"Gracie!"
Il suo nome urlato tagliava il vento inesistente in una giornata afosa d'estate italiana, era il rumore più forte dopo i suoi respiri affannati per la paura
"Charles aiutami!" nel mentre che urlava si dimenava sotto il peso di quel kart così grande in confronto alla bambina minuta, era incastrata tra esso e le barriere della pista.Era finita in quella situazione perché aveva perso il controllo del kart, che sbandando, l'aveva portata fuori pista fino a sbattere, l'urto le era sembrato così forte che si era ritrovata senza fiato e le lacrime erano sul punto di straripare.
Sentiva farsi sempre più vicini i rumori dei passi dell'amico d'infanzia mentre correva nella sua direzione per darle soccorso, finché non lo vide "Gracie ti avevo detto di non andare così veloce sul dritto" aveva il viso preoccupato mentre le stava levando il kart di dosso "ti sei fatta male?" ed i loro occhi si incontrarono, Charles aveva degli occhi particolari, ogni volta che li guardava i colori sembravano mischiarsi come su una tavoletta di un pittore, in quel momento erano di un verde intenso, forse per lo spavento che gli aveva fatto prendere "mi sono sbucciata il ginocchio, mi fa male" le uscí con un tono bambinesco, tutto perché il suo cuore galloppava frenetico per la paura.
Charles l'aiutò ad alzarsi, ma Gracie non riusciva ad appoggiare peso su quella gamba, e si appoggiò al suo braccio in cerca di sostegno, nonostante fossero appena adolescenti c'era un grande divario d'altezza tra i due, rendendola ancora più piccola e dolce ai suoi occhi.
Allora gli venne un'idea, si girò dandole la schiena e si abbassò a terra, quasi in ginocchio davanti a lei "allaccia le braccia al mio collo" lei titubò, aveva paura di farlo inciampare, ma lui si girò e la guardò sorridendo, e allora Gracie si diede lo slancio e si agganciò al suo collo.
Charles incominciò a camminare normalmente e lei appoggiò la guancia sulla sua spalla "Charlie io te l'avevo detto che sarei andata a sbattere, non mi ascolti mai sei un testone" quando gli diceva le cose lui non l'ascoltava mai, bisticciavano come dei bambini, lei gli metteva il broncio e lui le faceva il solletico, finendo sempre per ridere insieme "non è colpa mia se parti come un razzo e non mi ascolti, per fortuna ti piace cantare e non guidare, saremmo in pericolo sennò". Lei in tutta risposta gli soffiò in un orecchio per poi appoggiarsi di nuovo a lui, Charles ridacchiò "sembri proprio un koala" e camminò in silenzio verso casa, cullato dal respiro tranquillo della sua dolce amica.
"O mio dio Charles, ce l'hai fatta!" "Sei campione del mondo, del mondo!" erano queste le parole che rimbombavano nella testa del monegasco mentre si trovata sul gradino più alto del podio di Abu Dhabi.
Campione del mondo, con la Ferrari.
La stagione di F1 più pazza che aveva vissuto fino ad ora, si era ritrovato a contendersi il titolo con altri due piloti, per poi spuntarla lui e diventare campione del mondo.
In radio si aprí urlando frasi biascicate in italiano ed in francese, le mani sudavano dentro i guanti e le lacrime scendevano dentro il casco, così tanto che si dovette prendere più di dieci minuti prima di uscire dall'abitacolo, in piedi sopra quella macchina guardò in cielo urlando, ci era riuscito davvero.
Sul gradino più alto del mondo canticchiava l'inno italiano per inerzia, la sua mente era altrove, pensava alla sua famiglia che lo guardava in lacrime sotto quel podio, pensava a tutti gli anni passati a perfezionarsi, pensava agli affetti che non potevano vederlo su quel gradino, ed ancora più infondo, c'erano ricordi lontani, seppelliti da tempo sotto ad un tappeto che lo faceva inciampare ogni qual volta ricordasse.
Inavvertitamente guardò le persone sotto al podio cercandone una specifica, che ormai da anni, non c'era più. Distolse lo sguardo e sospirò, pochi secondi dopo venne inondato di champagne e dal cielo caddero coriandoli dorati.
"Chissà cosa penserai"
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Checkered Flag | Charles Leclerc ¹⁶
ChickLitQuando vinci un mondiale cambia tutto, cambi pure tu e combini dei danni che rischiano di rovinare una vita di sacrifici e ti ritrovi davanti un contratto da firmare senza vie d'uscita. Questo é quello che è successo alla stella monegasco più ambita...