraffarla.

I passi si fermarono proprio fuori dalla porta della camera da letto. Maria chiuse gli occhi, sperando che chiunque fosse lì non li avesse notati. Dopo un momento che sembrò un'eternità, i passi ripresero, allontanandosi lentamente.

Quando i passi si furono allontanati abbastanza, Conti accese di nuovo la torcia, con il viso pallido ma determinato. "Dobbiamo scoprire chi è," disse, la voce appena un sussurro.

Uscirono dalla camera da letto, seguendo i rumori con cautela. Attraversarono il corridoio e si avvicinarono all'ingresso, cercando di non fare rumore. Maria guardò fuori dalla finestra e vide una figura che si allontanava nel buio.

"Quello è Walter," sussurrò Conti, con sorpresa e sospetto nella voce. "Cosa sta facendo qui?"

Lo seguirono da lontano, mantenendo una distanza di sicurezza per non essere scoperti. Walter camminava rapidamente, guardandosi intorno con nervosismo. Dopo un po', si diresse verso una casa che Maria riconobbe immediatamente: era casa sua.

"Sta andando a casa sua," mormorò Maria. "Perché sarebbe venuto qui a quest'ora?"

Conti scosse la testa, i suoi occhi pieni di determinazione. "Dobbiamo scoprirlo. Ma dobbiamo essere cauti. Non possiamo permetterci di farci scoprire."

Rimasero nascosti, osservando Walter entrare nella sua casa. Una volta che fu all'interno, si scambiarono uno sguardo, consapevoli che la verità era più vicina, ma anche più pericolosa di quanto avessero immaginato.

Lilia - Gli oceani del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora