cosa ci resta

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Dopo aver sentito la conversazione tra ghera e marco ero andata in paranoia.
A chi si riferivano?
Avevo l'impressione che il soggetto del discorso fosse proprio duccio. Erano giorni che temevo mi nascondesse qualcosa. Era distaccato, si faceva sentire poco e mi ignorava.
Inizialmente pensavo fosse il nervosismo per il tour. Si stavano facendo conoscere e più persone avevano acquistato i biglietti, ma dopo questa conversazione origliata mi rendevo conto che mi stava nascondendo dell'altro. Ero intenzionata a scoprire cosa. Decisi di non pensarci almeno fino al giorno del concerto e preparai per bene il regalo per duccio.

Il giorno del concerto era finalmente arrivato. Oggi lo avrei rivisto. In questi giorni abbiamo parlato sporadicamente, non sembrava in vena di chiacchiere. Decisi di indossare una gonna semplice rossa e la maglietta dei ragazzi bianca.
Un po' felice e un po' in ansia, afferrai l'album che avevo preparato per duccio e insieme a mio fratello mi diressi al bunker da dove saremmo partiti tutti insieme.

"pronti ragazzi?" disse ghera finendo di caricare il furgoncino.
"noi si, ma ne manca uno" disse pietro.
"oh si, piccolo è già lì" rispose ghera lanciando un'occhiata a marco.
Mi stanno nascondendo qualcosa.
"tu lo sapevi?" mi chiese con fare interrogatorio andrea.
Scossi la testa, feci spallucce e salì sul furgoncino. Feci finta di fregarmene, quando in realtà mi sentivo presa in giro da chiunque sapesse cosa avesse duccio.
Arrivammo abbastanza in fretta all'hall e, scesi dal furgoncino, aspettai che i ragazzi finissero di fumare per entrare tutti insieme. Al momento non volevo fumare, avrei consumato tutto il pacchetto per il nervosismo.
"bene, possiamo entrare" disse andrea spegnendo la sigaretta schiacciandola con la scarpa.
Una volta entrati ci dirigemmo verso il backstage per posare le borse e iniziare a preparare il palco.
Per la prima volta nella mia vita mi pentii amaramente di aver accettato di essere con i ragazzi.
Entrati nel backstage senti quella voce, per me inconfondibile.
"gin lo so" diceva "hai ragione, glielo devo dire ma capisci che non so come fare". Mi avvicinai solo quando i ragazzi andarono a sistemare gli strumenti. Sbirciai dalla serratura.
Vedevo duccio con le mani sul viso.
"devi rimanere da solo con lei e le devi parlare apertamente, capirà" rispose gin.
"forse capirà, ma le farò del male, è inevitabile questo" sospirò "le avevo promesso lealtà" esitò un attimo nel continuare "e invece ho baciato un'altra". Mi cadde l'album di mano. Tutte le lettere si sparsero sul pavimento.
La porta si aprì rivelando la figura di quello che dovrebbe essere il mio ragazzo.
"sere" mi guardò. Guardò le lacrime che solcavano le mie guance. Abbassò poi lo sguardo sull'album a terra e si rese conto del fatto che avessi sentito tutto.
Scossi la testa e cercai di allontanarmi da lui.
"sere ti prego" mi prese per un polso cercando di fermarmi. Tolsi la sua mano da me e corsi nel camerino di marco.
Aprì infuriata la porta e non ebbi pietà.
"tu" lo indicai con l'indice "tu sapevi tutto, tu e ghera sapevate tutto" singhiozzai "avresti dovuto dirmelo, avresti dovuto soltanto dirmi che duccio doveva dirmi qualcosa, dovevi avvisarmi in qualche modo".
"sere aspetta calmati" mi mise le mani sulle spalle "calmati".
"no" urlai "non mi calmo". Sentì una porta aprirsi.
"cosa succede qui?" era mio fratello, seguito da duccio.
Mi voltai e presi fiato prima di rispondegli "perché non lo chiedi ai tuoi migliori amici" marcando la parola "tuoi" e mettendo tra virgolette le ultime due parole.
"io me ne vado" dissi ed uscì dall'edificio.

"aspetta sere ti prego" urlò duccio inseguendomi "per favore" si mise davanti a me bloccando la mia camminata.
"cosa vuoi?" dissi fredda.
"voglio spiegarti" disse agitato "per favore lasciami solo spiegare".
Stetti zitta e lo guardai, prima di sedermi sul bordo del marciapiede.
"lo so che non ho giustificazioni. ero a ballare con ghera e marco, si è avvicinata la ragazza con cui mi frequentavo mentre eri in america, ho smesso di scriverle non appena sei tornata tu. era incazzata, mi urlava contro ma io non capivo niente. me ne andai fuori a fumare pensando che lei mollasse la corda, invece mi seguì" fece una pausa e riprese fiato "ricominciò a dirmi che ero uno stronzo, che non avrei dovuto permettermi di scaricarla così. le dissi che l'avevo scaricata perché era tornata la donna che amavo, so che si sarà sentita la ruota di scorta, ma era la verità. non sapeva cosa rispondere e quindi iniziò a provocarmi. si avvicinò a me tirandomi per il colletto della maglietta e annebbiato dall'alcol ho lasciato che mi baciasse" si strofinò gli occhi "mi dispiace" stava piangendo.
Stetti zitta per un paio di secondi, cercando elaborare quanto ascoltato. Non potevo crederci. Ero combattuta perché da una parte non era totalmente colpa sua, dall'altra, se mi amava tanto quanto diceva, si sarebbe spostato e non le avrebbe permesso di avvicinarsi.
"ho bisogno di andare a casa, ho bisogno di stare da sola per un po' e pensare" dissi senza guardarlo.
Annuì e si alzò porgendomi la mano, ma mi alzai senza il suo aiuto.
"posso accompagnarti?" scossi la testa.
"hai un concerto da fare, aspetterò fuori e tornerò con la sorella di pietro dopo, chiedi scusa ad andrea da parte mia" mi accarezzò la guancia e rientrò per l'inizio del concerto.

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Ciao a tutt*!!
vi chiedo scusa se aggiorno soltanto adesso, sono stati mesi molto impegnativi tra lavoro e studio.
Non prometto di aggiornare con costanza ma prometto di portare a termine la storia!
Capitolo un po' corto, ma ho già una bella idea per il prossimo, abbiate pazienza.
Vi voglio bene<3

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 30 ⏰

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