Young and beautiful

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POV Sabrina

Ero nel mio camerino, alla fine della penultima registrazione di quello che ormai era diventato il "nostro" programma.
Stavo riordinando e mettendo i vestiti nella valigia prima di tornare a casa.
Un senso di malinconia aleggiava già nel mio cuore, come tutti gli anni quando si avvicinava la fine, ma questa volta era diverso .

Poteva essere una sciocchezza, sapevo che Maria amava scherzare, provocarmi... ma questi continui complimenti a Sofia e il fatto di metterci sempre a paragone mi aveva riaperto una ferita.

Il suo primo matrimonio era finito perché suo marito l'aveva tradita con una più giovane di lei.
Per fortuna fra lavoro e la vicinanza di Maria, non con poca fatica, era andata avanti.

Non poteva non essere riconoscente a lei per quanto avesse fatto, quanto mi era stato vicino, quanto mi consolata e supportata. Era sempre stata dalla mia parte. Mi aveva protetta da tutto e tutti, ridandomi pian piano la mia quotidianità e la mia forza per affrontare la vita.

Eppure stavolta, pur sapendo che non sarebbe mai successo nulla di tutto ciò con Maria, un magone mi attanagliava la gola.

Mentre ero assorta nei miei pensieri, e le lacrime scendevano dal mio viso, sentì una voce richiamarmi.

"Ehi, Sabri! Tutto bene?" disse Maria dopo essere entrata senza permesso, dopo aver bussato più volte senza risposta.

Saltai dallo spavento.

"Te possino! Ma non si usa più bussare?" Dissi portandomi una mano al petto, senza girarmi verso di lei e cercando di ricompormi.

"Ma se ho bussato tre volte! A che pensavi? Al ragazzo di colore che hai visto all'hotel stamattina?" disse avvicinandosi lentamente a me, con una risata.

"Ma statte zitta! Me farai morì prima o poi." Lanciandole un'occhiataccia, litigando con la cerniera del trolley, che non ne voleva proprio sapere di chiudersi.

"Stai ferma scema! Così lo rompi! Poi non te lo ricompro eh?!" Cercando di sdrammatizzare un po', percependo che qualcosa non andasse.

Pov Maria

Non voleva entrare a gamba tesa, facendole domande. Con lei non sarebbe servito a nulla e lo sapeva bene.
Quante volte con pazienza e dolcezza si era seduta di fianco a lei accarezzandole lentamente la schiena, i capelli e baciandole la fronte, mentre Sabrina piangeva.
Non si sarebbe mai stancata di difenderla da tutte le sue paure, proprio come si fa con i bimbi.
Mai avrebbe smesso di stringerla facendo appoggiare la testa della mora sul suo petto, accarezzandole le braccia finché il suo respiro non si sarebbe calmato.

La raggiunsi e come mi disse la mora "sempre con i tuoi modi gentili eh Marì!", mentre chiudevo la cerniera

"Ecco fatto! Vedi?" le sorrisi

"Guarda come se sfonda eh! Io te lo dico, me lo ricompri novo, tanto i soldi ce li hai!"

"Ma se eri tu che sforzavi e incastravi la tua amata pashmirina tra i dentini!" Dissi scoppiando in una risata

"Ma che stai a di? Ma non è vero manco un po'! Non mi parlare di pashmine ( disse imitando la mia voce) che me ne devi ancora un paio! Mica me so scordata cara mia! " mi rispose incrociando le braccia

Scossi la testa rassegnata. Era proprio impossibile avere la meglio su di lei in una discussione. L'ultima parola sarebbe stata sempre la sua. Ma questa volta non avevo voglia di continuare. Rimasi in silenzio ad osservarla.

"Beh?! Che c'hai da guardà? " non mi spiegavo perché ma sentivo disagio nelle parole di Sabrina.

"Come sei bella!" Le dissi con voce calma.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 06 ⏰

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