Ricordi di Brooklyn

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Mancano pochi giorni alla vigilia di Natale, e l'ultimo giorno di lezione sembra più una festa che una normale giornata scolastica. Le aule sono decorate con lucine scintillanti, ghirlande colorate e piccoli alberi di Natale che spuntano dai banchi degli insegnanti. Si respira un'atmosfera di allegria e leggerezza, come se tutti stessero aspettando solo il suono dell'ultima campanella per poter finalmente godersi le vacanze.

Entro a scuola avvolta nel mio cappotto, stringendo a me la sciarpa per proteggermi dal freddo pungente del mattino. Mentre mi dirigo verso il mio armadietto, sento il vociare allegro degli studenti che si scambiano regali, bigliettini e risate. Le mie amiche, Noelle e Ava, mi aspettano lì, con le braccia cariche di pacchetti incartati con cura.
«Guarda cosa abbiamo per te!» esclama Noelle, porgendomi due pacchetti decorati con dei fiocchi dorati.
«Oh, grazie!» sorrido, prendendo i regali. L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie abbiamo questa tradizione, purtroppo Emy non ha potuto partecipare perché è già partita per le vacanze.

Scarto i pacchetti con cura, rivelando un paio di guanti e una sciarpa di lana morbida con sopra le mie iniziali, perfetti per proteggermi dal gelo invernale. «Sono bellissimi, grazie davvero!» le abbraccio entrambe, sentendomi fortunata ad avere amiche così premurose.
«Questi invece sono per voi» porgo due pacchetti, uno lilla e l'altro azzurro
«che carino!» Noelle stende il maglione piegato, è stampata una foto nostra da bambine
«sei troppo dolce» Ava è sorpresa di vedere lo stesso regalo, e decide di indossarla
«la daremo anche a Emy» mi sbottono il cappotto facendo vedere lo stesso maglione ma con colori diversi.

Mentre ci dirigiamo verso la nostra prima lezione, parliamo dei programmi per le vacanze. Le aule sono piene di chiacchiere animate e anche i professori sembrano più rilassati, molti di loro hanno deciso di sospendere le lezioni normali per dedicarsi a giochi, quiz natalizi o alla proiezione di film.
Durante la pausa, ci riuniamo tutti in mensa per uno spuntino veloce. Il cibo oggi ha un tocco speciale: cioccolata calda, biscotti allo zenzero e torte decorate.Seduta tra le mie amiche, mi godo il momento, lasciando che l'atmosfera natalizia mi avvolga completamente.

Josephine arriva di corsa, con una sciarpa lilla avvolta intorno al collo e un'aria entusiasta. «Rhea! Avete già fatto programmi per stasera? Pensavo di organizzare una serata cinema a casa mia, solo noi ragazze. Film natalizi, popcorn e dolci a volontà. Che ne dite?»
«Mi sembra una bellissima idea» rispondo, mentre le altre annuiscono con entusiasmo. «Sarà una perfetta conclusione per questa giornata.»
Dopo la ricreazione, le lezioni si susseguono senza fretta. La classe di biologia è particolarmente vivace: il professore ha deciso di organizzare un quiz a tema natalizio, con domande che vanno dal ciclo di vita degli abeti alle curiosità sulle renne di Babbo Natale.

Eden, che solitamente non mostra molto interesse per queste cose, sorprende tutti rispondendo con sarcasmo a una delle domande più difficili, strappando una risata a tutta la classe.
Non posso fare a meno di lanciargli un'occhiata, notando il suo sorriso soddisfatto. Anche se ultimamente c'è stata qualche tensione tra di noi, oggi sembra più rilassato, e per un momento mi chiedo se non sia tutto nella mia testa.

Alla fine della giornata, il suono della campanella finale è accolto con grida di gioia e applausi. Gli studenti si affrettano a uscire dalle aule, diretti verso la libertà delle vacanze natalizie. Io mi fermo un attimo all'ingresso, osservando la scena intorno a me: ragazzi che si abbracciano, auguri urlati da una parte all'altra del corridoio, e quell'euforia tipica del periodo natalizio.
Mentre mi sto per avviare verso l'uscita, sento una mano sfiorarmi il braccio. Mi giro e vedo Eden, che mi guarda con un'espressione indecifrabile.
«Buone vacanze, Rhea. Divertiti.»
«Anche tu, Eden.» dico, sentendo un leggero nodo alla gola. Ci guardiamo per un attimo, e in quel silenzio c'è qualcosa di sospeso, di non detto. Ma poi, come se nulla fosse, Eden mi fa un piccolo cenno con la testa e si allontana, lasciandomi lì con i miei pensieri.

Eclissi di luna e soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora