#EPILOGO

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Gli studenti si ammassavano davanti al cancello principale dell'highschool e il vocio dell'indistinta massa ormonale si ingrossava. Alcuni teenager tenevano il muso lungo, poco volenterosi di riprendere un nuovo anno scolastico, altri scalpitavano eccitati per accaparrarsi i posti all'ultimo banco. «Quando cazzo viene ad aprirci la bidella?», sbraitò un ragazzo abbronzato vestito con una camicia dalla fantasia hawaiana. Erano tutti accomunati dalla logorante attesa del suono della campanella, chi per infliggere il colpo di grazia a quella che riteneva una logorante tortura, chi per evitare la scomoda possibilità di trovarsi in prima fila sotto gli occhi inquisitori di un professore alquanto suscettibile.

Una bidella minuta fece la sua comparsa all'ingresso dell'edificio e si diresse verso di loro. Un boato di «Ohhh!» si levò in cielo. Dopo aver ruotato la chiave nella serratura e aver spinto a mano il cancello, neanche un'alleanza di difesa stipulata dai supereroi della Marvel sarebbe riuscita a contenere la dilagante marea adolescenziale. L'assistente scolastica, mogia e assonnata, ne sarebbe stata investita e spazzata via.

Driiin, driiin. La campanella cominciò a squillare.

Il cancello fu aperto completamente. Ma quale D-Day, questa sì che meritava davvero la nomea di invasione! La sola differenza stava nel fatto che al posto dello zaino militare i marines addestrati a fuggire nei bagni deturpati dagli indelebili o a schivare minacciose interrogazioni tenevano sulle spalle un Invicta scarabocchiato col bianchetto. La macchia multietnica affollò il cortile e come un aeroplano orientò la propria rotta verso le aule disabitate, che rinchiudevano tra le pareti appena verniciate cartelloni impolverati e lavagne impeccabilmente pulite.

Driiin, driiin. Professori, non tremate! Al di là delle apparenze, sotto sotto sono dei bravi ragazzi.

Summer '98Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora