Capitolo11: La solita normalità

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Greta's pov
Quando mi risvegliai, la luce del mattino filtrava dalle tende, avvolgendo la stanza in un'atmosfera calma e rassicurante.

Sentivo ancora il calore della sua mano nella mia, e appena girai la testa, lo vidi addormentato su una sedia accanto al letto.

Aveva gli occhi chiusi e il viso rilassato, ma si vedeva che era esausto.

Forse non aveva dormito per tutta la notte, restando lì a vegliarmi.

In quel momento, capii quanto significasse davvero per me.

Lui c'era sempre stato, nei momenti belli e in quelli difficili, ma non avevo mai realizzato fino a quel punto quanto fosse il mio punto fermo.

Gli accarezzai piano la mano, cercando di non svegliarlo, e mi persi a osservare i dettagli del suo viso, quei lineamenti che conoscevo così bene ma che mi sembravano ancora più preziosi ora.

Poco dopo, si svegliò, stropicciandosi gli occhi e dandomi uno sguardo assonnato che si trasformò immediatamente in un sorriso appena mi vide sveglia.

-Buongiorno, piccola- mormorò con dolcezza.

Si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla fronte, come se fosse un gesto naturale, come se quel bacio racchiudesse tutto l'amore e il sollievo che sentiva.

Passammo quella mattinata insieme, parlando poco, solo godendoci la reciproca presenza.

Mi raccontò dei messaggi di Simo, Richi e Jas, delle loro preoccupazioni e della corsa in ospedale.

Mi sentii incredibilmente fortunata, non solo per lui, ma per tutti loro, per quella piccola famiglia di amici che avevo attorno.

Verso mezzogiorno arrivarono i ragazzi, carichi di battute e di sorrisi per alleggerire l'atmosfera. Portarono qualche piccolo regalo – fiori, cioccolatini, persino un pupazzetto che Richi insistette a chiamare "il mio angelo custode personale".

Ridere con loro mi fece sentire di nuovo viva, e capii che presto sarei uscita da lì e tutto sarebbe andato bene.

Nel pomeriggio, mentre il sole calava e la stanza si tingeva di una luce dorata, lui mi guardò negli occhi e mi disse: -Sai, questa notte mi ha fatto capire che non posso perderti. Voglio che siamo sempre insieme, come una squadra, anche nei momenti più difficili-

Sentii il cuore battere più forte e gli sorrisi, annuendo piano.

-Sempre insieme- risposi, stringendo di nuovo la sua mano.

Quel giorno, quella promessa silenziosa divenne il nostro punto di partenza. Sapevamo che insieme avremmo potuto affrontare qualunque cosa, perché avevamo superato quella notte.

Dopo qualche giorno, finalmente arrivò il momento di tornare a casa. La mia degenza in ospedale era finita, e non vedevo l'ora di riprendere in mano la mia vita.

Lui era lì accanto a me mentre uscivamo, con un sorriso luminoso e orgoglioso.

Mentre mi teneva la mano, sentivo che quell'episodio, per quanto spaventoso, ci aveva legati in modo ancora più profondo.

La prima cosa che facemmo una volta rientrati fu accoccolarci sul divano, in silenzio.

Non avevamo bisogno di parlare, bastava stare insieme, a casa, e sentire di essere al sicuro.

Il mondo fuori sembrava più luminoso e accogliente, e io apprezzavo ogni singolo istante con una consapevolezza nuova.

Nei giorni seguenti, gli amici continuavano a passare a trovarci, sempre pieni di energia e risate.

Arrivavano con piccoli gesti e attenzioni che mi facevano sentire davvero amata: Simo preparava il mio tè preferito, Richi portava libri e film da vedere insieme, Jas riempiva la casa di fiori freschi.

Erano tutti lì, e quell'affetto condiviso mi faceva sentire di avere una rete che non mi avrebbe mai lasciato cadere.

Una sera, mentre lui mi preparava la cena, lo guardai muoversi in cucina, concentrato e tranquillo.

In quel momento, capii qualcosa che fino ad allora avevo solo intuito: lui era casa per me.

Era il mio rifugio, il mio porto sicuro.

Gli andai vicino e lo abbracciai da dietro, stringendolo forte. Lui si voltò e mi guardò negli occhi, sorpreso, poi mi accarezzò il viso.

-Sai-gli dissi con un sorriso, -non avrei mai immaginato quanto potessi sentirmi amata e protetta. Grazie per non avermi mai lasciata, anche nei momenti peggiori-

Mi sorrise e mi baciò sulla fronte.
-Non lo farò mai, piccola. Siamo una squadra, ricordi?-

In quell'istante, sentii che non avrei mai dovuto affrontare nulla da sola.

Ero circondata dall'amore, dalle amicizie vere, da chi era disposto a stare con me anche nei momenti più difficili.

La paura di quel giorno si era dissolta, lasciando il posto a una serenità che mi riempiva completamente.

Quella notte, mi addormentai tra le sue braccia, sapendo che, qualsiasi cosa il futuro ci avrebbe riservato, l'avremmo affrontata insieme.
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Spazio autrice ✍🏻
Ciao ragazzi!! Spero voi siate pronti perché da oggi in poi ogni giorno avrete un capitolo.Ci vediamo domani con il nuovo capitolo che riserva delle belle sorprese. Spero che capitolo vi piaccia e ricordate che se vi è piaciuto di lasciare qui in basso una stellina⭐️⭐️

Non lasciarmi quiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora