Una sera, mentre tornavamo a casa dopo una cena tranquilla con gli amici, un messaggio apparve sul mio telefono. Non avevo salvato quel numero, ma lo riconobbi immediatamente. Era Luca, il mio ex. Il nome mi fece tremare le mani per un istante, un riflesso di tutto ciò che avevo seppellito e lasciato alle spalle.
Il messaggio era breve, ma le parole bastavano a far riaffiorare quel senso di inquietudine che avevo provato nell'incubo di qualche tempo prima: "Ciao. Possiamo parlare?"
Il mio primo istinto fu di ignorarlo, ma sentii un misto di ansia e rabbia affiorare.
Perché Luca stava cercando di tornare nella mia vita ora, dopo tutto quello che avevo attraversato per liberarmi della sua ombra?
Sentii il peso del passato tentare di invadere quella serenità che avevo trovato con Dadda.
Qualche settimana dopo il primo messaggio, il nome di Luca iniziò a comparire ovunque.
Non era solo un messaggio occasionale, ma una serie di tentativi insistenti.
Ogni giorno, ricevevo messaggi e chiamate da numeri sconosciuti, tutti con la stessa richiesta: "Possiamo parlare?".
Inizialmente, evitai di rispondere, convinta che, ignorandolo, avrebbe smesso.
Ma Luca sembrava sempre più determinato, e presto si trasformò in una presenza costante e inquietante.
Un pomeriggio, mentre passeggiavo con Dadda nel nostro parco preferito, mi fermai di colpo.
Qualcosa attirò il mio sguardo a pochi metri di distanza, e il cuore mi balzò in gola.
Era lui, Luca. Stava lì, appoggiato a un albero, come se mi aspettasse.
Un brivido mi percorse la schiena, e istintivamente strinsi la mano di Dadda, sperando che non avesse notato il panico nei miei occhi.
"Va tutto bene?" mi chiese, preoccupato dal mio improvviso cambiamento.
Annuii, cercando di ignorare Luca, ma lui si avvicinò, senza alcun segno di esitazione.
Era sicuro di sé, come se sapesse esattamente che avrei dovuto affrontarlo.
Il sorriso sul suo volto, per quanto amichevole volesse sembrare, mi sembrava un segnale di minaccia.
"Ciao," disse, con una calma che mi fece rabbrividire. "Possiamo parlare?"
Prima che potessi rispondere, Dadda si fece avanti, mettendosi tra me e lui, il volto teso e protettivo.
-Mi dispiace, ma non è il momento," rispose fermamente- facendo intendere a Luca che la mia vita non era più qualcosa su cui poteva avere potere.
Luca, però, non si scompose.
-Mi serve solo qualche minuto- insistette, gli occhi fissi su di me, come se non riuscisse a vedere oltre la sua ossessione.
-Devo dirti delle cose, spiegarti...-
-Non c'è niente da spiegare- dissi finalmente, trovando la forza di guardarlo negli occhi.
-La mia vita è andata avanti, Luca-
Con un mezzo sorriso, Luca alzò le mani come per arrendersi.
Ma nel suo sguardo c'era qualcosa di inquietante, un'ombra che conoscevo troppo bene.
-Ti cercherò ancora, allora. Tanto lo sai che non mollo-
Quando finalmente si allontanò, il sollievo durò solo un istante.
Mi sentivo invasa da una paura che pensavo di aver superato, come se quella serenità che avevo costruito fosse improvvisamente fragile.
Dadda mi abbracciò, rassicurandomi che non avrei dovuto affrontare nulla da sola.
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Non lasciarmi qui
General FictionGreta,la sorella di Riccardo Dose, dopo il diploma si è trasferita a Bologna. Lei ha un segreto che da tempo la tormenta:è innamorata del migliore amico di suo fratello. Succederà qualcosa tra i due? Lo scoprirete solo leggendo la storia😇