Il risveglio nel vuoto I

14 2 0
                                    

IL RISVEGLIO NEL VUOTO

Si sentì un clic e la luce si accese improvvisamente.

KIT: "Mi hai fatto prendere un bel spavento!"

Saltando all'indietro con un grido soffocato, Kit si portò una mano al petto. Era ancora scosso dall'improvviso accendersi della luce. Song incrociò le braccia e lo fissò con uno sguardo penetrante. La sua voce, dura come il ghiaccio, tagliò il silenzio.

SONG: "Sai che ora è? Dimmi dove sei stato?"

Kit ribatté bruscamente.

KIT: "Non sono affari tuoi dove sono stato. Non sono un bambino di cui dover rendere conto dei miei movimenti."

Gli occhi di Song si posarono su un borsone sportivo dietro la porta della cucina. Kit non l'aveva nascosto del tutto con la felpa; Song notò il dettaglio. Prese un respiro, un sibilo appena percepibile. Poi, passando davanti a suo fratello, gli diede una leggera pacca sulla spalla. Era un gesto quasi affettuoso, in contrasto con la freddezza del suo sguardo. Prese il borsone e lo aprì. Dentro, trovò ciò che non si aspettava: i guanti da corsa e il casco di suo fratello. Kit era andato a correre al circuito. Song, con un tono pacato ma inquieto, chiese di nuovo.

SONG: "Dove sei stato, Kit?"

Kit mentì di nuovo.

SONG:"Non sei andato al circuito a correre stasera? Come me lo spieghi, questo borsone?"

Song lanciò il borsone ai piedi di Kit.

"SONG: "Cosa c'è dentro, Kit? Spiegamelo. Perché fai di tutto per farti odiare da me? Ti ho vietato di correre al circuito!"

Kit deglutì, un nodo in gola gli impedì di parlare per un attimo. Poi finalmente rispose.

KIT: "Beh, non è proprio come pensi."

(Sono un codardo! Perché non ho avuto il coraggio di dirgli la verità subito? Mi sento così solo, anche se ho mio fratello accanto.)

Song: "Ah no? Tu pensi che io sia così stupido. I tuoi guanti e il casco sono dentro quel borsone che ti avevo regalato per il tuo compleanno. Me li ricordo molto bene."

Kit si morse il labbro inferiore, incerto. Tra una parola e l'altra, cadde un silenzio. Le parole di Song per Kit erano come tagli al petto.

KIT: "Perché non mi credi?"

Non aveva mai alzato così la voce con suo fratello. Continuava a mordersi il labbro per trattenere le lacrime.

Song:"Non è che non ti creda, ma hai mentito."

Un'ombra di delusione si dipinse sui volti di entrambi. Forse una lacrima scivolò lungo la guancia di Kit. Lui la asciugò, vergognandosi di quella debolezza. Song allungò il braccio per abbracciare suo fratello, ma ci ripensò e strinse i pugni. Voleva dire qualcosa, ma vide che suo fratello stava per scoppiare in lacrime e non ci riuscì. Le parole gli si bloccarono in gola, un nodo di dolore glielo impedì. Lacrime di dolore solcavano le guance di Kit, come graffi su un delicato dipinto. La pioggia che batteva contro la finestra faceva da sottofondo alla loro conversazione. Dalle sue labbra uscirono parole che nessun fratello vorrebbe mai sentire.

KIT: "Ti odio! Ti odio, Song! Non ti è mai importato di me; preferisco non avere un fratello come te. Ti detesto!"

Song sferrò un ceffone a Kit con un gesto impulsivo. Kit barcollò indietro, sbalordito, portandosi una mano alla guancia, ora arrossata dal colpo. Song rimase immobile, il volto impassibile, ma le mani tremavano leggermente. Un silenzio pesante, come la pioggia che batteva contro i vetri, avvolse la stanza. Song rimase immobile, il viso impassibile. Ma le sue mani tremavano leggermente. Il silenzio che seguì fu più pesante della pioggia battente contro i vetri. La tensione nell'aria era palpabile.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: a day ago ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Verità non vissuta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora