33. Grace

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<<Bene...>>

Il direttore Gray ci guarda imbarazzato dall'alto in basso seduto alla sua scrivania nell'ufficio mentre io e Farrell siamo sull'attenti davanti a lui, un po' sudati e, forse, con la mente altrove.

Per quanto abbia atteso questo momento dall'istante in cui mi sono svegliata, adesso non riesco a pensare ad altro che al corpo del ragazzo che mi è accanto così vicino al mio e ai suoi occhi nocciola fissi nei miei.

Ho provato una sensazione stranissima, come mai mi era capitato fino ad ora.

<<Vedo che avete iniziato a fare amicizia>> mi guarda il capo con aria complice e io forzo un sorriso. <<Allora, avete con voi il piano per questi dieci giorni?>>

Dischiudo la bocca ma Farrell mi precede.

<<Sì, eccolo qui. L'ho fatto rilegare ed è tutto perfettamente illustrato fin nei minimi dettagli, dal primo all'ultimo giorno. La signorina Hamilton non ha avuto nulla da ridire a riguardo, quindi immagino le stia bene.>>

Il signor Gray afferra tra le mani la risma di fogli e la osserva con attenzione, sfogliando le pagine dopo essersi inumidito la punta dell'indice. <<Le sta bene, dunque?>> mi domanda poi il direttore, facendomi trasalire.

<<Emh>> mi lascia avvicinare per consultare di nuovo il piano. Alzo gli occhi su Farrell e lui mi fulmina con lo sguardo. <<Sì, per me va benissimo.>> Glielo dovevo.

Il signor Gray ci guarda di nuovo e poi fissa il monitor del suo pc. <<È un piano molto diverso da quello iniziale.>> Non capisco come abbia avuto la mia email, ma poi ricordo di averla mandata in allegato anche a lui. <<Che a me, onestamente, piaceva di più.>>

Arrossisco, mentre Farrell spalanca gli occhi. <<Ma come, sta scherzando?>>

Tira fuori dalla tasca un altro foglio spiegazzato, su cui credo abbia stampato l'anteprima del mio programma.

<<Nemmeno all'asilo mi facevano fare queste attività. Stiamo parlando di un'azienda di accounting, dobbiamo mantenere un alto profilo, mostrarci professionali e non...>>

<<Farrell>> lo interrompe lui, alzandosi e facendo il giro della scrivania per prenderlo per le spalle. <<È Natale. Tutti sanno come lavoriamo, ma dobbiamo stare al passo con i tempi.>>

Penso per un attimo alle parole di Darren, secondo cui il signor Gray sta facendo di tutto per affondare Farrell, ma mi viene difficile da pensare. So che tra loro c'è un rapporto speciale. Forse lui è solo geloso.

<<A me il suo programma va bene>> sorrido e Farrell sembra liberare il respiro che tratteneva da un po'.

<<Su, signorina Hamilton, non mi dica bugie. Lei sa cos'è l'EBIT?>>

Guardo Farrell che si porta una mano sulla fronte, poi riguardo il direttore Gray. <<Emh, scusi, può ripetere?>>

<<Appunto>> mi canzona il ragazzo, liberandosi dalla presa di Gray e facendo per uscire dallo studio.

<<E se trovassimo un compromesso?>>

Si voltano entrambi verso di me.

<<Sì, una via di mezzo tra le nostre proposte. Cerchiamo di organizzare attività che rientrino nelle corde di entrambi.>>

***

<<Era questo che intendevi con compromesso? Passare la giornata alla ricerca di decorazioni per un albero di Natale?>>

A Natale mi innamoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora