Ho avuto molto timore di decidere di dover scrivere questa brevissima storia, ammetto che speravo venisse leggermente più lunga ma oltre a quanto sembra non sono stata capace di andare.
Spero che venga apprezzata nonostante sia breve, chissà se mai sarò così pazza da farla diventare una fanfiction, anche se prediligo la Sterek.
Ringrazio la mia dea @darcyanthos per aver fatto la copertina e essere stata così dolce da aiutarmi.
Vi ringrazio di dedicare tempo a questa storia.
Le strade vuote e semibuie, le luci al neon a intermittenza che illuminavano il marciapiede da cui, un rivolo d'acqua, scendeva cadendo nel tombino. Il silenzio soffocante, stroncato da una spazzola di una macchina pulitrice dei netturbini che passavano di lì scacciando via a fatica le foglie che intoppavano le fognature.
Stretto tra le spalle, le mani in tasca affondate fino a sentire la cucitura grattare la punta delle dita, Scott aspettava sotto quella pioggia, al freddo di Novembre, il suo amico Stiles che lo aveva chiamato nel cuore della notte svegliandolo con una voce troncata dal pianto. Il fiato corto, le parole masticate di chi non riusciva a parlare perché gli mancava il fiato.
Aveva accettato di incontrarsi di nuovo lì, al solito posto dimenticato da tutta Beacon Hills, il motel dall'insegna che ricordava gli anni '80, con il suo colore fluo che si accendeva a fatica. La scritta ormai andata, qualche lettera che giaceva verso terra, penzolante come una foglia d'autunno o un soldato abbattuto. Quel posto sapeva di polvere e muffa, odorava di retrò e di tempi lontani, sigari e alcol come nebbia di odore a coprire ogni parete dalla vernice ormai grattata.
Scott tremava, stirava le gambe stando in punta di piedi. Le scarpe erano zuppe, il cappuccio della felpa pesava sulla testa, rendendogli anche difficile poter rimanere ritto con il collo. Sentiva il corpo stanco e tremolante, Stiles ancora non si era fatto vedere e quasi temeva che dovesse recuperarlo dentro a qualche fosso. Quasi esitò se salire sulla propria moto e cercarlo, perché le ore stavano gravando più dell'ansia della situazione difficile che presto avrebbe vissuto.
Marciò verso la propria moto, posteggiata nel parcheggio, di fronte alla stanza che aveva preso. Aveva paura che Stiles potesse essersi sentito male all'andata, forse poteva essere rimasto bloccato perché la Jeep ormai vecchia non riusciva a partire. Pensò anche al peggio, uno Stiles ormai affranto, stanco e abbattuto si era parcheggiato a qualche lato della strada. Con l'arma di servizio che aveva in suo possesso, gli sarebbe bastato far scivolare il dito sul grilletto.
L'idea del suo migliore amico, della persona a cui più teneva, morto e con il cranio spappolato e la mascella penzolante, lo fece correre più velocemente verso la propria moto e salire.
Dei fari di un'auto illuminarono quel tratto buio di strada, Scott sospirò. Riuscì a respirare di nuovo, a stendere i nervi tesi e nonostante l'aria fredda e umida gli avesse spezzato il fiato mentre gli congelava anche i polmoni, si sentì sollevato nel vedere la Jeep di Stiles parcheggiare al fianco della sua moto.
Gli andò incontro, notando la figura del suo amico tremare ancora prima di aprire lo sportello e scaraventarsi fuori gettandosi tra le sue braccia.
Scott sobbalzò, cercò di rimanere in equilibrio mentre sentiva il proprio amico stringersi a lui, il volto in lacrime e bagnato non solo dalla pioggia. Il corpo sconquassato da tremori di pianto, le dita che artigliavano il tessuto della felpa del suo migliore amico. Stiles stava di nuovo male e lui si sentiva in dovere di aiutarlo, di consolarlo e poterlo far sentire bene.
Come ormai andava da tempo, come procedeva da mesi, lasciandosi schiacciare da una situazione che gli era sfuggita di mano. Se fossero stati adolescenti, probabilmente, la situazione l'avrebbe gestita a pugni e artigli, ma in quel contesto dove ormai era un uomo adulto, consapevole anche dei sentimenti che provava, si era annichilito e fatto trascinare in quel vortice doloroso.
STAI LEGGENDO
open 24/7
FanfictionScott era consapevole che non avrebbe avuto altro oltre quelle notti che si ripetevano da qualche tempo. Non avrebbe avuto l'occasione di poterlo amare completamente, avrebbe avuto solo il suo corpo, non gli avrebbe mai ceduto altro. E questo faceva...