Sheets.

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C'è un silenzio intorno a noi, che urla tanta pace.
Ogni giorno penso a quante cose sono successe e a quante cose sono cambiate.
Le paure, le gioie. Ogni cosa, da quando ci sei, si è stravolta.
Hai capovolto il mio mondo, hai mandato in confusione la mia mente, hai stravolto i miei piani, hai messo in disordine il mio cuore.
Ed io, che sono sempre stata una maniaca dell'ordine, questa volta, poco me ne interesso di tutto questo disordine, di tutta questa confusione.
Perché ci sei tu a dare un senso a tutto questo.
E tu, ci pensi mai a quello che siamo?
Io non riesco a smettere.
C'è una calma tra queste lenzuola, che posso anche sentire il battito folle del mio cuore.
E mentre batto le palpebre per mettere a fuoco l'immagine di te che ho davanti, il mio cuore vive.
Non avevo mai sentito, prima d'averti conosciuto, il mio cuore battere così forte. E adesso sì, lo sento. Mi basta chiudere gli occhi, annullare ogni suono, per sentire solo quello del mio cuore che quando sto con te, o quando ti penso, o anche solo quando sento pronunciare il tuo nome, inizia a battere forte, fortissimo.
E a te il cuore batte anche così forte?
Io, a volte, ho anche paura mi possa esplodere.
C'è una felicità in giro per la casa, che ogni cosa brutta sembra essere sparita.
Sai, mi basta poco per essere avvolta da questa felicità. Mi basta vedere il tuo volto a pochi centimetri dal mio, sprofondato sul cuscino, con gli occhi ancora chiusi e le labbra un po' aperte, coperto fino al collo dalle lenzuola, i capelli arruffati e un pasticcio sul cuscino, il tuo respiro leggero e l'aria da bambino.
Mio Dio, come sei bello.
Sorrido nel vederti in quello stato. Perché sei così dolce, perché sei così fragile, così vulnerabile, così tremendamente mio.
Perché sei così tanto, tutto.
Ed io ti amo così infinitamente, che mi sembra impossibile.
Anche se a volte mi fai diventare matta, mi fai arrabbiare talmente tanto; con quel tuo modo d'essere so tutto io, con quel tuo dannato vizio d'impuntarti sulle stupidaggini proprio come un bambino, o con quella tua fastidiosissima abitudine di lasciare ogni cosa che ti togli di dosso, a terra. Che quando litighiamo perché devi sempre contraddirmi, o perché l'ultima devi sempre dirla tu, o ancora perché sono quasi caduta per colpa degli stivaletti che tu hai lasciato in giro per casa, ti vorrei prendere a sberle. A volte lo faccio pure, intendo, prenderti a sberle, al limite dell'esasperazione. E tu mi guardi per un po', io ti guardo, ma non mi dici niente, solo ti giri e ti siedi al tavolo in cucina a fissare il nulla. Non ho mai capito bene il perché, non riesco a capire cosa, in quei momenti, frulla nella tua mente. Ma tu non me lo dici, così io poi mi sento in colpa e vengo da te a chiederti scusa, a sotterrare la testa nell'incavo del tuo collo anche quando, da bastardo il quale sei, continui a fare l'arrabbiato. Ma poi finiamo per fare l'amore e per chiederci scusa a vicenda.
Non saremo mai capaci, nemmeno a volerlo, di stare più di un giorno litigati.
Non ci riusciamo, siamo due calamite.
Con i polpastrelli sfioro, sotto le lenzuola, le tue spalle. Poi mi guardo intorno: qualche raggio di luce illumina i piedi del nostro letto, sento qualche uccellino cantare fuori dalle finestre, un suono mischiato a quello del tuo respiro caldo e leggero. Ai lati del letto ci sono i tuoi stivaletti marroni, ormai consumati, i tuoi abituali jeans neri strappati e la camicia che io amo tanto, quella nera a fiori rossi, quella un po' trasparente, quella che che quando l'hai indossata per la prima volta m'hai detto "sono abbastanza sexy?", facendo una faccia stupida e facendomi ridere a crepapelle.
Scuoto la testa al ricordo e anche perché so, che per quante volte potrò sgridarti, per quante volte potremo litigare ancora, non cambierai mai; i tuoi vestiti saranno sempre lì, sul pavimento, a ricordarmi che tu ci sei. Ma alla fine, io non voglio che tu cambi, perché è così che mi sono innamorata di te. Pregi e difetti compresi. Non starò qui a dire che difetti non ne hai, perché li hai anche tu, soltanto io amo anche quelli, tutti, nessuno escluso.
A guardarmi intorno, a guardare te, il tempo sembra essersi fermato. Perché con te nulla ha più valore, solo tu.
Come quel giorno che abbiamo inventato il Sammy ed Harry day, il nostro giorno.
Il giorno dove non ci sarebbe stata nessuna distrazione, nessun lavoro, nessuno studio. Solo io e te, solo noi.
Siamo stati tutto il giorno sul letto a farci le coccole, a fare l'amore, a parlare, a fare progetti. E il bello di tutti questi progetti sai qual'è? Che in ogni mio, ci sei tu e in ogni tuo, ci sono io.
Abbiamo progettato d'andare via da quell'appartamento e comprare una casa tutta nostra, di sposarci, d'avere due o magari tre figli, di viaggiare e scoprire posti nuovi, d'amarci senza limiti ogni istante che passa.
Te lo ricordi?
Ci siamo amati così tanto quel giorno.
Io non posso dimenticarlo.
Con le dita salgo, sfiorando la tua pelle, fino ad arrivare al tuo volto. Sfioro la tua guancia, il tuo naso, la tua fronte, le tue labbra.
Mi fai tremare il cuore.
Mi fai vibrare l'anima.
Sei magnifico ed io voglio viverti fino a morire, quindi, oh cara morte, uccidimi pure perché tanto quest'uomo, ha già tutto quello che c'è in me. Se m'ammazzi, non vinci nulla, ha già vinto tutto lui.
Passo una mano tra i tuoi capelli e sul tuo volto compare un sorriso dolce, le fossette a scavare sulle tue guance. E non posso fare a meno di sorridere anche io.
Tieni ancora gli occhi chiusi, ma sorridi e mormori qualcosa, mentre la tua mano sotto le coperte mi stringe il fianco. Ridacchio perché arricci le labbra e so che vuoi un bacio.
"Mi stai disturbando da ieri sera, non vuoi proprio farmi dormire, dammi almeno un bacio." Sussurri.
Diamine, la tua voce. Così roca e così, ancora, impastata dal sonno, così profonda, così dolce.
Questa voce che mi ha cantato tante volte piccole melodie per farmi dormire, questa voce che mi entra dentro fino ad arrivare dritto al cuore.
E poi i tuoi baci, caldi.
È un vortice di emozioni, che mi sconvolge.
Sfrego la mano sulla tua schiena avvicinandomi e lasciando un bacio sulle tue labbra.
"E questo cos'è?" Mi chiedi.
E io rido perché hai messo il broncio. Non ne hai mai abbastanza, vuoi sempre di più.
Come se di me non ti stancassi mai, come se io fossi ciò per cui vivi.
E spero tanto che sia così, perché per me è così.
Tu sei la sostanza, il senso di tutto. Sei l'amore, sei la gioia, sei l'assoluto nella mia vita.
Io vivo perché so che accanto a me ci sei tu. Se tu non ci fossi, io non ci sarei nemmeno.
Ti bacio ancora, questa volta con più passione. Ti stringo i capelli tra le dita e tu afferri il mio volto con una mano.
Non voglio mai andare via da te.
La tua lingua è calda nella mia bocca, le tue labbra sono screpolate, ma sono perfette per me. Dio, se amo i tuoi baci così fottutamente tanto.
Sono senza paragoni, sono ogni cosa bella del mondo, sono ogni tipo di droga della quale non puoi fare a meno.
Ed io sono così fatta, che più ne ho, più ne voglio.
Ti allontani ridendo ed io prendo un grande respiro.
Melodia per le mie orecchie è la tua risata.
"Sono nudo sotto." Dici deciso, ammiccando.
Ed io scoppio a ridere. Quante volte mi fai ridere, quante volte mi fai stare bene. Harry caro, lo vedo come sorridi quando dopo aver fatto una battuta, sto ridendo. Tipo adesso. Come se fossi felice d'aver detto una stupidaggine solo perché sei riuscito a farmi ridere. I tuoi occhi si illuminano e mi piace pensare che è perché ti piace quando sorrido.
"Sì, e sei anche un idiota." Ridacchio.
Tu cerchi di nascondere un sorriso e fai il finto offeso, mentre ti sposti sul letto e porti un braccio sotto la mia schiena, sotterri il volto nell'incavo del mio collo e poi sfreghi il naso sulla mia pelle.
"Non è vero." Borbotti.
Quanto sei tenero?
Io passo una mano tra i tuoi capelli, ridacchiando, e restiamo così per minuti, forse ore.
Il silenzio a farci compagnia e non servono parole.
"Mi ami lo stesso?" Chiedi dopo un po'.
Allora i tuoi occhi mi guardano ed io rimango incantata. Perché anche se adesso io ti dicessi di no, tu lo capiresti, lo capiresti che sto mentendo.
Tu mi leggi dentro, mi capisci.
Mi guardi ancora e aspetti una mia risposta, trattenendo il respiro.
Nella mia testa un vortice di pensieri.
Sai, a volte ho paura che tutto questo possa finire: la nostra storia, il nostro amore. Che tutto questo paradiso sia soltanto un'illusione. Che tu ti stancherai di me, mentre io, invece, continuo a sperare che tu torni.
Ma è nei momenti come questo, quando mi guardi negli occhi e non mi dici nulla, che non ho più paura, perché i tuoi occhi me lo stanno urlando che hai paura anche tu e so che certe domande servono solo per renderti tranquillo e non perché dubiti del mio amore. È in momenti come questo che mi rendo conto che ogni mia paranoia è inutile, perché quello che c'è tra me e te è più forte di qualsiasi distruzione.
Quindi prendo un respiro e ti sfioro il viso con la punta delle dita.
"Ti amo, sempre ed incondizionatamente." Sussurro.
E allora ci abbracciamo, ci viviamo, tra quelle lenzuola.

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Hello there!
Come state? Spero bene.
Comunque, prima di iniziare volevo precisare una cosa: la foto che ho allegato era per farvi vedere di quale camicia stessi parlando, camicia che ho assolutamente amato dal primo istante.
Adesso, passiamo alla storia.
È ancora un'altra Oneshot, non mi sento ancora effettivamente pronta per una storia a capitoli anche se una mezza idea ce l'ho, but anyway, spero vi piaccia lo stesso.
Come al solito, viene tutto di notte, solo che questa volta ho perso più tempo per la copertina haha.
Okay, vi sto trattenendo anche troppo.
Commentate o votate se vi è piaciuta, mi farebbe molto piacere, davvero.
See you soon! xx

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