Capitolo 20: Cugine e fratelli

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Il sole entrava dalla finestra e si posava sui fogli sparsi sulla scrivania, illuminando parole e disegni. Elizabeth, abbandonata sulla sedia, continuava a rigirarsi una matita tra le mani in cerca dell'idea giusta.

Ad un tratto qualcuno bussò alla porta. "Chi è?" 

Silenzio. 

Forse non l'avevano sentita. "Chi è?!" Chiese più forte. 

Silenzio. 

Stava iniziando a perdere la pazienza "CHI È?!" urlò talmente forte che il passerotto appoggiato sul davanzale della finestra aperta volò via spaventato.

Silenzio. 

Adesso aveva proprio perso la pazienza. Si alzò dalla sedia e si diresse a grandi falcate verso la porta, afferrò con forza la maniglia e la aprì violentemente.
Quando vide chi aveva di fronte la rabbia si tramutò in stupore. "Victoire? Che ci fai qui?" 

La ragazza era in piedi fuori dalla sua camera, lo sguardo fisso al pavimento. "Victoire?" Le chiese di nuovo Elizabeth quando vide che la ragazza non accennava a muoversi "Ti serve qualcosa?"

Lei si limitò a scuotere la testa senza dire una parola.

"Tutto bene?" La gemella iniziava a preoccuparsi.
Visto che la Weasley continuava a rimanere lì fuori impalata la ragazza decise che forse era il caso di fare qualcosa. La prese per le spalle e la spinse dentro la propria camera, poi richiuse la porta. Niente, lei rimaneva lì immobile, neanche l'avessero pietrificata.
Elizabeth le girò intorno per poi piazzarsi di fronte a lei "Quindi? Che hai?"

...

E niente, quando Victoire si impuntava su qualcosa non la si scollava da lì neanche a morire. Ed evidentemente ora aveva deciso di non parlare neanche sotto tortura.

"Va bene" la gemella fece spallucce "Quando ti deciderai a parlare io sono qui" si girò e tornò alla scrivania sperando che quella tattica funzionasse. Passarono circa una quindicina di minuti prima che si decidesse a parlare.

"Io... ho pensato..." Elizabeth si girò di scatto concedendole la sua completa attenzione. Tanto in quei quindici minuti non aveva fatto mezzo progresso con il suo progetto quindi...

"No niente è una cosa stupida"

"Allora, sei qui, ora mi racconti"

"È che... Io..." Elizabeth si alzò in piedi. Victoire non avrebbe confessato di sua spontanea volontà, tanto valeva darle una mano. 

Si mise esattamente di fronte alla cugina acquisita "Sputa il rospo" la voce le uscì più minacciosa di quanto aveva previsto. La ragazzina ebbe un momento di esitazione poi Esclamò "Ho paura di andare a Hogwarts!" Lo disse talmente in fretta che Elizabeth fece fatica a capire cosa gli disse.

"Aspetta che... Ah." Ci mise un attimo a comprendere, registrare e capire che cosa significassero quelle parole. Victoire che solo un mese prima sbraitava dietro a tutti perché voleva andare anche lei a Hogwarts ora aveva paura di andarci?! Non ci poteva credere...

"Vic? Stai bene?"

"No!"

Ok, parlava sul serio. Spinse indietro la sedia, girandola leggermente, poi aprì le braccia e le fece segno di venire. La bionda non ci pensò due volte prima di gettarsi tra le braccia della quasi cugina. Due secondi dopo aveva la testa affondata nel collo di Elizabeth, che le accarezzava dolcemente la schiena. "Allora, mi spieghi cosa succede?"

"È che... ho paura. Di non trovare amici, di non essere all'altezza, di deludere tutti, di fare brutta figura...

"Hey! Guardami." La Weasley ci mise un po' ma alla fine alzò lo sguardo.

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