Capitolo 17: POTEVO FARCELA

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Dadda's pov

Ero appena uscito dall'auto con Greta quando vidi la figura di Luca davanti alla porta di casa.

Il suo sguardo fisso su di noi, carico di una freddezza che non prometteva nulla di buono, mi fece immediatamente irrigidire.

Feci un passo avanti, mettendomi tra lui e Greta.

-Che cosa ci fai qui, Luca?- chiesi, cercando di mantenere la voce ferma.

Lui incrociò le braccia, con un ghigno sprezzante.

-Sono venuto a prendermi ciò che è mio-

Sentii Greta irrigidirsi accanto a me. Sapevo quanto quell'uomo le aveva fatto del male, quanto la sua presenza la tormentasse ancora.

Stringendole la mano per rassicurarla, risposi gelido: -Lei non è tua, Luca. Non lo è mai stata. E ora è libera da te-

Greta's pov

Le parole di Luca erano come frecce avvelenate che colpivano dritto al cuore.

-Greta é mia-

Quel termine mi riportava a momenti di paura e di dolore che avevo cercato di lasciarmi alle spalle.

Sentivo l'ansia salire, la gola stringersi, il respiro diventare più corto e affannato.

Dadda era lì, tra me e Luca, ma mi sentivo comunque vulnerabile.

L'aria intorno a me si faceva pesante, soffocante, e mi sembrava di perdere il controllo.

Dovevo allontanarmi, subito.

Con un ultimo sguardo a Dadda, indietreggiai verso la porta e sgattaiolai all'interno della casa.

Una volta dentro, chiusi la porta e mi appoggiai contro di essa, cercando di calmarmi.

Ma il battito del cuore martellava nelle orecchie e il respiro era ancora irregolare.

Mi lasciai scivolare lentamente lungo la porta, sperando che la distanza tra me e Luca potesse aiutarmi a riprendere fiato.

Dadda's pov

Non appena Greta si rifugiò in casa, la mia determinazione a proteggere lei e la nostra serenità si fece ancora più feroce.

Guardai Luca, stringendo i pugni per trattenermi.

-Non capisci? Hai finito di tormentarla. Lei non ha più niente a che fare con te-

Luca avanzò di un passo, come se non potesse accettare la mia presenza tra lui e Greta.

-Non sai niente. Non puoi capire il legame che avevamo. Lei non potrà mai essere tua come è stata mia-

La sua voce era piena di veleno, e ogni parola non faceva che accrescere la mia rabbia.

-Il tuo 'legame' non era altro che controllo e ossessione-dissi, cercando di mantenere la calma.

-Greta è libera da te e dalla tua malata possessività. E io sono qui per assicurarmi che non torni più nella sua vita-

Greta's pov

Dall'interno della casa, cercavo di calmare il battito del cuore, ma ogni parola che riuscivo a sentire dall'esterno riaccendeva l'ansia.

Mi tremavano le mani, e mi sforzai di respirare lentamente, cercando di controllare il panico che mi soffocava.

Mi sentivo sopraffatta, come se le mura della casa fossero troppo sottili per tenermi al sicuro da quel passato oscuro.

Chiusi gli occhi, cercando di concentrarmi solo sui suoni della casa, lontani dalle minacce di Luca.

Non lasciarmi quiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora