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Mentre fa colazione, la nonna non smette di fissarlo.

«Che c'è, nonna... mi devi dire qualcosa?», le chiede Ernesto, prima di mettersi in bocca il biscotto inzuppato, che tiene nel cucchiaio.

La nonna aspetta che finisca di mangiare e beva l'ultimo goccio di latte, poi fa un bel respiro e apre bocca: «Ernesto, se ti racconto una cosa, non mi prendi per matta, vero?»

«Certo che no... racconta».

La nonna si sistema gli occhiali, schiacciandoli col dito sulla fronte, prima di fargli una rivelazione: «Sono un po' di giorni che la gatta mi parla».

La gioia gli scalda lo stomaco, si sta confidando con lui.

«Ti credo, nonna», le risponde con un gran sorriso, «ha parlato anche a me».

«Davvero? Quindi non sono pazza?»

«Niente affatto, nonna cara. Ma a te cosa ha detto?»

«Ho fatto come mi hai consigliato, le ho dato un nome che mi piace», mentre glielo racconta le si illuminano gli occhi, «l'ho chiamata Gigliola e lei ha cominciato a parlarmi. Mi ha detto che era proprio lei... in quella gatta, Ernesto, c'è lo spiritello di Gigliola!»

«L'ha detto anche a me».

«Davvero?»

Ernesto annuisce.

«Sai che mentre mi parlava», continua la nonna, «ho visto il suo vero volto. È molto più bella di quel disegno sul libro e soprattutto di quel mosaico nel giardino terrazzato, in cui ha gli occhi così tristi. È proprio come me la immaginavo io, quando da bambina, mia nonna mi raccontava la sua storia», poi si fa seria, «e mi ha anche detto che devo aiutarti a fare una cosa».

«Che cosa, nonna?»

«Mi spiegherà i dettagli in tarda mattinata, ora è in giro a caccia di topolini. Dice che la gatta, che ospita il suo spiritello, deve continuare a condurre serena la sua vita, altrimenti non accetterà più di farle da tramite».

«Nonna...»

Ernesto la abbraccia forte e versa due lacrime.

«Che c'è, caro... piangi?»

«Sono lacrime di gioia, sono contento per te, incontrarla è sempre stato il tuo sogno».

«Sei un caro nipote. È vero, è sempre stato il mio sogno. Abbiamo parlato poche volte soltanto e mi ha già dato tante di quelle informazioni preziose su Portamare, che non puoi immaginare. Sai che mi ha insegnato anche un sacco di segreti sulle piante medicinali e sulle energie nascoste della natura?»

«Lei era una specie di maga, vero?»

«Diciamo di sì... poi mi ha anche detto che tu hai un ruolo molto importante, per mantenere l'equilibrio di alcune energie. Dimmi la verità, stai facendo qualcosa di pericoloso?»

«No, non corro nessun pericolo, puoi stare tranquilla».

«Ti credo».

La nonna si alza, sparecchia e lava le tazze della colazione, poi dà un'occhiata all'orologio.

«Ti va se andiamo al mercato? Voglio comprare del buon pesce fresco per pranzo e anche qualcosina di buono per la gatta».

«Sì, andiamo!»

Mentre la nonna è in coda alla bancarella del pesce, Ernesto fa un giro da solo per il mercato.

Chissà se è tornato Jonathan, è quasi una settimana che è via... sì, eccolo!

Ernesto e il pirata Jonathan - Il cuore e la stellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora