"La nostra relazione
è qualche cosa di diverso
non è per niente amore
e non è forse neanche sesso"
Un amore diverso, il nostro, così com'è stato il modo di conoscerci, mentre io mi aggrappavo alla vita e tu mi aiutavi a mantenermici dentro e fermo, nel momento in cui non sentivo più di essere di me stesso. Mi avevi salvato, ci eravamo avvicinati ed era stato così strano capire quell'amore e che cosa davvero fosse. Di stima, rispetto, forza e voglia, di entrambi, di vivere compenetrandoci di nostre esperienze. Un gigantesco appiglio, per me e per te. Ma quello, forse, non è proprio amore e nemmeno sesso. Cos'è sempre stato? La fisicità del compiacimento reciproco, pari allo scambiarsi cortesia e riverenza nell'estasi dei nostri umidi amplessi, nell'ancorarci al desiderio di sentirci parte di qualcosa che poteva andare alla grande così. Va bene, era piacere, era bellezza, era sentirci - per parvenza- magari migliori di altri...e chi direbbe il contrario? Occorreva, forse, negarlo? Una finzione confortante forse per gli altri e, chissà, anche per noi stessi.Là fuori tutti contenti nel vederci insieme; qui dentro di noi non lo abbiamo mai davvero saputo, nella parvenza di perfezione e della gloria di stabilità. Ma l'amore non credo sia questo, Kazue. Permettimi il dubbio, per favore; me lo concedo con solida umiltà nonché schiettezza. Il vero amore -e lasciami pensarlo- è quando nemmeno noi lo conosciamo. Come quello tra quei due, che non capivano che l'amore, il loro, era quello vero, perché non sapevano riconoscerlo. Hanno vinto, ora si amano davvero e hanno coronato la loro unione, a cui abbiamo partecipato con una gioia che non era nostra, perché il loro amore è talmente forte da essersi preso tutta la nostra attenzione. Ryo, Kaori e il loro sogno che si è realizzato sull'altare della felicità, davanti a Dio e a tutti noi che abbiamo assistito al loro esempio. Proprio come quegli altri due, Miki e Umi, che, da sempre, utilizzano la luce del sole per esprimersi, senza alcun timore, ciò che provano reciprocamente.
"Ci limitiamo a vivere
dentro nello stesso letto
un po' per abitudine
o forse un po' anche per dispetto."
Perché, forse, non sono abbastanza maturo da farti capire che l'abitudine attutisce la verità delle cose e allora ti illudo e, anzi, ci illudiamo che debba andare bene così, perché tanto le difficoltà si affrontano, anche quelle di coppia, magari attraverso quel detto banale, che recita: "l'amore non è bello se non è litigarello". Ché noi nemmeno litigavamo, all'inizio, immersi nel nostro stare così bene, rispettandoci e sostenendoci diligentemente, senza esserci resi conto di aver trasformato una relazione in una consuetudine, che ha fatto comodo a noi e, soprattutto, agli altri. Il rispetto si è ritorto contro e si è trasformato in dispetto, di cui siamo consapevoli, fingendo di esserne ignari. Quella mia grossa colpa interiore, poi, di non aver smesso di amare Kaori, di tanto intanto è emersa, mentre tu sapevi solo dirmi: "Figurati, è umano: certe persone si possono anche non dimenticare", giustificando i miei pensieri per cercare di fortificarti.
"Non è un segreto dai, lo sanno tutti
e tu sei buffa quando cerchi
di nasconderlo alla gente che ci vede litigare
per qualsiasi cosa o niente
per la noia che da sempre ci portiamo dentro
è inutile negarlo"
Cosa dobbiamo dimostrare, Kazue? Litighiamo? E allora sì, i litigi sono arrivati, per capire se davvero potessimo reggere. Eri contenta? Lo sei ancora? Tutte quelle scenate al Cat's Eye, davanti alle persone della nostra quotidianità più bella e poi, non paghi di tutto, a discutere anche in presenza di sconosciuti, perché la rabbia, a volte, è una consolante sincerità, di cui si può anche andar fieri. Non negare la tentazione di rinvigorire un fuoco che si è spento, semmai si fosse davvero acceso, presi come eravamo dal porre la base di un vivere quieto. Litighiamo per sconfiggere la noia che si è presa la nostra quotidianità, mentre io mi sento inerme, come spettatore di me stesso, incatenato nelle mie azioni.
"La nostra relazione
oramai non ha più senso
tu hai le tue ragioni ed io
son forse troppo stanco
tra l'altro non è facile
ricominciare tutto
lasciamo stare dai
non rifacciamo un letto ormai disfatto"Quando il tuo cuore parla piano (e il mio non risponde, perché non riesce a sentirlo), allora urli insieme a lui, per partito preso, ma poi ti scindi e non lo ascolti più, dopo che la tua anima ha smesso di amare ed è incapace di odio, un sentimento troppo forte da sopportare, troppo difficile da raggiungere. Perché sono io, sei tu, siamo noi e il mondo intero a non averci incastrato come avremmo voluto e il pensiero tuo è assordante, perché non riesce più a fare rumore. Va benissimo così per te, è tutto perfetto anche per me, che sono stanco e che non sento davvero di voler ricominciare, nemmeno in modo diverso. La nostra relazione non ha più senso, non può continuare e allora -mi dispiace, e non sai quanto- ti saluto, togliendo il disturbo e restituendoti il nostro pezzo di vita, mentre tu rifarai il nostro letto di ricordi e andrai avanti, come lo farò io, lontano da qui, lontano da te, lontano da noi.
Note dall'autrice:
non solo è una delle canzoni che più amo di Vasco Rossi, ma è anche, in fondo, un brano il cui testo mi ha sempre fatto pensare a questa coppia che, non si sa perché, Hojo ha voluto fortemente verso la fine del manga. Eppure, credo che lo scopo della rappresentazione di questa unione sia importante e non sia altro che farci capire quanto ci siano tante persone che stanno insieme benissimo per un forte senso di rispetto reciproco, per un sostegno morale e umano o, nella maggior parte dei casi, per non sentirsi sol*. Però, mi sento di dare ragione a Mick: l'amore non è per forza questo. Per fortuna.
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City Hunter - La nostra relazione
FanfictionProtagonista assoluto lui e solo lui: Mick Angel. Tutti gli altri, sono solo citati in un difficile quanto sofferto discorso che lui fa a Kazue. In forma di lettera? A voce? Chi lo sa? Perché questa è una song-fic basata su "La nostra relazione", un...