ho perso me stesso.
le parole mi sfuggono
come sabbia tra le dita;
la mia mente è un campo di rovine.lascio le redini.
gli argini cedono,
l'acqua salata solca le guance,
scivola senza pietà.
ma se mai il tuo sguardo si facesse acuto,
nel riflesso dei miei occhi
non troveresti che l'ombra di nulla,
iridi scarlatte, ira di demone,
pupille che mi stringono in una morsa,
il mio corpo prigioniero
tra fauci incandescenti,
fiamme che ribollono come inferni lontani,
fumo che non concede tregua.il riflesso di un diavolo,
occhi cremisi come il sangue
che schizza sulle pareti,
pervade l'impronta,
dissolvenza nel buio.
ecco, ciò che sono:
reliquie, scorie profane,
ossa consunte come la barba di un vecchio,
che il tempo erode e rende polvere.ma queste ossa non sono più mie,
sono di un altro;
di un misero essere
che la vita ha condannato,
trascinato nelle fiamme
nere e ardenti dei peccatori.
ora, dunque, ne sono certo:
quelle ossa, quel volto,
quegli occhi,
il tempo li ha strappati via,
lasciando le mie mani giunte
e la psiche vuota.
ha portato via tutto
ciò che era mio.il rimbombo del cuore che pulsa
è ora l'eco di un vuoto,
i sensi offuscati dai suoi,
il pensiero orchestrato dal suo.
il suo respiro è la mia bocca,
le sue parole la mia lingua,
la mia pelle una maschera
tanto fragile, sottilecome un alito di vento.
le grida, se mai ci fossero state,
ora sono lamenti senza voce;
e io, una carcassa,
un contenitore vuoto,
il riflesso di una follia
che non ha nome.
mi consuma fino a rendermi
polvere che nel vento si perde.perché un lupo, senza preda,
è ancora un predatore?
o è soltanto un'ombra
che vaga senza scopo,
un istinto sospeso
nel vuoto della notte?un fantasma che danza attorno
al fuoco nel camino,
che migra silenzioso
al mio capezzale?
e io non respiro più per me,
non vivo più per me,
gli occhi miei, vuoti come le pupillevitree di una bambola
riflettono i suoi,
e il suo fiume invade
ogni fibra del mio essere.ormai, io sono niente.
mi perdo nella sua ombra
fino a diventare lui.
lui è tutto ciò che sono,
la sua ombra è la mia luce,
e nella sua oscurità
io non trovo più rifugio.mi risveglio di nuovo
al suono del proiettile
che mi trapassa il cervello,
solo per riviverlo ancora una volta.
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due cazzate - o forse tre
Poetryraccolta di "poesie" che scrivo tra una notte insonne e l'altra. la copertina è stata accuratamente selezionata cercando "foto a cazzo" su pinterest.