Parte 2 Nello Studio

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Non riuscivo davvero ad interpretare quelle frasi sconnesse:

- In cosa non riuscite, padron Hans? A quanto mi risulta voi riuscite in tutto, solitamente... Che cosa avete?-

- In cosa? In cosa? Mi domandi! Ma è evidente! Dimmi, caro Wagner, da quanto tempo è che non senti riecheggiare per le stanze della casa le note che io traggo da questo pianoforte? Dimmelo!-

Cristo, non ci aveva pensato! Aveva ragione lui... Ma com'era possibile? Era sempre rinchiuso nello studio, eppure nell'ultimo anno non un accordo, non una nota mi era parsa di sentire... E questo era inspiegabile! Ricordo ancora quando lavorava febbrilmente alle sue composizioni, alle sue più famose composizioni, note in tutta la Germania (soprattutto qui a Lipsia!); la casa riverberava di quelle celestiali strutture, suoni e immagini che quei prodigi musicali evocavano. Ma nell'ultimo anno,adesso che ci riflettevo per un momento, da quella stanza non erano più uscite composizioni, trilli, melodie... Ma che dico: dallo studio del padrone alcun suono io sentii provenire per ben un anno! Ma tutto ciò era inspiegabile!

- Padrone, forse non componete più musica? Capitano periodi senza ispirazione... -

sdrmatizzai, ma intuivo che il problema doveva essere ben più profondo.

- Ho detto che non riesco, non riesco, non riesco...Non lo trovo!-

- Padrone, mi spaventate così... Cosa vi blocca? Cosa non trovate? Magari ve lo posso trovare io...-

- Ah, caro Wagner, grazie per la tua premura e per la tua fedeltà! È giusto che ti sveli questo mio tormento. Vedi, amico mio... Io non posso, non riesco più a suonare... Non posso comporre -

- Ma come ? Voi siete il grande Hans Bohem!Applaudito e acclamato ovunque! Uno dei più grandi compositori tedeschi del nostro secolo... e non potete comporre? Ma come può essere? Francamente... non posso credere che sia così- .

Hans appoggiò le dita sui tasti del pianoforte come per cominciare a suonare, ma con altrettanta rapidità ritrasse le mani come inorridito.

- Non posso suonare la musica che vorrei,amico mio , perché non riesco a trascriverla su questo pentagramma. Non riesco perché non lo trovo tra queste note, non riesco a trovarlo in queste armonie... Eppure lo cerco, Wagner, lo cerco con tutto me stesso, come puoi vedere. Eppure non lo trovo... Non lo trovo- .

Il padrone trasudava rabbia da ogni poro. Potevo solo immaginare, per un compositore come lui, cosa potesse significare non potere scrivere e comporre musica (che era la sua vita!), ma in realtà... non lo capivo. Non capivo cosa stesse cercando di dirmi.

- Per l'amor del cielo, padrone... Che cosa non trovate? Venite a cenare, vi farà bene-

- Accidenti, Wagner! Lui! Non lo trovo! Capisci?Lui! E io che lo cerco disperatamente e non riesco a trovarlo... Perché Lui non si fa trovare da me?-

- Lui... chi? Signore, coraggio: vi aiuto, lasciatevi condurre in salotto-

- Non ti avvicinare! Lui! Ti sto dicendo! Dio non mi parla. Dio! Proprio Lui... Colui che cerco-

Il padrone alzò le mani verso il cielo come uno di quei santoni che si vedono in certi quadri,rapiti da estasi mistiche.

Si tese con tutto il suo essere verso un punto indefinito del soffitto; sembrava stesse per librarsi in volo...

- Padrone fermatevi, fermatevi! -

Lo vidi cadere a terra privo di sensi. Lo sforzo doveva avergli risucchiato anche l'ultima goccia di energia che aveva in corpo. Mi avvicinai a lui. Il cuore batteva ancora, ma la pressione doveva essere molto bassa. Me lo caricai sulle spalle e lo portai nella stanza da letto. Lo svestii e gli rimboccai le coperte come a un figlio: volevo molto bene a padron Hans! Lo guardai dimenarsi nel sonno in preda ad incubi e deliri. Gli asciugavo la fronte colante di sudore.

Povero padrone, pensai in quel momento.

FINE PRIMA PARTE

IL COMPOSITOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora