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L'acqua,ormai gelida, costrinse Harry ad uscire dal suo piccolo rifugio che era diventato il box doccia.
Ne aprì le ante trasparenti, maledicendo immediatamente i mille brividi che si propagarono per tutto il suo corpo, dovuti dal gelo contrastante al clima delle piastrelle dell'elegante bagno di casa sua.
Cercò frettolosamente un asciugamano per coprire la parte del bacino, per poi uscire dalla stanza appannata ed entrare in quella che era la sua cabina armadio, talmente grande da fare invidia a qualsiasi donna.
Aprì il cassetto della biancheria e prese il primo paio di boxer neri che trovò, seguito poi da una maglietta bianca semplice ed un paio di pantaloncini da basket.
Finito, uscì e si diresse verso la sua camera da letto; stanza spaziosa con le pareti verde oliva, una schiera di finestre affacciate al giardino con piscina lunga per tutto un muro ed abbellita da un letto matrimoniale moderno come i mobili e foto appese di lui con la sua famiglia e con i suoi amici, o più semplicemente di luoghi, persone o oggetti che, durante i suoi infiniti spostamenti, lo avevano affascinato.
Si avvicino con due grandi falcate al comodino affianco al letto per recuperare il cellulare in carica; lo staccò, facendolo accendere e facendogli vedere che erano le 11 e quarantacinque di mattina.
Velocemente calcolò quante ore mancavano alle 14 e mezza, orario in cui lui e gli altri componenti della band avrebbero avuto un'intervista per "The Sun".
Tre e quatantacinque, mancavano esattamente tre ore e quarantacinque minuti.
Decise di scendere al piano inferiore della sua enorme villa, per mettere qualcosa sotto i denti e far cessare il brontolio continuo del suo stomaco; giunto in cucina si posizionò dinanzi il frigorifero e lo aprì, cercandovi al suo interno cibo che potesse allettarlo.
Dopo aver scelto di mangiare la fetta di torta al cioccolato avanzata dalla festa della sera prima, si sedette su uno degli sgabelli del bancone in marmo ed iniziò a saziarsi col dolce ed un bicchiere di succo all'arancia bionda, immerso nel silenzio soffocante e maledetto presente in quella casa.
Verso fine pasto incominciò a pensare come avrebbe potuto passare il tempo rimanente, dal momento che ci aveva impiegato solo un quarto d'ora a mangiare, optando in fine per fare un sonnellino sul comodo divano in pelle nel suo luminoso salotto, moderno come il resto della casa.

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Il rumore fastidioso di una chiamata in arrivo costrinse Harry a svegliarsi di soprassalto, impedendogli di finire il bellissimo sogno sui biscotti al cioccolato che stava facendo.
Rise sommessamente quando capì che il suo amico Niall ormai era riuscito a contagiarlo.
Prese svogliatamente l'iPhone posato sul tavolino bianco, imprecò quando vide il nome di Karen, lavoratrice della Modest! addetta all'immagine.
«Pronto?» disse, con la voce ancora assonnata, chiaro indizio che aiutò la donna dall'altra parte del telefono a capire che il ragazzo si era appena svegliato.
Questo la fece arrabbiare.
Harry non capiva che ormai non era più un ragazzino, che adesso era un uomo -estremamente attraente e sexy, per giunta-, e che aveva delle responsabilità e doveri, che non si sarebbero di certo soddisfatti da soli; questo era quello che pensava Karen e, essendo quel tipo di persona che dice ciò che pensa, glielo disse chiaramente.
Harry, conoscendo ormai a memoria quel discorso dalle infinite volte in cui lei o qualcun altro glielo aveva detto, alzò gli occhi al cielo, come suo solito fare di fronte a chi ripeteva per più di una volta la stessa cosa.
A volte gli sembrava di essere ritornato il bambino vivace che era stato e che chiunque si divertisse a fargli da mamma e papà.
Dopo aver rassicurato Karen che sarebbe stato puntuale all'intervista, salì su nel suo armadio per cambiarsi dai comodi vestiti che stava indossando.
Scelse una camicia a stampa floreale, i suoi famosi jeans neri stretti e strappati sulle ginocchia e gli stivaletti neri; però non prima di aver osservato per un po' le sue amare converse bianche usate.
Uscì e, quando fu a metà scale, seguì il suo istinto e ritornò nella stanza e prese le converse che mise al posto degli stivaletti.
Per una volta poteva anche provare qualcosa di nuovo, si disse tra se.
Uscì di casa e raggiunse la sua Ranger Rover nera, la sbloccò ed azionò per poi guidare fino al luogo prestabilito per l'intervista.
Venti minuti più tardi era arrivato, anche in anticipo di qualche minuto.
Si sbrigò a raggiungere gli altri ragazzi nella stanzetta relax che gli avevano riservato, però non prima di essersi fermato a fare un paio di foto con le fan fuori e qualche autografo.
Non ebbe neanche il tempo di finire il bicchiere d'acqua che si era procurato dal buffet, che annunciarono l'inizio imminente dell'intervista.

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Durò all'incirca mezz'oretta, minuti in cui Harry, Liam, Zayn, Niall e Louis passarono a scherzare ed a rispondere alle domande dell'intervistatrice.
Fuori dallo studio le Directioners urlanti gli attendevano impazienti con il desiderio di essere notata dai loro idoli, che per anche qualche secondo coloro che gli avevano stravolto le vite sapessero che esistevano.
Ma, tra queste moltitudini di ragazze innamorate, c'e n'era una diversa da tutte loro, che splendeva di purezza, luce maledetta talmente forte da non essere espressa dalla voce ingannevole, ma a parole scritte.
Così lei faceva: scriveva in questo quadernino vissuto che portava sempre con se, insieme ad una matita grigia ed a un temperino in acciaio; in esso non c'erano solamente splendide parole che dimostravano tutta la saggezza ed il dolore della ragazza, ma bensì lì, in quelle pagine un po' rovinate ai bordi e piene dei suoi scarabocchi, c'era la sua anima. Anima di cui lei non era ne ancora disposta a lasciar volare via, ma si sa, a volte il distino va contro il nostro volere.

***
Ecco il primo vero capitolo di questa storia.
In anzitutto vorrei ringraziare la ragazza che per prima mi ha supportato e spronato a continuare questa teen fiction su Harry.
Quindi, grazie mille Noe_mim1 .💕 :)))
Dopo vorrei chiedervi di votare, commentare e parlare agli altri utenti di Wattpad di questa storia nel caso vi fosse piaciuto come inizio; ovvio che se non fosse così, sono aperta a qualunque consiglio abbiate da darmi.
'Notte. ;)

All love, E. Xx

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